Arriva lo studio di Boston Consulting Group (BCS) sui monopattini elettrici da 30 miliardi di dollari. A tanto ammonta il mercato potenziale. A dimostrarlo è la loro presenza in circa 350 città di tutto il mondo. Crescono gli investimenti che le aziende stanno effettuando per superare i vincoli operativi legati al loro sviluppo.
Monopattini elettrici da 30 miliardi di dollari: 750 città
BCG ha formulato quattro elementi chiave:
- densità della popolazione,
- apertura all’uso delle bici,
- clima,
- numero dei giovani.
Così, sono state individuate 750 città adatte a questo tipo di micromobilità negli Stati Uniti e in Europa, indicando più del doppio dei mercati attivi oggi.
Molte città europee come Copenhagen e Berlino sono più portate ad accogliere la crescita del mercato dei monopattini grazie alla loro cultura. E alla presenza di spazi destinata alle bici già da molto tempo. In altre città, la penetrazione dei monopattini dipenderà dai progressi nella pianificazione urbana.
E se l’Italia facesse retromarcia?
Detto dell’indagine, una nostra riflessione. In Italia, i monopattini elettrici stanno lasciando una scia di sangue sull’asfalto: feriti, morti, incidenti. Quelli emersi grazie all’intervento delle Forze dell’ordine, accorse per verbalizzare il sinistro. Poi c’è tutto il sommerso: incidenti che non risultano dalle statistiche. Come i pedoni urtati dai monopattinisti. O questi che si scontrano coi ciclisti.
Da noi, correttamente, s’era all’inizio pensato a un’area riservata e limitata: qui, solo monopattini più tutti gli altri veicoli della micromobilità urbana. Una zona tutta per loro, dove sfrecciare. Durante il test, ecco il ribaltone: monopattini come le bici. Ma come? Non si doveva attendere il numero di feriti e morti per capire se e quando allargare il perimetro d’azione delle tavolette?
Oltretutto, sul gobbone, sono rimasti tutti i cartelli del test. Per farli, installarli e in futuro eliminarli vengono spesi soldi pubblici. Un altro grave errore.