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Formula 1: dal 2021 cambia il fondo vettura

Nell’ottica di preservare le Pirelli, che saranno utilizzate anche il prossimo anno con le medesime specifiche, è stata approvata una riduzione del fondo vettura

Vettel Formula 1

Si sa ormai che la Formula 1 ridurrà il carico aerodinamico delle attuali monoposto, che saranno utilizzate nel 2021 a seguito dell’emergenza da Coronavirus che ha cambiato i piani sui regolamenti che vengono posticipati di un anno. La ragione è comunque molto semplice ed è legata alle coperture Pirelli che saranno utilizzate per un’altra stagione sfruttando le medesime specifiche da utilizzare quest’anno (provenienti da quelle dello scorso anno). È chiaro quindi che esiste la volontà di contenere le prestazioni per non inficiare il comportamento delle Pirelli, vecchie di due anni.

In questo modo si evita anche una possibilità legata all’aumento della pressione di gonfiaggio degli pneumatici che avrebbe reso le monoposto maggiormente scivolose e non piacevoli agli occhi della maggior parte dei piloti. Con la differente soluzione sul fondo vettura la downforce dovrebbe ridursi di un valore non superiore al 10%.

Il fondo vettura viene ridotto

Il cambiamento del fondo vettura deriva dall’articolo 3.7.2 del Regolamento Tecnico della Formula 1, il quale impone un bordo laterale di uscita non più parallelo all’asse centrale della vettura. Si applicherà quindi un taglio diagonale con partenza fissata alle spalle dei deviatori di flusso posti ai lati delle pance, fino ad un terzo circa della larghezza dello pneumatico con angolo rivolto; in questo modo la sezione posteriore subirà un decremento del valore specificato, col “marciapiede” che non terminerà davanti alle gomme ma vicino al bordo interno dello pneumatico.

In questo modo si dovrà fare a meno di alcuni elementi e deviatori di flusso posti proprio in quella zona, davanti alla gomma posteriore che rappresenta un’area critica nella gestione del flusso delle correnti aerodinamiche. Si eviterà quindi che i vortici generati dagli appositi generatori posti su questa parte del “marciapiede” vadano a creare una pseudo minigonna “d’aria” volta a sigillare il fondo vettura in modo da beneficiare dell’effetto suolo.

I soffiaggi permetteranno anche una riduzione di buona parte degli effetti di deformazione che coinvolge la spalla dello pneumatico posteriore quando questo viene sottoposto ai carichi sull’asse verticale e si quello orizzontale. Si deduce quindi anche una perdita di efficienza delle sezioni laterali del diffusore. Di conseguenza gli effetti generati da questa soluzione saranno assolutamente devastanti per lo schema aerodinamico delle monoposto.

Nuovi studi

È chiaro quindi che lo studio aerodinamico concentrato in questa zona dovrà essere rivisto, studiandolo da zero. C’è da aggiungere poi che il regolamento introduce anche una riduzione delle flessioni del fondo pari a 2 millimetri col carico che viene applicato per la misurazione di questi movimenti che viene spostato di 50 millimetri rispetto alla linea di mezzerie. Questo nuovo provvedimento avrebbe quindi dovuto interessare soltanto l’area posteriore delle monoposto, in modo da evitare l’incremento dei costi rivolti alla ricerca aerodinamica sebbene una modifica di questo tipo (e in questa zona) potrebbe produrre variazioni elevate in termini prestazioni ma soprattutto legate al bilanciamento aerodinamico delle monoposto.

Bisognerà capire dove ritrovare il 10% di carico perduto in quella zona. In ogni caso potrebbero intervenire con interventi che andrebbero a scaricare specifiche aree della vettura (soprattutto davanti) che permetteranno di ritrovare il corretto bilanciamento aerodinamico.

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