E’ il 19 settembre del 1980 quando Eduardo De Filippo, attore e poeta, accetta l’invito dei lavoratori e del Consiglio di Fabbrica dell’Alfa Romeo a recitare alcune sue poesie davanti ad un pubblico affollato ed entusiasta fatto di operai, impiegati e dirigenti.
Sale sul palco appositamente allestito in uno dei reparti della fabbrica. E’ emozionato perchè per la prima volta recita in una fabbrica e dice: “la prima volta, perché nessuno me l’aveva chiesto prima”. E dedica agli operai dell’Alfa Romeo la prima poesia, la sua preferita:
Pensieri miei
Pensieri miei, toglietevi ‘sti panni,
stracciatevi la camicia, uscite ignudi.
Se non tenete un “abito” scuro,
a che vi servono i vestiti?
E nudi scendete per la strada
E se si fa folla, camminate.
Se sentite gridare, non vi fermate:
un pensiero spogliato deve fare folla.
Correte fino in cima a una montagna,
e quando i piedi si sono consumati,
forza e coraggio, buttatevi giù…
chiudendo gli occhi prima di lanciarvi.
Che vi trovano nudi? Non fa niente.
Ci sarà sempre un tizio sconosciuto
Che non lo dice.. che rimane muto..
E vi riveste prima di sotterrarvi.
Frammenti di ricordi di anni in cui il rapporto umano in azienda aveva ancora un valore, ricordi assopiti nella memoria di coloro che, nel bene e nel male, hanno vissuto gli anni di Arese, oramai vicina ad un cambiamento epocale.