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Formula 1: alla fine in Ferrari il GP d’Austria ha fornito un sorriso accennato

Il Gran Premio d’Austria ha fornito un risultato fortemente inaspettato per la Ferrari di Mattia Binotto che con Leclerc ha raggiunto la seconda piazza

Leclerc Austria 1

All’indomani del primo Gran Premio della stagione 2020 di Formula 1 la classifica uscente dalla gara, viste anche le prestazioni in qualifica e le posizioni di partenza, appare carica di dubbi e perplessità. Ad esclusione di Valtteri Bottas che ha rappresentato l’unico dato invariato dell’intero weekend di apertura della stagione.

Questo mondiale 2020 sarà probabilmente a trazione quasi esclusivamente europea, oltre che dominato dalla costante relativa alle temperature quasi ovunque elevate visto che si corre in piena estate e a ritmi comunque elevatissimi. Ma in casa Ferrari i problemi legati alle alte temperature non sono quelli provenienti da sotto il cofano (con un motore che sembra persino lavorare meglio con qualche grado in più nell’aria) ma sempre da sotto il cofano provengono i principali problemi di una SF1000 che appare tutt’altro che competitiva. La splendida seconda posizione finale di Charles Leclerc purtroppo non deve fornire facili illusioni.

Un passo indietro

Il weekend del Red Bull Ring ha fornito un dato eclatante: la Ferrari, rispetto allo scorso anno non ha progredito ma semmai è invece andata indietro. Tutti i motorizzati Ferrari hanno perso parecchio rispetto allo scorso anno nel confronto diretto con gli avversari promuovendo poi un divario che in gara si è notato ampiamente. Il secondo posto ottenuto da un arrembante Charles Leclerc è stato condizionato anche da una domenica incredibile dove i problemi di affidabilità hanno bloccato buona parte del gruppo e le Safety Car apparivano come funghi senza dimenticare la penalità inflitta a Lewis Hamilton. Ma non è mancata una corretta gestione di gara del monegasco che ha usato bene la testa, dimostrando ottime doti.

Leclerc Austria 3

Leclerc ha poi fatto in modo di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Durante il prossimo fine settimana potrebbero quindi emergere ulteriori riscontri, ma se la SF1000 non cambia e se aumenta l’affidabilità generale la salita potrebbe essere difficile da praticare. Il monito fornito da Mattia Binotto sulle cattive prestazioni del propulsore dicono un po’ tutto. I cavalli vapore, molto utili in un tracciato come quello d’Austria, sono ciò che manca fortemente a questa Ferrari e ai motori che questa fornisce ad Alfa Romeo e Haas.

Situazione capovolta

La situazione è risultata quindi capovolta rispetto allo scorso anno. La Ferrari in Austria un anno fa partiva da favorita ma poi (come molte altre volte) non riusciva ad agguantare il miglior risultato disponibile. Ieri invece una sfavoritissima SF1000 è riuscita ad agguantare una seconda posizione lontana da ogni possibile credenza. Come detto più sopra, probabilmente buona parte del merito va a Charles Leclerc che ha saputo imporsi quando era necessario farlo. La corretta strategia in termini di gomme utilizzate ha permesso a Leclerc di attaccare sul finale, portandosi a casa un terzo posto al traguardo divenuto ben presto un secondo grazie ad una penalizzazione di 5 secondi inflitta a Lewis. Una sommatoria perfetta quindi che ha regalato alla Ferrari la disponibilità di un bicchiere da visualizzare mezzo pieno.

A Leclerc serve però una monoposto capace di portarlo in alto senza sperare nella commistione di fattori positivi e concordi.

Vettel sotto pressione

Vettel è invece apparso più arrugginito di chiunque altro, o forse destinatario di diverse componenti di pressione che lo hanno costretto a mettere in atto il solito errore che tormenta i suoi sogni: il testacoda. Stavolta nel momento in cui avrebbe voluto tentare un attacco nei confronti di un Sainz che era ancora troppo lontano. Partito undicesimo e potenziale quarto in quelle circostanze, ha buttato tutto all’aria concludendo in decima posizione alle spalle di un Giovinazzi che ha saputo capitalizzare una giornata no anche in casa Alfa Romeo.

Leclerc Austria 2

Ma c’è anche da dire che forse la colpa non è completamente di Sebastian. Il tedesco ha infatti “lottato” per tutta la gara con una SF1000 eccessivamente ballerina che non stava in strada. Con buona pace di Mattia Binotto che ha ammesso poi che gli errori erano tutti da imputare al tedesco. Di certo ieri Vettel è uscito fortemente ridimensionato dal primo appuntamento stagionale a causa dell’ottima prestazione di Leclerc. Bisogna dimostrare molto di più e nella posizione in cui si ritrova certe volte si può estrarre il coniglio dal cilindro con una maestria superiore.

Infine si può dire che ha colpito la notevole affidabilità della Ferrari, una possibile carta da giocare d’ora in avanti. Ma bisogna anche concentrarsi sugli aggiornamenti perché a Maranello non possono ammettere di dover lottare al di sotto del podio. Vedremo quello che succederà tra qualche giorno, sempre in Austria.

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