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Mattia Binotto ha parlato del presente e del futuro della Scuderia durante il tradizionale appuntamento natalizio

Mattia Binotto ha parlato ad ampio raggio dei problemi che hanno condizionato un’intera stagione, fissando obiettivi e volontà della Scuderia

Binotto, Leclerc e Sainz

La Scuderia ha chiuso un 2020 disastroso dal punto di vista dei risultati. Il sesto posto nel Mondiale Costruttori è un dato che non si vedeva da quarant’anni. L’analisi del disastro stavolta la produce il team principal, Mattia Binotto per la prima volta accompagnato da Charles Leclerc e Carlos Sainz durante un appuntamento in streaming che sostituisce la classica cena di Natale a causa delle ovvie motivazioni di emergenza sanitaria.

Ha previsto quindi un set di punti da svolgere al meglio la conferenza intrattenuta proprio da Mattia Binotto che ha spiegato le problematiche di un’annata difficile e le intenzioni per il prossimo futuro. Oltre al debutto in casa Ferrari di Carlos Sainz che ha spalleggiato Binotto in accordo con Charles Leclerc, la conferenza è cominciata con un video che ha ritratto l’ultimo appuntamento di Abu Dhabi in accordo con l’addio di Sebastian Vettel che ha lasciato la Scuderia. Binotto ha ammesso ancora una volta che “Seb è stato parte della nostra famiglia e lo consideriamo ancora parte di essa, siamo stati corretti con lui fin dal principio e siamo stati contenti che abbia trovato un volante per il prossimo anno. È un ragazzo di cuore, ma alla Ferrari serviva portare sangue fresco e per questo oltre a Leclerc è arrivato Carlos Sainz, abbiamo due piloti giovani, la coppia più giovane che la Ferrari abbia mai avuto dal 1968 ad oggi, che ha però molta esperienza. Un mix perfetto per dare la scossa all’ambiente e lavorare insieme per il futuro”.

Onesto e obiettivo

Mattia Binotto ha avuto il merito di essere assolutamente onesto e decisamente obiettivo nei giudizi forniti riguardo una stagione complicatissima sin dall’inizio. Il 2021 comincia con una monoposto parecchio simile alla SF1000 vista la stasi regolamentare, ma il nome scelto per la nuova monoposto è SF21 che sarà presentata direttamente durante i test pre stagionali in programma a Barcellona il prossimo 1 marzo. Ma c’è la volontà di volare basso e di non creare false aspettative, puntando comunque al terzo posto come obiettivo di transizione verso i cambiamenti regolamentari del 2022: “se togliamo la stagione appena conclusa, negli ultimi cinque anni ci siamo sempre piazzati secondi o terzi e siamo stati la sola forza capace di contrastare spesso la Mercedes. Sappiamo che il balzo in avanti che tutti vorremmo non è possibile in tempi brevi, ma ambire almeno a un terzo posto nel 2021 è un obbiettivo realistico, sapendo che non è scontato: ci vorrà umiltà per arrivarci”.

Binotto

Poi Binotto ha anche ammesso che “non avrei dovuto aspettare sei mesi per dare una sterzata, era necessario farlo prima. È stata colpa mia e abbiamo imparato la lezione”. Quindi ha fornito un voto complessivo ad una stagione che chiaramente risiede ben al di sotto della sufficienza: “siamo stati da 4, insufficienti e con un risultato finale, il sesto posto nella classifica costruttori, che è il peggiore da 40 anni a questa parte. Ho commesso degli errori perché, ad esempio, la ristrutturazione della squadra avrei dovuta farla prima e non sei mesi fa. Si poteva fare di meglio e si può sempre fare di meglio. Ci è mancata la prestazione, ci siamo scontrati con rivali forti. È stata una stagione che ci ha insegnato tanto: ci ha insegnato il valore dell’umiltà, parola che ognuno di noi alla GES deve avere ben presente”. Proprio umiltà è una delle parole più utilizzate da Binotto durante l’intero intervento.

Si punta a migliorare

L’umiltà paventata spesso da Mattia Binotto, passa per la voglia di tornare a far bene. A Maranello si sta lavorando alacremente al nuovo simulatore e si stanno mettendo in pratica interventi alla galleria del vento che spesso ha fornito dati contrastanti rispetto a quelli poi visti in pista.

BInotto

Su questi aspetti si è concentrato quindi l’intervento di Mattia Binotto: “abbiamo avuto tempo per imparare, sperimentare, intervenire, comprendere come sia mancata una correlazione tra i dati della fabbrica e quelli della pista: abbiamo investito oggi per raccogliere domani, considerando il nuovo simulatore che entrerà in funzione in estate e i miglioramenti alla galleria del vento. Ci sono le fondamenta per tornare vincenti, secondo noi. Avremo una nuova power unit che gira bene al banco e mi dà speranze in fatto di prestazioni. L’aerodinamica è stata significativamente rivista anche se c’è il vincolo del telaio che non si può cambiare. Non possiamo concederci un altro 2020, tuttavia considerato anche il tetto di spesa a 145 milioni di dollari, posso dire che siamo cresciuti, abbiamo fiducia e voglia di risorgere. E poi abbiamo anche la Ferrari più giovane dal 1968, come età dei piloti”. Inoltre Binotto ha escluso la possibilità di attingere tecnici da altri team: “al momento non abbiamo nessuno in attesa di arrivare in Ferrari”.

Quindi ha escluso che il problema risieda nella concezione tutta italiana dei tecnici di cui dispone la Scuderia, così come paventato qualche giorno fa da Bernie Ecclestone: “non condivido la sua tesi. Io sono italiano e noi sappiamo far bene, se non meglio, le cose. Da noi ci sono anche tanti stranieri. Quanto all’organizzazione, Enrico Cardile gestisce un’area all’interno della quale c’è chi fa la vettura, come Sanchez e altri. Cardile coordina, siamo una squadra completa nelle varie aree”.

Il ruolo dei piloti

Il team principal della Ferrari ha anche parlato di piloti che ovviamente rivestono un ruolo fondamentale nella ricerca delle prestazioni. Binotto ha ammesso che Charles Leclerc deve “lavorare sulla sua irruenza perché gli errori in gara si pagano cari”, mentre su Carlos Sainz “speriamo di rinnovagli il contratto quando scadrà. Contiamo molto su di lui”. In ogni caso ha aggiunto che “Charles e Carlos partono alla pari, non ci sono gerarchie né ordini all’inizio di stagione. Poi si vedrà, nell’interesse della squadra”.

Binotto Leclerc

Carlos Sainz ha quindi debuttato durante questa occasione ammettendo subito di essere particolarmente emozionato “nell’indossare la maglietta rossa coi colori della Ferrari. Faccio ancora fatica a ricordare i nomi di tutte le persone che ho incontrato ma non vedo l’ora di cominciare a lavorare e starò qui da gennaio fino a marzo per imparare il più possibile. Leclerc è un grande pilota di talento, stare al suo fianco sarà davvero importante”. Quindi anche Charles Leclerc ha rivolto parole di stima nei confronti del debuttante Carlos Sainz: “è giovane, veloce, ha talento, faremo una bella coppia lavorando insieme per migliorarci”.

Binotto ha poi confermato che Sainz farà il suo debutto a Fiorano su una SF71H del 2018. Infine Mattia Binotto ha ricordato che il suo tempo a Maranello non è infinito ma che “dipenderà dai risultati”. La pressione è tanta e bisognerà dimostrare di saper riuscire a far bene. Speriamo quindi possa cominciare una nuova era per la Scuderia che ha tanto bisogno di risollevare le sue sorti.

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