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Assoutenti critica Ania su Rc auto: in difesa dell’automobilista

La nota associazione dei consumatori reputa fuori luogo le affermazioni al convegno Ania

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Se c’è un’associazione dei consumatori davvero agguerrita e combattiva contro le lobby assicuratrici in Parlamento, questa è Assoutenti di Furio Truzzi, col responsabile Rca Stefano Mannacio che è un numero uno temutissimo dalle compagnie. Ora Assoutenti critica Ania su Rc auto: in difesa dell’automobilista. La nota associazione dei consumatori punta a una seria riforma Rca. L’attacco di Assoutenti è notevole: nel 2019 i bilanci delle compagnie di assicurazione sono floridissimi. E nel 2020, a fronte di una minore raccolta premi nel comparto vita e danni si registrerà un aumento esponenziale del rapporto sinistri/premi. Dovuto alla minore frequenza complessiva degli eventi risarcibili o indennizzabili. Insomma, meno incidenti, meno risarcimenti, più quattrini che restano in cassa.

Assoutenti critica Ania su Rc auto: sì alla riforma

L’associazione dei consumatori ha nel mirino la presidente Ania, Farina. Che chiede ancora la riduzione dei risarcimenti dei sinistri per chi ha subito lesioni gravi o gravissime. Eppure, nella Rca, nel 2019 sono stati contabilizzati 645 milioni di euro di profitti. Mentre la legge sulla concorrenza e numerose conferme giurisprudenziali hanno fissato che tali valori devono essere basati sulle cosiddette Tabelle Milanesi.

La questione frodi in Rca

Per Assoutenti, iIn merito al problema truffe, sempre purtroppo di moda, se Ania vuole seriamente debellarle combatta a tutto campo anche con le associazioni dei consumatori e contro chiunque le commetta. Quindi anche contro le compagnie che alla fine, e solo dopo iter lunghi e tortuosi, devono pagare con ritardi siderali molti “falsi positivi” ovvero sinistri che truffe non erano ma solo errori derivanti da maliziose ed errate letture dei “big data”.

Al momento nessuna controreplica Ania. Cui daremo spazio non appena controreplicherà.

Problema carrozzerie insalubri in Italia

Per Assoutenti, Ania avrebbe potuto fare propria la battaglia dei consumatori perché le Forze dell’Ordine, le ASL ed il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (rappresentato nelle regioni dalle specifiche agenzie) denuncino e accompagnino alla regolarità o alla chiusura, le troppe officine che non adempiono ai 64 adempimenti dovuti. Con il solo risultato di inquinare l’ambiente, non rispettare i propri lavoratori, fornire un servizio non garantibile, operando in regime di concorrenza sleale nei confronti di quanti rispettano le regole.

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