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Autostrade per l’Italia dice no all’articolo 10

La questione di Aspi-Atlantia dei Benetton è sempre più una patata bollente

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Autostrade per l’Italia dice no all’articolo 10. Si fa scottante la vicenda Aspi-Atlantia dei Benetton. Dopo il crollo del Ponte di Genova, non c’è stata nessuna revoca annunciata dal Governo Conte, da Di Maio e dai grillini. Il secondo annuncio, quello dell’accordo fra Atlantia (che controlla Autostrade per l’Italia) ed Esecutivo, è un mezzo flop. La Cassa depositi e prestiti doveva subentrare ai Benetton in Atlantia, ma non se n’è fatto nulla. E i Benetton potrebbero vendere ad altri. Ora, l’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi, in un’intervista a Il Messaggero pubblicata nel fine settimana, parla di articolo 10: cioè? Vediamo di fare chiarezza in basso.

Autostrade per l’Italia dice no all’articolo 10, elemento chiave

Firmare subito l’atto transattivo, a condizione che il Governo cancelli l’articolo 10 dell’accordo transattivo: quello secondo cui l’efficacia dell’accordo e la chiusura della procedura di revoca diventano effettive solo con il passaggio del controllo di Autostrade a Cassa depositi e prestiti. Lo ha detto Tomasi.

Aspi è disponibile a firmare subito l’atto transattivo, a patto che riguardi la sola concessione. La revoca o qualunque altro provvedimento sarebbero ingiustificati e un grave danno per il Paese. Per Tomasi, dovrebbe essere interesse di tutte le parti individuare senza forzature un percorso trasparente. E basato su procedure di mercato per portare a compimento la modifica dell’assetto azionario di Aspi, rispetto al quale Atlantia si è impegnata avviando il processo di dual track e convocando la propria assemblea.

La posizione di Aspi è semplice. La formalizzazione dell’accordo era il necessario presupposto per il riassetto societario. Nell’intesa, non c’è la subordinazione dell’efficacia dell’accordo alla cessione del controllo di Aspi a Cassa depositi e prestiti, contenuta nell’articolo 10.

Anche Renzi preme su Conte per Aspi

Ciliegina sulla torta, anche Renzi preme Conte sulle Autostrade. Sentiamo il leader di Italia Viva. Di di mettersi attorno a un tavolo, in un eremo o a Palazzo Chigi, non importa. Purché alla fine di lì si esca con le scelte finali su lavoro, Mes, Autostrade, Ilva, Recovery Fund, legge elettorale, infrastrutture. E quel patto poi si scolpisca nella pietra.

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