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Jeep: gli hacker sono tornati con un nuovo trucco spaventoso

Jeep nuovamente sotto attacco degli hacker. Immaginate di guidare in autostrada con il piede sul gas e le mani sul volante, quando all’improvviso l’automobile fa una brusca frenata, senza che voi abbiate sfiorato nemmeno il pedale del freno. Due hacker che già nel 2014 avevano preso di mira uno dei modelli più famosi del celebre marchio automobilistico americano di Fiat Chrysler Automobiles, come  Jeep Cherokee,  hanno condiviso le loro ultime imprese in occasione della conferenza degli hacker Black Hat Giovedi scorso a Las Vegas. Charlie Miller e Chris Valasek, i due esperti di hacking protagonisti della bravata, hanno dimostrato ad un giornalista di Wired, come sono stati in grado di accedere al sistema del computer del SUV e poi riscrivere il firmware e piantare un codice maligno che permette loro di controllare tutto dal climatizzatore alla musica dell’automobile sino ad arrivare addirittura anche allo sterzo,  ai freni e  alla trasmissione, cosi come raccontano i due al reporter di Wired.

I due hacker hanno trovato un nuovo modo per controllare Jeep Cherokee senza usare i comandi

I nuovi trucchi dettagliati di quest’anno sono di gran lunga più spaventosi, rispetto a quanto mostrato nel 2014 ai danni di Jeep. Tra questi segnaliamo l’accelerazione non intenzionale, la capacità di controllare il volante del veicolo e intervenire sui freni a velocità più elevate. La loro ricerca precedente  consentiva  loro poter utilizzare queste funzioni solo se la Jeep stava andando più lenta di 5 miglia all’ora. Quest’anno invece le cose si fanno ancora più serie, i due infatti hanno utilizzando un computer portatile collegato alla rete informatica della Jeep,  hanno mostrato di poter compiere tutti questi atti.  Questo però richiede la loro presenza a bordo del veicolo con un Laptop e non può essere fatto da remoto come accaduto nel 2014. I due precisano che quello che hanno fatto nei confronti di questo veicolo Jeep è un lavoro complesso che richiede molto tempo ed esperienza, e  dunque i clienti di queste automobili non devono preoccuparsi per quello che concerne l’immediato futuro. Tuttavia, Miller e Valasek  hanno detto che volevano fare in modo che le case automobilistiche possano costruire sistemi più sicuri in futuro. Insomma si tratterebbe ancora una volta di una provocazione a fin di bene.

Per il momento Fca rifiuta il colloquio con i due Hacker

Così come riporta NBC, Fiat Chrysler ha rifiutato la richiesta di un colloquio con i due hacker,  precisando che ai loro tecnici non risulta che siano stati trovati nuovi  modi per hackerare a distanza il veicolo. Sembra che i ricercatori non hanno individuato alcun nuovo modo remoto per compromettere una Jeep Cherokee o altri veicoli FCA degli Stati Uniti, ha detto la società in un comunicato. Fiat Chrysler ha predisposto un richiamo di sicurezza volontario per alcuni veicoli l’anno scorso, permettendo loro di essere aggiornati con il software di sicurezza avanzata. La casa automobilistica  americana  Dopo la loro presentazione di giovedì scorso, Miller e Valasek hanno detto che prevedono di pubblicare un libro bianco “nei prossimi giorni”, ma hanno anche precisato che i loro giorni di hacker di automobili sono ormai conclusi.

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