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Auto sì e mezzi pubblici no: il verdetto degli italiani

Come e più di prima, l’auto è lo strumento di mobilità principe in Italia

auto meglio dei mezzi

Come vogliono muoversi gli italiani? Con l’auto. Anche a giugno, pure dopo la pandemia. Lo dice la nuova survey mensile di Aretè: è l’azienda, leader nella consulenza strategica, fondata da Massimo Ghenzer. Quindi, auto sì e mezzi pubblici no. Ma è ovvio: le condizioni dei mezzi pubblici sono sotto gli occhi di tutto. È solo fantasia dire che ci si sposta da una parte all’altra di Roma coi mezzi pubblici, per esempio. E le attese? I ritardi? Il caos col rischio contagio?

Auto sì e mezzi pubblici no: i numeri

Sentiamo i dati della ricerca.

  • Tre italiani su 10 sono disposti ad acquistare un’auto in contanti, metà è propensa a richiedere un finanziamento: vedi le promozioni. E l’11% vuole il noleggio a lungo termine: paghi il canone mensile, tutto incluso, una grande comodità, anche per chi non ha la partita Iva.
  • Puoi fare la trattativa online e a utilizzare piattaforme come Whatsapp o Skype. A distanza, in sicurezza. Col preventivo in Pdf, tutto elettronico, trasparente, pulito. Poi si va in concessionaria, che era e resta insostituibile.
  • Sei su 10 vogliono le prove a domicilio con dispositivi individuali di protezione.
  • Solo l’11% si dichiara pronto a salire sui mezzi pubblici.

Auto alleato anti-coronavirus

Al di là dell’indagine, aggiungiamo che l’auto protegge contro l’infezione da Covid-19: niente contagi per gli starnuti e i colpi di tosse in metropolitana, nessun appoggio da toccare nel tram, nessun assembramento.

Da una parte, qualcuno che governa dice di usare i mezzi pubblici; dall’altra, si dice di evitare assembramenti. Un controsenso. Una illogicità totale. Così, la soluzione resta l’auto, alleata anti-coronavirus.

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