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Il Gran Premio di Monza dovrà fare i conti con la difficile situazione attuale

Anche il Gran Premio di Monza dovrà tenere in considerazione la situazione attuale che potrebbe tenere lontani gli spettatori, e gli introiti

Formula 1
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Con molta probabilità il destino che avvierà questa stagione di Formula 1 lo farà tenendo lontani fan e spettatori dalle tribune dei tracciati di mezzo mondo. Una gestione praticamente mai vista ma purtroppo dettata dall’attuale situazione di emergenza sanitaria che ha colpito tutti i Continenti. Quindi è giusto rispettare tale decisione se e quando verrà resa ufficiale. Ma per tutto il carrozzone che si porta dietro la Formula 1, la presenza di fan e spettatori rappresenta comunque una componente fondamentale.

Tuttavia in questo momento l’unica strada, pur di ripartire, è quella espressa fin qui. Bisognerebbe però provare anche a capire come reagiranno i singoli Gran Premi a questa particolare ipotesi, d’altronde ogni Gran Premio ricava guadagni e certezze economiche proprio dalla presenza di pubblico sugli spalti. Bisogna quindi fare i conti con la storia e se ti chiami Monza e hai un Gran Premio da organizzare devi poter fare i conti con sì con una storia lunga settant’anni, di certi tutti quanti utili a capire che una cosa come questa non si era mai vista prima d’ora. Meglio quindi capire se il pubblico ci sarà o non ci sarà perché per Monza servono circa sei settimane di tempo per montare le tribune, tempo quindi utile a capire se avviare le fasi di montaggio o se metterle da parte.

Un calcolo che dal punto di vista dei costi può virare con molta facilità verso cifre simili a qualcosa come un milione e mezzo di euro, e oltre. Se quindi la decisione venisse presa dopo l’effettivo montaggio delle tribune si registrerebbe una perdita terribile per l’impianto brianzolo.

C’è qualcuno che può aiutare?

La strada da percorrere per continuare a stare bene, finanziariamente, è quella di cercare un aiuto di provenienza esterna. Sicuramente Liberty Media non chiederà la quota da versare abitualmente, ma i costi vari per l’allestimento rimangono, il personale va pagato e sono almeno due variabili che non possono prescindere da un non pagamento. Con la chiusura delle tribune al pubblico pagante i costi da sostenere potrebbero essere parecchi. Il difficile momento di crisi sanitaria ed economica non rende chiara la situazione ponendo i possibili sostenitori in una posizione di certo guardinga.

La via dei finanziamenti pubblici non sappiamo invece quanto possa essere praticabile, sebbene in passato il Gran Premio d’Italia abbia comunque beneficiato di qualche aiuto proveniente dallo Stato. Pare evidente infatti che gli unici tracciati dove la Formula 1 non rischia molto in termini economici sono quelli a gestione statale, e nel calendario iridato non sono poi così tanti. Intanto la Formula 1 si dimena per trovare la quadra di un calendario difficile da mettere in sesto. E la situazione della Formula 1, tra team in difficoltà e tracciati in attesa, sembra una delle più disastrose della sua storia.

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