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Perché il Coronavirus può cambiare la Formula 1

Ecco perché la pandemia da Coronavirus può cambiare vari aspetti e sensazioni che ruotano attorno al mondo della Formula 1

Kimi Raikkonen Test 2020 - 4

Da quando il sole è tramontato nei test pre-stagionali del Montmelò, ormai due mesi fa, i fan della Formula 1 hanno atteso per vedere quando e come le monoposto della massima serie torneranno finalmente in pista.

Nell’incertezza creata dalla pandemia da Coronavirus, una cosa è assolutamente certa: il comportamento umano così come ormai tutti sapevamo essere è cambiato totalmente, e così rimarrà almeno per il prossimo futuro. Tali cambiamenti ovviamente influenzeranno ogni aspetto della vita senza tralasciare gli sport motoristici in generale e la Formula 1 in particolare.

È impossibile prevedere con esattezza in che modo verrà influenzata la Formula 1, tuttavia si può provare a pensare al possibile impatto che il COVID-19 potrebbe avere sull’essenza della Formula 1 stessa e su come ciò influenzerà probabilmente lo sport, i suoi piloti e i team, oltre che i promotori e i tantissimi fan.

La Formula 1 sopravvive all’interno di un microcosmo molto particolare, un ecosistema sensibile che si è evoluto nel corso dei suoi 70 anni di vita. Se viene meno anche un solo elemento, tale interruzione si ripercuoterà (con grande probabilità) nei confronti di tutta la serie, interessando ogni possibile aspetto.

I precedenti

Un tragico evento che ha segnato la natura stessa delle corse è stato l’ormai noto catastrofico incidente durante la 24 Ore di Le Mans del 1955. Non si possono poi dimenticare anche i fatti di Imola 1994 che hanno creato un vero e proprio spartiacque tra il prima e il dopo. L’aspetto centrale del denaro ha poi plasmato la Formula 1 soprattutto negli ultimi due decenni, con la volontà di fissare il profitto spesso al di sopra di quegli elementi sportivi puri.

Nel passato i team avevano il destino della Formula 1 nelle loro mani: ciò che era giusto per i team lo era anche per la Formula 1, e viceversa. Un tempo tutte le squadre condividevano il 90% delle entrate, ora dividono il 47,5%, salvo i bonus pagati ai top team.

Ne consegue che in circostanze normali il 60% delle squadre deve lavorare più duramente per la propria parte, con conseguenti carichi di lavoro in aumento. Immaginare, quindi, l’impatto delle 18 gare programmate quest’anno in circa 25 settimane non è difficile. Naturalmente, la sicurezza in pista sarà ovviamente mantenuta. In questa particolare situazione si verrà a creare una vera e propria competizione tra i campionati per attirare l’attenzione degli spettatori, recentemente descritta dal vice presidente della FIA per lo sport, Graham Stoker, come una “guerra di territorio”.

Una soluzione semplice per la FIA, che ha la responsabilità ultima di tutto il motorsport globale, sarebbe quella di razionalizzare il numero di eventi che possono essere organizzati garantendo una certa proporzionalità. Una regola empirica potrebbe consentire alle serie di condurre il 50% dei loro eventi, dato che metà anno dovrebbe rimanere una volta che gli eventi cominceranno ad essere realizzati.

La FIA, che approva tutte le date tramite il suo World Motor Sport Council, potrebbe potenzialmente evitare il sovraffollamento, ma è vincolata da accordi commerciali. Naturalmente, più gare si svolgono più queste hanno un impatto diretto sullo stato delle casse della FIA.

Forse il prossimo anno ritorneranno i tifosi

Si spera poi che i divieti ai fan si riveleranno solo temporanei, tanto che forse soltanto il prossimo anno porterà con sé un ritorno (in gran parte) a porte aperte. I protocolli di distanziamento sociale probabilmente significheranno che le tribune affollate e le cerimonie sul podio saranno bandite per il prossimo futuro.

Vettel Abu Dhabi
Vettel ad Abu Dhabi

Bisognerà dimenticare le folle oceaniche, le feste in pista, le vittorie da festeggiare tutti vicini: almeno per ora. Pertanto, le speranze di attirare fan nel giorno del Gran Premio sembrano essere finite per tutti gli organizzatori. È probabile quindi che le entrate dei vari promoter calino a picco, riducendo la loro capacità di coprire tasse annuali nell’ordine dei 20 milioni di dollari e oltre. Meno presenze significa anche meno attrazioni diffuse in loco dagli sponsor e meno attrazione verso la Formula 1 di questi ultimi, con effetti a catena per i team: l’anno scorso si sono visti due milioni di fan partecipare alle gare. Gli sponsor che devono interagire con i fan pagheranno comunque il massimo per riduzioni di questa portata? Difficilmente.

Pertanto i problemi derivanti da questa situazione potrebbero portare problemi anche ad alcuni team. Questi probabilmente riconsidereranno la loro futura partecipazione prima di firmare il nuovo Patto della Concordia.

Bisogna aspettarsi limiti di budget sempre più restrittivi; non si possono escludere futuri limiti di bilancio di 100 milioni di dollari all’anno, raggiunti attraverso una più rigorosa omologazione delle parti e l’eliminazione di costosi fronzoli. Una corretta revisione di numerosi aspetti sarà la linea da seguire in diverse tipologie di sport del prossimo futuro. Formula 1 compresa.

I doppi Gran Premi

Ormai è sempre più probabile che i calendari vengano compressi rigorosamente in brevi, intensi eventi di due giorni. Inoltre bisogna aspettarsi che gli eventi televisivi della Formula 1 miglioreranno notevolmente nei prossimi anni, dato che Liberty Media si sforza di incassare i profitti bypassando le emittenti televisive. Durante questo periodo di blocco, Netflix ha convertito in streamer notevoli gruppi di spettatori che di solito utilizzavano la televisione per l’utilizzo consueto e più diffuso: ovvero tramite il normale cavo di antenna. Questo slancio probabilmente aiuterà Liberty Media a trovare nuove alternative in termini televisivi.

Leclerc Abu Dhabi
Leclerc ad Abu Dhabi

Il COVID-19 cambierà la Formula 1, in meglio sotto alcuni aspetti e in peggio sotto altri aspetti. L’essenza di questo sport, vale a dire la combinazione più apprezzabile del binomio macchina-pilota su una determinata distanza, in un determinato circuito e in un giorno specifico, cambierà? Difficilmente. Le modalità di approccio globale alla Formula 1 cambieranno? Sì, in gran parte in meglio per il pubblico televisivo, che supererà le presenze dal vivo complessive in una stagione e che trarrà grandi benefici.

È sicuramente ovvio che la vita all’indomani del Coronavirus cambierà, ma gli umani sono sopravvissuti a crisi più grandi e si sono evoluti in esseri migliorati di conseguenza, e lo stesso ci si può aspettare dalla Formula 1. Sarà diverso, ma si spera in meglio.

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