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Noleggio a lungo termine: le immatricolazioni calano del 44%

Il Governo italiano dovrebbe aggiungere degli emendamenti nel decreto Rilancio studiati ad hoc per questo settore

noleggio auto

Anche il settore del noleggio a lungo termine è stato pesantemente colpito dal coronavirus nei primi cinque mesi del 2020. Secondo i dati rivelati nelle scorse ore da Dataforce, le immatricolazioni sono diminuite del 44% rispetto allo stesso periodo del 2019.

A maggio, in particolare, sono state immatricolate solo 16.867 auto rispetto alle oltre 33.000 dello stesso mese ma dello scorso anno. Questi numeri testimoniano che il Governo italiano deve assolutamente fare qualcosa per far riprendere il settore del noleggio a lungo termine (e non solo), aggiungendo degli emendamenti al decreto Rilancio.

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Noleggio a lungo termine, soltanto le auto elettriche e ibride hanno registrato dei dati positivi

Noleggio a lungo termine: a maggio sono state immatricolate circa 16.870 auto

Secondo gli esperti di Dataforce, per far riprendere questa fetta del settore automobilistico sarebbe necessario allineare la tassazione italiana sulle auto aziendali a quella proposta degli altri paesi europei.

Da precisare che le società di noleggio a lungo termine generaliste hanno ottenuto delle performance migliori rispetto alle captive. Nel primo caso sono state immatricolate 10.105 unità (-37% rispetto al 2019) mentre nel secondo 6741 esemplari (-60% sempre rispetto allo scorso anno).

Parlando di alimentazioni, le statistiche di Dataforce rivelano una diminuzione del 74% delle auto a benzina e del 49% di quelle diesel. Brutte notizie anche per le auto a GPL e metano (-51% e -46% rispettivamente). Al contrario, le vetture elettriche e ibride hanno registrato dei numeri positivi, +83% e +72% rispettivamente. Per quanto riguarda il noleggio a lungo termine dei veicoli commerciali, per fortuna il calo è stato inferiore: -32,5% a maggio e -42,55% nel periodo gennaio-maggio 2020.

Salvatore Saladino, country manager di Dataforce Italia, ha voluto commentare questa situazione affermando: “Diventa improrogabile un’iniziativa dell’Esecutivo a sostegno del comparto automotive, senza perdere ulteriore tempo in discussioni e provvedimenti su settori decisamente più marginali. I Governi di altri Paesi d’Europa si stanno dimostrando decisamente più reattivi: in Germania, per esempio, è stata diminuita l’aliquota dell’Iva di 3 punti percentuali, scendendo al 16%; in Francia sono stati rafforzati gli incentivi sulle auto elettriche, aumentati i fondi per le ibride e varata una campagna a sostegno delle famiglie con minor reddito per l’acquisto di vetture ecologiche usate o a km zero; in Spagna il premier ha annunciato la più formidabile tornata di incentivi all’acquisto nella storia del Paese“.

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