La produzione di veicoli commerciali nel Regno Unito è aumentata del 3,3% a settembre 2020. Queste informazioni arrivano dagli ultimi dati pubblicati nelle scorse ore dalla Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT).
In particolare, sono stati costruiti 7603 furgoni, camion, taxi e autobus durante l’intero mese scorso. Parliamo di un aumento di 240 unità rispetto a settembre dello scorso anno per soddisfare i diversi ordini provenienti dalle grandi flotte britanniche.
Veicoli commerciali: 7603 esemplari sono stati prodotti in UK durante l’intero mese scorso
La produzione per i mercati interno ed estero è cresciuta rispettivamente del 9,2% e dello 0,3%, con le esportazioni che rappresentano il 64,6% dei veicoli prodotti. Quasi tutti i veicoli commerciali esportati all’estero erano destinati al mercato europeo, ossia il partner commerciale più importante per il settore automobilistico dello UK.
Sebbene le performance ottenute a settembre appaiano positive e in linea con gli anni precedenti, la produzione di autobus e pullman ha continuato a risentire gli effetti del coronavirus in quanto i volumi sono diminuiti del 43,2% a sole 63 unità. La domanda di nuovi autobus si è praticamente bloccata da quando è stato annunciato il lockdown nell’intera nazione ad aprile.
Inoltre, le misure di distanziamento sociale, che scoraggiano l’uso di mezzi pubblici, e il calo della domanda ha fatto precipitare la produzione del 54,2% a soli 756 esemplari fino ad ora da inizio 2020 rispetto alle 1652 unità rilevate nei primi nove mesi dello scorso anno.
La produzione totale di veicoli commerciali nell’anno in corso rimane a un livello particolarmente basso ed è in calo del 16,8% rispetto al 2019, con una perdita di quasi 9000 unità nei primi tre trimestri.
Mike Hawes, amministratore delegato della SMMT, ha commentato dicendo: “I cicli di acquisto di flotte mascherano l’impatto della pandemia sui veicoli commerciali ma è il settore degli autobus a sopportare il peso maggiore. Sebbene i produttori e le loro catene di approvvigionamento riescano ad adattarsi, non possono sostenere una domanda così bassa ancora per molto tempo e quindi abbiamo urgentemente bisogno del sostegno del governo nell’investire in questo segmento. In generale, con l’avvicinarsi della scadenza per concordare un accordo sulla Brexit, abbiamo bisogno di negoziatori per concordare un accordo di libero scambio che permetterà di salvaguardare la futura competitività del settore nel 2021 e oltre”.