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Ferrari: l’incognita del Gran Premio di Sakhir potrebbe fornire qualche opportunità

La Scuderia correrà sull’inedita configurazione del tracciato di Sakhir con la possibilità di trovare qualche opportunità

Vettel

La Formula 1 è rimasta in Bahrain dopo il primo appuntamento stagionale della settimana scorsa. Il tris di Gran Premi in Medio Oriente che chiuderanno la stagione 2020 prevede che il secondo degli appuntamenti consecutivi sarà disputato un’altra volta sullo stesso tracciato, o quasi.

Il Gran Premio di questa settimana è quello del Sakhir e sarà messo in pratica sulla configurazione esterna del veloce tracciato Bahrain. D’altronde durante questa stagione 2020 la possibilità di disputare gare sullo stesso tracciato non è più una novità, era successo già altre due volte: in Austria e a Silverstone.

La configurazione che si andrà a utilizzare questa domenica prevede la medesima sezione iniziale del tracciato adoperato di consueto, tuttavia appena si giunge in Curva 4 si proseguirà verso un tratto velocissimo caratterizzato da ben cinque semicurve che riportano il nastro d’asfalto verso il tracciato già noto col rettilineo al di là della Curva 13. Quindi il tratto finale che porta al traguardo rimane praticamente identico.

La nuova configurazione potrebbe rappresentare un’opportunità per la Scuderia

In questo modo la configurazione del Gran Premio di Sakhir introduce delle novità rilevanti. Il tracciato risulterà infatti lungo poco più di 3.500 metri con percorrenze che grazie ai lunghissimi rettilinei dovrebbero essere inferiori ai 55 secondi, o comunque inferiori al minuto. Una condizione difficilmente vista in Formula 1, a meno che non si rivolga lo sguardo indietro fino agli Anni Settanta con l’allora Gran Premio di Digione.

Vettel

Gli 87 da correre su questo nuovo tracciato potrebbero rappresentare un’opportunità per la Scuderia, almeno a sentire le parole di Matteo Togninalli che in Ferrari è il responsabile degli ingegneri di pista. Il Gran Premio del Bahrain di domenica scorsa è stato un disastro per la Ferrari, con un solo punticino conquistato da Leclerc grazie alla rottura del motore che ha provocato il ritiro di Sergio Perez che fino a quel momento si trovava in terza posizione.

Difficile provare a capire quale sarà la Ferrari che vedremo al Sakhir, ma Togninalli ha ammesso che “sarà una sfida nuova, con qualche parametro già noto. Il tracciato avrà caratteristiche diverse rispetto a quello di domenica, soprattutto perché sono esclusi i tratti misti e le curve ad alta velocità. Le gomme possono respirare di più tra una curva e l’altra, dovremmo quindi avere un comportamento differente. Dovrebbero essere mitigati alcuni fenomeni di riscaldamento visti settimana scorsa”.

Leclerc

Il Gran Premio di Sakhir dovrebbe quindi fornire maggiori opportunità alla Scuderia proprio derivanti da una migliore gestione delle gomme che dovrebbe venire in soccorso con la nuova configurazione. “Potremmo trovarci in una situazione migliore – ha proseguito Togninalli – ma la nostra monoposto solitamente non va bene su piste ad alta efficienza, quindi questo potrebbe avere un peso determinante. Bisognerà comunque estrarre tutto il potenziale, cosa che non abbiamo fatto domenica”.

I piloti temono il traffico in qualifica

Il riscatto in questo secondo appuntamento del Bahrain potrebbe passare da una qualifica da indirizzare nel migliore dei modi. Tuttavia sono molteplici le difficoltà patite dalla Scuderia sui tracciati più veloci, ne deriva una certa diffidenza e qualche punto interrogativo in più.

C’è poco da prevedere e il traffico potrebbe dare più di qualche fastidio soprattutto in qualifica: “durante questa stagione non è la prima volta che ci troviamo a correre per due weekend di fila nella stessa località. Questa è invece la prima in assoluto nella quale da una corsa all’altra la configurazione del circuito viene modificata. In passato ne è stata usata una più lunga; questo weekend, al contrario, ci troveremo a gareggiare invece su un layout super veloce e breve, con appena undici curve. Credo che su un tracciato del genere le differenze da una vettura all’altra, specie a centro gruppo, saranno minime e ogni millesimo sarà fondamentale. Da percorrere ci sono 87 giri, un numero inusuale considerate le piste sulle quali gareggiamo di solito, e sono curioso di vedere come saranno certe fasi a livello di traffico, specie in qualifica e gara”, ha ammesso Leclerc.

Vettel

Discorsi simili quelli espressi da Sebastian Vettel che si trova a dover disputare la penultima gara con la tuta Ferrari, dal prossimo anno sarà infatti pilota dell’Aston Martin. “L’Outer Track della pista di Sakhir è una configurazione parecchio differente da quella sulla quale abbiamo corso l’ultimo Gran Premio. Di fatto viene tagliata via l’intera sezione centrale del tracciato e da curva 4 andiamo direttamente alla 13 rimpiazzando il secondo settore con due curve veloci e una parte leggermente più lenta, una versione del circuito molto più corta che di sicuro trasmetterà a noi piloti sensazioni completamente diverse dal solito. Sulle monoposto adotteremo un set-up aerodinamico a basso carico per cercare di andare incontro alle caratteristiche di questo nuovo tracciato anche si tratterà di un esercizio così semplice, specie considerando che avremo la stessa selezione di gomme della settimana scorsa. Se molte delle curve ci saranno comunque familiari, con un giro così corto dovremo confrontarci con problematiche qui solitamente non comuni, come il traffico che renderà più caotiche le sessioni. La qualifica sarà vissuta sul filo dei millesimi e credo che questa corsa potrebbe regalare più di una sorpresa”, ha aggiunto Sebastian Vettel.

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