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Ferrari: due facce della stessa medaglia a Silverstone

A Silverstone si è vista una Ferrari che ha avuto il coraggio di osare grazie all’adozione di un assetto scarico che con Leclerc ha pagato

Leclerc

Silverstone sorride a metà alla Ferrari che con Charles Leclerc mette in atto un terzo posto che vale quasi come una vittoria visto l’approccio adoperato e le scarse qualità della SF1000. Si può dire che il lavoro cominciato dal monegasco ha avuto avvio già al sabato quando i tecnici di Maranello hanno compreso che bisognava scaricare la monoposto per privarla della resistenza aerodinamica che rappresenta uno dei nei di questa monoposto anno 2020. Di conseguenza si può aggiungere che quanto fatto vedere in gara da Leclerc non è frutto dell’improvvisazione sua e di un team che comunque sta provando a tirare fuori dal cilindro qualche cosa di interessante.

Lo stesso Leclerc aveva ammesso che l’assetto scarico, che in Qualifica gli aveva permesso di partire con la quarta posizione sulla griglia di partenza, avrebbe condotto ad una gara particolarmente difficile da sostenere per possibili problemi legati al consumo delle gomme. Ma anche perché condurre una monoposto in quelle condizioni, soprattutto nei tratti misti di Silverstone, non è affatto un gioco da ragazzi. Quindi quella di ieri si prospettava come una domenica in salita per la Scuderia.

Ottima progressione

Ma la sorpresa si paventava già durante le prime tornate. Oggettivamente Leclerc era partito bene, difendendo al meglio la posizione dagli attacchi del suo futuro compagno di box Carlos Sainz e lasciando intuire che poteva essere padrone della sua gara. Si può dire che la Ferrari navigata da Charles Leclerc è apparsa sicuramente più incisiva rispetto a quanto visto finora, tanto che i nuovi avversari di questa stagione come Racing Point, McLaren e Renault non sono riusciti mai a provocare qualche dubbio al monegasco. La velocità di punta finalmente c’era e il fatto di aver cominciato la gara dalla seconda fila ha sicuramente aiutato tanto.

Leclerc

La situazione propizia si è presentata quando Valtteri Bottas a due giri dalla fine ha accusato la delaminazione della sua Pirelli anteriore sinistra riducendo ad un’inezia il distacco abissale che lo separava da Leclerc. Il monegasco ha quindi beneficiato dell’handicap subito da Bottas: “quando ho sentito che Valtteri aveva forato ho rallentato per evitare ogni rischio visto che ci siamo accorti che sia Sainz che Hamilton hanno avuto lo stesso problema.”. È chiaro quindi, che come in Austria, una Ferrari torna sul podio grazie ad alcune specifiche contingenze con un Leclerc pronto a sfruttare l’occasione propizia. D’altronde in Ferrari sapevano già che a Silverstone la faccenda sarebbe stata complicata: “siamo riusciti a fare il massimo che potevamo, potendo contare anche su un po’ di fortuna – ha aggiunto Leclerc – ma sono contento di come ho gestito le gomme ma sono felice anche del bilanciamento della macchina. Non è tutto quello che vorremmo ma abbiamo colto l’opportunità”.

Occhio ai tempi

Ma attenzione perché c’è davvero ben poco per cui gioire. Se guardiamo ai tempi la Ferrari di Leclerc è stata ovviamente preceduta sia da entrambe le Mercedes che dalle Red Bull, ma il dato più difficile da digerire è che davanti a Leclerc hanno condotto giri più veloci sia Ocon che Ricciardo con la Renault sia Gasly con l’AlphaTauri. Un dato quindi che certifica l’inefficacia di questa SF1000 che soffre ancora. Ma nella lotta ha aiutato il fatto che a Silverstone non conta così tanto il tempo sul giro, quindi da questo punto di vista l’impostazione tecnica sperimentata dalla Scuderia ha comunque pagato in Gran Bretagna.

Leclerc

È innegabile poi ammettere che Charles ci ha messo del suo nell’adoperare un ritmo di gara pressoché costante. I suoi tempi sono apparsi pressoché costanti dall’inizio alla fine con variazioni che dall’1’31” portavano all’1’30” con punte dell’1’29”. Una gestione di questo tipo ha condotto Leclerc ad un modo pressoché perfetto di adoperare le sue Pirelli fino alla fine del Gran Premio.

Calvario Vettel

L’altra faccia della medaglia di questa Ferrari vista a Silverstone è quella che introduce il volto di Sebastian Vettel. Il tedesco ha sofferto per tutto il weekend, peraltro senza mai negare una certa fatica nell’adattamento alla SF1000 risultata difficile da gestire già a partire dal venerdì e particolarmente lenta domenica. Vettel già durante la Qualifica del sabato non andava oltre la decima casella in griglia di partenza, peraltro dovendo cominciare la gara servendosi delle Pirelli Soft utilizzate in Q2. Una situazione di per se già non favorevole.

Vettel
Sebastian ha sofferto uno scarso adattamento per tutta la durata del weekend

La gara di Sebastian è apparsa quindi deludente perché alla fine ha portato a casa un singolo punto grazie anche alla situazione legata ai problemi di gomme patiti da Sainz e Bottas. Il tedesco non è riuscito a venire fuori da un loop durato per tutto il fine settimana, non riuscendo a battagliare concretamente con McLaren o Renault. “Il risultato è decisamente scarso – ha detto Vettel – visto che la macchina era molto difficile da guidare e ho faticato molto per comprenderla. Ora bisogna capire il perché di tutto questo e bisogna analizzare la situazione. Di certo avendo fatto fatica dall’inizio alla fine, qualche cosa è andata sicuramente storta”. Sebastian ha poi aggiunto che tutti quelli che gli risultavano vicini erano sempre più veloci e gestire una macchina scarica era decisamente difficile. “La macchina non mi consentiva di attaccare e di fare ciò che mi piace. Magari domenica prossima possiamo anche migliorarci” ha aggiunto Vettel che ha comunque escluso che i problemi patiti durante tutto il weekend avessero un legame con l’assetto scarico scelto dai tecnici sebbene si è lamentato di perdere lungo ogni parte del tracciato. Una situazione di certo da comprendere fino in fondo e risolvere.

Per Binotto c’è ancora da lavorare

Sul Gran Premio di Silverstone non è mancato nemmeno il parere di Mattia Binotto, il quale ha ammesso di essere risultato felice per il podio ottenuto da Leclerc ma allo stesso tempo crede che bisogna fare ancora qualcosa per migliorare le prestazioni di questa problematica SF1000. Per Binotto, Leclerc ha condotto un ottimo fine settimana riuscendo a gestire al meglio la monoposto scarica in termini di assetto aerodinamico: “Charles è stato molto bravo sia in qualifica che in gara. Sapevamo bene che l’assetto scarico avrebbe prodotto buone cose in qualifica ma allo stesso tempo poteva intervenire negativamente sull’usura degli pneumatici. Di certo Leclerc si è comportato bene e ha realizzato un gran lavoro in accordo con i nostri ingegneri. È andato piano ma è arrivato fino in fondo gestendo ogni cosa al meglio” ha ammesso Mattia Binotto.

Binotto

Ma Binotto non può non considerare, ovviamente, la questione legata a Sebastian Vettel. Il tedesco ha infatti vissuto un weekend difficilissimo. “La prestazione della nostra monoposto è la parte più brutta di questo weekend. Il terzo posto è attualmente il nostro massimo risultato possibile ma sappiamo che i piloti possono anche non trovarsi a proprio agio come accaduto a Sebastian che non ha mai ottenuto la confidenza necessaria per spingere forte. Ora dobbiamo analizzare il tutto e provare qualcosa di diverso che gli consentirà di lottare al meglio” ha proseguito.

Se la via del basso carico aerodinamico pare aver pagato a Silverstone, per Binotto i fattori da considerare sono tanti a cominciare da meteo e temperature. Quindi non è detto che sarà questa la via da seguire anche altrove: “è stata una scommessa ma ha dietro un grosso lavoro di analisi. Per noi era questa l’ala ideale per Silverstone in accordo con le caratteristiche della SF1000, magari con Sebastian potremmo anche mettere in atto valutazioni differenti ma è di certo presto per poterlo dire”.

Leclerc e Vettel

Quanto visto a Silverstone rappresenta un piccolo passo che si affianca a quei limiti imposti dal progetto SF1000. La monoposto risulta così interessata da piccoli interventi strategici e si può dire che a Silverstone il processo applicato ha funzionato. Per una volta si può dire che il lavoro svolto a Maranello è stato corretto ma non bisogna dimenticare che la base di partenza rimane comunque problematica.

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