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Mattia Binotto; in Ferrari mirano alla continuità

A Maranello hanno compreso che è meglio proseguire sulla via della continuità, sembra infatti sempre più evidente che Mattia Binotto non rischia alcun taglio

Mattia Binotto

Bisogna ammettere che ogni volta che la Ferrari va male, e purtroppo ormai accade da fin troppi anni, si chiede spesso la testa di qualcuno provando a modificare l’andamento al vertice. In Ferrari sanno bene che nella maggior parte dei casi le speculazioni dicono che bisogna vederci chiaro e che qualche taglio potrebbe diventare realtà dei fatti. I fatti di questo avvio di stagione certificano un momento ancora più negativo di quelli vissuti fin qui; la Ferrari sembra una squadra di centro gruppo, lontana da una volontà di raggiungere la vetta del gruppo e a tratti quasi spenta su molteplici aspetti.

In barba alle solite speculazioni, sembra invece che a Maranello la situazione sia sotto controllo e che ci sia calma e sangue freddo da parte di tutti. Mattia Binotto pare che non subirà alcun rischio perché a Maranello non si cerca alcuna rivoluzione. Bisogna cambiare rotta ma senza cambiare il capitano al comando. Toccherà ancora a Binotto sobbarcarsi del carico utile ad uscire da questa fase decadente che sta investendo una Ferrari in serie difficoltà. Ora bisogna supportare Binotto e comprendere quali sono i problemi reali di questa SF1000, dopodiché ci si potrà dedicare alla rivoluzione. Finalmente.

Manca un po’ tutto

La componente umana in Ferrari rappresenta una caratteristica fondamentale. Vedere che i tuoi piloti si buttano fuori dopo appena tre curve ti fa impazzire quasi sicuramente. Quello che è successo domenica non si sarebbe dovuto verificare dopo quello che si era visto ad Interlagos non molto tempo fa, ma è successo ancora e forse adesso è l’ultima volta che qualcosa di simile accada o almeno è ciò che sperano tutti. Ma la doppia uscita di scena di domenica ha prodotto anche un impedimento nella ricerca di quei dati utili a comprendere il comportamento della SF1000 dopo l’installazione degli aggiornamenti portati in Stiria.

Binotto Barcellona 2020 _ 1

Ma la SF1000 non va anche dal punto di vista della potenza espressa, tanto che Mattia Binotto ha ora ammesso che il motore Ferrari ha subito una reale perdita di potenza in seguito alle direttive tecniche imposte dalla FIA. La scarsa potenza va di pari passo con una resistenza aerodinamica divenuta troppo imperante tanto che le prestazioni ne risentono in maniera fortemente negativa.

 

In Ferrari si vuole comprendere la reale efficacia proposta dagli aggiornamenti portati in Stiria che in Ungheria potrebbero garantire qualcosa di buono grazie al fatto che il tracciato citato possiede pochi allunghi e necessita di un carico aerodinamico decisamente più consistente rispetto a quello richiesto dal Red Bull Ring. Di certo Binotto crede che il Red Bull Ring rappresenti un tracciato particolarmente ostico per la concezione posta in essere dalla SF1000 quindi vorrebbe comprendere altrove quello che è il reale potenziale di questa strana monoposto.

Spazio alla continuità

Nei giorni scorsi il Corriere della Sera aveva rivelato il nome di un possibile successore di Mattia Binotto. Il nome proposto è quello di Antonello Coletta, ovvero il direttore dell’area Competizioni GT e Corse Clienti che pare sia anche impegnato in un progetto destinato ai vertici della 24 Ore di Le Mans quindi appare lontano dal Circus. Inoltre essendo praticamente lontano dalla Gestione Sportiva, un suo approdo ai vertici della Scuderia significherebbe ricominciare da capo fornendo risultati soltanto con tempistiche molto lunghe.

Appare quindi più concreta l’ipotesi che il CEO di Ferrari, Louis Camilleri, sia più convinto della necessità di mantenere Binotto escludendo quindi la possibilità di intervenire con un cambiamento al vertice della Gestione Sportiva. Il progetto di trasformazione pluriennale è stato varato proprio con Binotto al timone e sostituirlo proprio adesso sarebbe probabilmente controproducente. Inoltre, più volte Camilleri ha ammesso di riporre ampia fiducia proprio in Mattia Binotto. Con i nuovi regolamenti, virare verso un approccio totalmente differente potrebbe anche significare commettere un errore. Meglio quindi proseguire dando peso alla continuità, magari puntando anche ad una diversificazione concreta delle responsabilità in maniera da lasciare respirare un po’ meglio lo stesso Binotto. La volontà di scegliere Carlos Sainz coincide con una prospettiva a lungo termine che è quella che governa l’attuale linea intrapresa dalla Scuderia di Maranello. A Maranello vogliono puntare sulla continuità.

Diversificare

Ciò che è emerso spesso è proprio legato al fatto che Binotto ha bisogno di maggiore supporto. Il team principal porta infatti su di sé un grosso carico di lavoro che produce pressioni spesso insostenibili. Ci vorrebbe di un supporto superiore, da leggere come diversificazione dei ruoli in modo che lo stesso Binotto possa concentrarsi su aree più vicine ai suoi ideali punti di forza. È probabile quindi, o perlomeno sarebbe auspicabile, che a Maranello si vada alla ricerca di un direttore tecnico che fornisca un’aria differente nella Gestione Sportiva.

Camilleri Binotto

Lo fanno parecchio bene già in Mercedes e hanno dimostrato ottime cose in tal senso anche in McLaren. Perché non prenderle come esempio? All’interno della Gestione Sportiva ci sono talenti che possono ricoprire ruoli specifici, forse è cosa buona e giusta tornare a puntare su di loro fornendogli ruoli di ampio respiro. La ridistribuzione dei ruoli mantiene la continuità ma aiuta ad una migliore distribuzione dei carichi di lavoro. La situazione ovviamente non è semplice da mettere in atto, ma fattibile si. Nel frattempo a Binotto non rimane nient’altro che provare a sistemare questa SF1000 dalle mille incognite, non è detto che non si possa sbloccare qualcosa nelle prossime gare. Nel frattempo il miglior tempo fatto registrare oggi da Sebastian Vettel durante le Libere 2, sul bagnato, perlomeno introduce un sorriso ad un momento in cui è più facile dare spazio alle lacrime.

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