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#FORUMAutoMotive: il 2020 non è tutto da dimenticare

L’intera filiera del settore automotive è rimasta unita per affrontare i vari problemi causati dal coronavirus

Settore auto #FORUMAutoMotive

#FORUMAutoMotive ha concluso gli appuntamenti di questo 2020 attraverso un’ultima diretta trasmessa in streaming sui canali ufficiali di Facebook e LinkedIn. Nonostante la crisi causata dal coronavirus, le grandi case automobilistiche e l’intera filiera dell’automobilista sono rimasti in sintonia. Infatti, per la prima volta, i vari sindacati metalmeccanici si sono schierati su linee di pensiero condivise.

Il settimo ed ultimo appuntamento del 2020, trasmesso ancora una volta dagli studi di Safe-Drive a Peschiera Borromeo (Milano), ha avuto come tema “2020: anno da dimenticare? 2021 anno zero?“. Tale argomento è stato affrontato in due incontri. Il primo da Pierluigi Bonora – promotore di #FORUMAutoMotive, e da Paolo Artemi – vicepresidente dell’Unione Italiana Giornalisti Automotive (UIGA), che tra l’altro ha coinvolto gli amministratori delegati di alcune case automobilistiche.

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#FORUMAutoMotive, i protagonisti del settore ritengono che il 2020 non è tutto da cancellare

#FORUMAutoMotive: gli appuntamenti per questo 2020 sono terminati con un intervento molto speciale

Il secondo, invece, ha visto la partecipazione dei vertici della filiera e i commenti di Geronimo La Russa – presidente di ACI Milano, e Dario Duse – managing director di AlixPartners. Prima di iniziare, #FORUMAutoMotive ha voluto dedicare uno spazio a Giordano Biserni, presidente di Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (ASAPS).

Purtroppo l’iter del nuovo Codice della strada è simile a un gioco dell’oca e torna sempre al punto di partenza. La prima approvazione alla Camera è dell’ottobre 2014 e, a oggi, l’unico provvedimento di rilievo è quello che di recente è stato riservato a velocipedi e monopattini. La conseguenza è che dai dati che rileviamo, la sicurezza in Italia è passata dalla serie B alla serie C. Il Covid-19 ha fatto dimenticare le vittime della strada, a cominciare dai 167 motociclisti morti in tre weekend estivi“, ha dichiarato Biserni.

I dirigenti delle maggiori società legate alla mobilità, invece, hanno visto una visione meno nera in quanto ha affermato di aver imparato quello che sono la pandemia che nessun master poteva insegnare. La visione del 2021 viene vista come una potenziale opportunità, anche se resta l’incognita delle linee imprevedibili che saranno adottate dal governo.

Per alcuni rappresentanti della filiera, le prospettive future sono meno ottimistiche. La seconda parte di #FORUMAutoMotive ha dato spazio proprio alle associazioni di settore. Pierluigi Bonara ha ribadito che l’unione del comparto, con tutta la sua forza, permetterà di portare soluzioni utili a tutti i protagonisti del settore automobilistico.

Geronimo La Russa ha espresso preoccupazione per la crescita dell’indebitamento delle aziende e spera che il Governo italiano capisca la gravità del momento e non prenda più provvedimenti stop & go come fatto fino ad ora. Dario Duse di AlixPartners ha fatto un bilancio sintetico della stagione che si sta concludendo, in attesa di presentare uno studio dedicato al 2021.

Quello che avevamo definito come ‘Deserto dei profitti’ si vedeva già nel 2019 e il Covid-19 ha interrotto il ciclo di sviluppo che era iniziato dopo la crisi del 2009. L’Italia ha sofferto più della media europea, come di consueto, e le aspettative di ritorno a livelli pre-pandemia ci proiettano al 2022-2023. La reazione dell’industria al lockdown più pesante è stata efficace. Oggi il panorama è severo, ideale per spingere a nuove fusioni e accordi tra aziende“, ha affermato Duse.

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Ecco le dichiarazioni dei principali protagonisti dell’ultima puntata

Di seguito, vi riportiamo alcuni degli interventi fatti dai partecipanti dell’ultima puntata di #FORUMAutoMotive.

Non si può nascondere che il 2020 sia drammatico per il business, ma portiamo a casa cose importanti, che si concretizzeranno nel prossimo futuro. Innanzitutto, non vogliamo innamorarci solo delle nostre idee, vogliamo costruire offerte che vadano nella direzione dell’utente finale. Chiuderemo l’anno con un aumento del fatturato, e per il 2021 abbiamo in programma il lancio di tre modelli che sicuramente ci daranno grandi soddisfazioni”, ha detto Massimiliano Di Silvestre – presidente e amministratore delegato di BMW Italia.

Gli incentivi hanno spinto domanda, così dopo un primo semestre in calo del 50% rispetto al 2019, il secondo si chiuderà quasi in parità. Ma l’alternanza apri-chiudi non ha aiutato. Da gennaio ci aspettano le incognite. Dobbiamo rispettare i limiti imposti da Europa e per questo servono incentivi”, ha dichiarato Santo Ficili – Head of FCA Italy Business Center & EMEA Sales Operations.

Gli investimenti su tecnologie multienergy ci hanno consentito di arrivare all’appuntamento del Cafe (Corporate Average Fuel Economy) target con vetture importanti. Tuttavia, bisogna incentivare non solo le auto con la spina – elettriche o ibride – ma tutte le soluzioni efficaci, anche quelle già note. Servono piani di 3-5 anni per svecchiare il parco circolante, quindi il Governo deve avere un obiettivo strategico. Anche perché l’Iva che si genera è più alta rispetto al costo degli incentivi. Il 2021 può essere molto positivo, ma bisogna eliminare al più presto le auto ‘maggiorenni’, non necessariamente con modelli nuovi, l’usato può avere un ruolo chiave”, ha affermato Gaetano Thorel – amministratore delegato di PSA Italia.

Direi che il 2020 è sicuramente da ricordare; ci ha fornito chiare indicazioni su quello che sarà il futuro. Conosciamo tutte le negatività che ha portato, ma ci ha insegnato a cambiare pelle, a reinterpretarci secondo le imposizioni europee. Dobbiamo attrezzarci, ma non solo le imprese, servono anche le infrastrutture, altrimenti non si vedrà mai il ritorno di capitale investito. Serve un pressing su tutti i Governi, a partire da quello europeo, per far riconoscere quello delle auto come settore strategico”, ha commentato Paolo Scudieri – presidente di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica).

Anche per UNRAE il 2020 non va dimenticato, va analizzato. Ha portato alla luce una serie di problematiche.Tutte le forze politiche hanno mostrato gap di competenze; chi è al comando deve essere in grado di reagire in modo corretto e questo non è accaduto. Posso dire che il 2021 sarà di sofferenza se la domanda non sarà stimolata adeguatamente. Quello che ci aspetta può essere un grande rischio o una grande opportunità. Non premiare l’automotive in Italia è un vero autogol e i responsabili dovranno prendersi le loro responsabilità”, ha detto Michele Crisci – presidente di UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri).

Per noi ci sono 20.000 posti a rischio. Sappiamo che il calo del 23% del mercato nel 2008 ha portato inesorabilmente a perdite per aziende e a riduzione di addetti concessionari e indotto. Il 2021 potrebbe seguire un copione simile e portare a un calo degli addetti e, di conseguenza, della capillarità. Chiediamo al Governo di ascoltare la nostra voce”, ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino – presidente di Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto).

Il noleggio è stato ed è in sofferenza, anche e soprattutto a causa del mancato turismo. L’Italia ha perso 50 milioni di presenze straniere, che non sono state rimpiazzate dal turismo domestico. Il 2021, per noi, sarà ancora un anno con il segno meno, un anno transizione di sofferenza a causa delle annunciate restrizioni alla mobilità e al turismo”, ha affermato Massimiliano Archiapatti – presidente di ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici).

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