Le discussioni che orbitavano attorno alla precoce conferma della fine di contratto tra Sebastian Vettel e la Ferrari sono state per lungo tempo un argomento centrale nella gestione iniziale di questa Formula 1 anno 2020. L’ufficializzazione anticipata è apparsa infatti per certi versi particolarmente anomala, tanto da risultare ulteriormente amplificata dalle dichiarazioni lanciate dal tedesco durante la conferenza stampa del giovedì al Gran Premio d’Austria effettivamente apparse come un fulmine a ciel sereno.
Gian Carlo Minardi fornisce una visione differente
Se in tanti hanno quindi visto la decisione come un possibile motivo di inasprimento di tutti i rapporti all’interno della Scuderia, chi fornisce un parere differente è Gian Carlo Minardi. L’ex patron dell’omonimo team di Faenza ha infatti ammesso un punto di vista diverso, in riferimento anche alla situazione venutasi a creare dopo tre curve durante il Gran Premio della Stiria.
Minardi ha infatti ammesso al Corriere dello Sport che “normalmente la lotta interna porta a estremizzare il miglioramento. Due compagni forti ti fanno vincere. Il problema non è gestire il pilota, il problema è altrove. E risiede nella macchina. L’errore di Leclerc in Stiria è quello di un pilota che sa di aver rischiato, ma anche di uno che ha bisogno di inventarsi qualcosa, altrimenti è un mare piatto. Il monegasco ha dimostrato di essere forte e di avere tanto talento, ma è chiaro che per diventare campione hai bisogno pure della macchina. Senza quella non fai molta strada. Lui c’è, ma è evidente che se perdi terreno in una stagione come questa non recuperi più”.
Su Vettel invece il giudizio di Minardi è un po’ quello di sempre: “Sebastian è ormai quello dell’ultimo anno e mezzo. Alterna infatti cose stratosferiche a vere e proprie catastrofi. Di certo possiede grandi qualità, altrimenti i Mondiali non si vincono da soli, ma ogni tanto sembra si dimentichi di essere su una macchina da corsa. Certo che quando non ne hai una competitiva cerchi di inventarti l’acqua calda, provi soluzioni che il più delle volte non servono”. Nel frattempo sembra che la SF1000 continui a navigare in acque non proprio buone, quindi il giudizio di Minardi potrebbe durare molto più a lungo.