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Alfa Romeo: anche la CGIL ottimista per il rilancio di Cassino

Alfa Romeo
Alfa Romeo Cassino

A fine novembre nello stabilimento Fiat Chrysler Automobiles di Cassino partirà la produzione del primo Suv nella storia del Biscione, Alfa Romeo Stelvio. Questo veicolo andrà dunque presto ad affiancarsi alla produzione della berlina Alfa Romeo Giulia, che viene prodotta sempre a Piedimonte San Germano dalla scorsa primavera. Con l’inizio della produzione di questo nuovo veicolo che sarà presentato in anteprima al Los Angeles Auto Show e venduto nel primo trimestre del 2017, lo stabilimento di Cassino diventa sempre più centrale nella rivoluzione che nei prossimi anni interesserà Alfa Romeo.

Anche la CGIL sembra essersi accorta che da questa situazione, Cassino nei prossimi anni sarà sempre più centrale per il rientro in grande stile sul mercato della casa automobilistica del Biscione. Proprio per questo motivo cresce l’ottimismo sul fatto che questo stabilimento, che in passato ha sofferto e ha dovuto anche ricorrere alla cassa integrazione nel futuro prossimo dovrebbe godere di grande salute.

Infatti tra la fine del 2017 e gli inizi del 2018 è previsto il lancio di un terzo modello che verrà prodotto sempre a Cassino e si dovrebbe trattare o di un’ammiraglia o di un Suv di grosso taglia. In questa maniera non solo è probabile che verrà messa fine del tutto alla cassa integrazione, ma anche che in futuro vi saranno nuove assunzioni.

Tra l’altro chi è stato di recente a Cassino ha potuto vedere come lo stabilimento per accogliere le nuove vetture targate Alfa Romeo ha subito una grossissima trasformazione rispetto a quello che era il suo aspetto negli anni 90. Adesso lo stabilimento dopo un grosso investimento del gruppo diretto da Sergio Marchionne si presenta come un luogo di lavoro moderno e funzionale, che accoglie le più moderne tecnologie presenti nel settore.

Alfa Romeo cassino
Alfa Romeo si rilancia e nello stesso tempo rilancia l’occupazione di Cassino

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Del resto l’investimento per la ristrutturazione dello stabilimento di Cassino è costato a Fiat Chrysler quasi un miliardo di euro. In questo stabilimento ci lavorano oltre 4 mila dipendenti, alcuni dei quali adesso sono in contratto di solidarietà dopo essere stati per molto tempo in cassa integrazione. Come detto però anche la CGIL è assai fiduciosa che nei prossimi anni le cose possano completamente cambiare.  La fabbrica che per molti anni ha visto la produzione di veicoli Lancia e Fiat adesso sta diventando il vero polo di Alfa Romeo.

Michele Azzola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, dice che in questo momento lo stabilimento produce il 25-30% in meno delle sue capacità ma le cose con l’arrivo di Stelvio e di altri modelli dovrebbero radicalmente migliorare. Infatti è probabile ipotizzare a quel punto che il sito produttivo raggiungerà il pieno della sua capacità. CGIL riconosce che il progetto di Sergio Marchionne e soci per Cassino è serio ed insomma il futuro potrebbe sorridere al celebre stabilimento.

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