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Michael Schumacher, l’alba di Suzuka: 20 anni fa il primo titolo in Ferrari

L’alba di Suzuka si tinge di Rosso 20 anni fa; Michael Schumacher vince il primo titolo in Ferrari, 21 anni dopo Jody Scheckter

Schumacher Suzuka 2000

Sono passati esattamente 20 anni. L’otto di ottobre del 2000 un grandissimo Michael Schumacher riportava la Ferrari sul punto più alto del motorsport mondiale. Il tedesco approdato quattro anni prima a Maranello vince a Suzuka il suo primo titolo da pilota della Scuderia Ferrari. È un tripudio, una gioia immensa, la marea rossa straripa da ogni parte perché il titolo piloti in Ferrari mancava ormai da 21 anni ovvero da quell’ultima volta segnata dalla vittoria di Jody Scheckter.

Schumacher Suzuka 2000

Un emozionato Gianfranco Mazzoni fissa nella telecronaca RAI dell’epoca una frase rimasta nella storia: “i colori dell’arcobaleno sulle insegne del Cavallino Rampante”. I tifosi della Ferrari ringraziavano Dio e Michael che con la Rossa era riuscito a far tornare il sole dove per molti anni si combatteva senza riuscire a vincere mai la battaglia. Schumi vince il Gran Premio del Giappone dopo una lotta serrata con Mika Hakkinen che durante il penultimo appuntamento stagionale aveva provato a dargli del filo da torcere a bordo della grigia McLaren con la quale puntava al terzo titolo iridato.

Un’attesa eterna

L’attesa che i tifosi del Cavallino Rampante vivevano all’epoca era praticamente simile a quella che oggi vivono i moderni tifosi della Rossa. Schumacher aveva distrutto l’ansia di chi attende 21 anni un titolo mondiale da una Scuderia che è l’essenza stessa di un campionato unico a livello universale. Gli Anni Settanta chiusi dal titolo di Jody Scheckter apparivano quasi come una narrazione mitologica, i cambiamenti in 21 anni di età risultavano immediati e di notevole importanza. Il sudafricano appariva come una divinità impolverata che nessuno era riuscito a venerare fino all’arrivo di Schumacher a Suzuka 2000.

Schumacher Suzuka 2000

Con Michael la sfida era aperta. A Maranello l’intento era quello di aprire finalmente un ciclo vincente, difficile da praticare, che avrebbe fornito la strada ideale per cominciare a raccogliere i frutti più buoni. Le speranze sembravano certificate da un talento cristallino e da un set di monoposto e gente di gran classe che apriva così ad un corso nuovo e vincente. D’altronde l’annata 2000 era cominciata alla grande a Maranello, comunque in accordo con i grossi problemi patiti dai competitor a marchio McLaren (anche se Schumacher si sarebbe poi ritirato in Francia, Austria e Germania). Ma a Suzuka Schumacher disponeva di soli 8 punti di vantaggio rispetto al rivale Hakkinen mentre gli ultimi due appuntamenti (Suzuka compreso) avrebbero disposto di un set massimo pari a 20 punti. Nonostante in quella stessa sede gli ultimi due anni la Ferrari aveva decisamente deluso, nel 2000 Michael decide di chiudere la partita il prima possibile evitando di trascinare la cosa fino all’ultimo appuntamento stagionale.

A Suzuka la lotta è serratissima

La qualifica è un vero e proprio thriller: Schumacher chiude davanti ad Hakkinen, 1’35.825 contro 1’35.834. Ma Hakkinen in gara parte meglio costringendo Schumacher all’inseguimento con Mika che riesce a guadagnare circa due secondi nei confronti del tedesco che durante il pit stop rimane ancora dietro. Ma Schumacher al secondo pit stop allunga lo stint fermandosi 3 giri dopo l’ingresso di Hakkinen: la sosta posticipata è una mossa azzeccata, quella che porterà Schumi sul punto più alto del campionato iridato.

Schumacher Suzuka 2000

L’ottava vittoria stagionale di Michael Schumacher è quella del suo terzo titolo mondiale, ovvero quella del primo vinto con la Ferrari quindi del primo titolo dopo 21 anni di attesa e fame nera. Un gongolante Luca Cordero di Montezemolo si affrettava ad ammettere che quello di Suzuka rappresentava “il giorno più bello della mia vita”. Poco prima, a Monza, il Kaiser aveva eguagliato il record di vittorie appartenente in quel momento ad un peso massimo di nome Ayrton Senna sciogliendosi in un pianto che è storia. per dire che la stagione 2000 ha rappresentato un mix di emozioni incontrollate per l’uomo Michael e per la Ferrari da Corsa che manca un po’ a tutti. L’ultimo appuntamento stagionale della Malesia riportò a Maranello anche il Mondiale Costruttori grazie ad un’ulteriore affermazione di Michael e al terzo posto di Rubens Barrichello.

Schumacher Suzuka 2000

Dopo 20 anni si può dire che il mito Schumacher-Ferrari nasceva proprio in quella data, l’8 ottobre 2000. L’essere umano che ha infranto i record più iconici della Formula 1 nasceva a Suzuka, esattamente venti anni fa.

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