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Alfa Romeo: la ripresa produttiva a Cassino potrebbe durare solo pochi giorni

Nuova cassa integrazione in deroga per Cassino?

Alfa Romeo Cassino

In attesa dell’annuncio ufficiale, diventano più chiari i piani per la ripresa produttiva dei modelli Alfa Romeo nello stabilimento di Cassino. Il sito laziale è fermo da circa due mesi quando, con l’enetrata in vigore del lockdown dovuto all’emergenza Coronavirus, vennero stoppate le attività di produzione “non essenziali”.  A differenza di quanto registrato in altri stabilimenti di FCA, le attività a Cassino non sono ancora riprese (al netto di alcuni piccoli reparti di componentistica connessi alle attività di altri siti di produzione di FCA).

In questi giorni sono arrivate molte indiscrezioni in merito alla ripresa produttiva di Cassino ma, al momento, mancano ancora le attese conferme ufficiali. Gli ultimi sviluppi di queste ore confermano che la produzione dei modelli Alfa Romeo di Cassino potrebbe riprendere la prossima settimana, dopo oltre due mesi di stop. Come già anticipato nei giorni scorsi da altre indiscrezioni, la ripresa produttiva potrebbe essere molto breve.

FCA, infatti, potrebbe tornare a riavviare la produzione a Cassino il prossimo 19 maggio. Lo stabilimento dovrebbe restare in attività per soli tre giorni, ovvero dal 19 al 21 maggio, in cui si lavorerà a pieno ritmo per smaltire gli ordini arrivati in questi mesi (la scorsa settimana si è parlato di una serie di ordini per il mercato nipponico da ultimare). Successivamente, da venerdì 22 maggio lo stabilimento laziale dovrebbe rientrare in un periodo di cassa integrazione in deroga.

Il nuovo ricorso alla cassa integrazione dovrebbe essere collegato al nuovo decreto governativo che andrà ad estendere i termini della cassa integrazione in deroga. Una decisione definitiva sulla questione potrebbe arrivare, quindi, soltanto dopo che il Governo avrà ufficializzato i nuovi provvedimenti legati alla cassa integrazione a disposizione delle aziende per gestire questo momento di crisi.

Resta confermata, invece, l’attività di produzione dei reparti di componentistica collegati all’attività della Sevel di Atessa, dove viene realizzato il Fiat Ducato. Questi reparti, attivi dalla fine del mese di aprile, coinvolgono circa 300 addetti e continueranno a lavorare a ritmo sostenuto nel corso delle prossime settimane.

La successiva ripresa produttiva, che seguirà lo stop previsto per venerdì 22 maggio, potrebbe essere distante anche diverse settimane. Ricordiamo che il mese scorso da fonti vicine allo stabilimento laziale era emersa l’ipotesi di un prolungamento del fermo produttivo almeno sino all’inizio del mese di giugno. Al netto di pochi ordini in arrivo da alcuni mercati internazionali, infatti, le richieste per Giulia e Stelvio sono ancora limitate e le concessionarie italiane hanno diverse unità dei due modelli di segmento D da “smaltire” nel corso delle prossime settimane.

Posticipati anche i lavori di adeguamento dello stabilimento

Il nuovo ricorso alla cassa integrazione, con un prolungamento della chiusura di buona parte dello stabilimento, potrebbe voler dire ad un posticipo dell’avvio dei lavori di adeguamento previsti per Cassino. Il sito laziale, ricordiamo, si appresta a dare l’addio definitivo alla Giulietta, un modello che per circa 10 anni è stato il riferimento produttivo per lo stabilimento.

Come previsto dal “Piano Italia”, il piano industriale di FCA per gli stabilimenti italiani che copre i prossimi 3 anni, per Cassino è previsto il debutto del nuovo Maserati D-SUV, modello basato sulla piattaforma Giorgio dello Stelvio, e l’arrivo dei restyling di Giulia e Stelvio con il debutto delle nuove motorizzazioni ibride.

I lavori di adeguamento dello stabilimento di Cassino dovevano partire lo scorso mese di marzo. Il lockdown ha rimandato l’avvio di questi lavori ed un nuovo ricorso alla cassa integrazione in deroga potrebbe andare a posticipare, ulteriormente, un intervento necessario per dare il via alla produzione dei nuovi progetti previsti dal piano industriale.

Ricordiamo che Maserati, ad inizio 2020, ha confermato l’obiettivo di avviare la produzione del nuovo Maserati D-SUV per la seconda metà del 2021. Posticipare l’avvio dei lavori di pre-produzione del progetto potrebbe posticipare anche il debutto commerciale del nuovo entry level del Tridente. Per ora, Maserati ha confermato che non ci saranno “ritardi sostanziali” per il piano industriale e, quindi, il lancio del nuovo D-SUV resta fissato per il 2021 (salvo utleriori annunci).

Maggiori dettagli sulla ripresa produttiva dello stabilimento di Cassino e sul nuovo possibile stop alla produzione arriveranno, molto probabilmente, già nel corso delle prossime ore. Continuate a seguirci per saperne di più.

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