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Test coronavirus in auto: strategia vincente

Il ministero della Salute dà il via ai tamponi nell’abitacolo della vettura: così si batte il Covid-19

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Sapevate che la macchina è nemico del Covid-19? Il test coronavirus in auto è una strategia vincente: si fa il tampone nell’abitacolo. Sentiamo una circolare del ministero della Salute: nelle aree di alta trasmissione del Covid-19, a fronte di un sovraccarico dei laboratori diagnostici, si può considerare la possibilità di utilizzare laboratori mobili. Come già stanno facendo numerose regioni.

Test coronavirus in auto: “drive-in clinics”

I tamponi in macchina sono i “drive-in clinics”: in strutture per il prelievo di campioni attraverso il finestrino aperto dell’automobile. Dentro, resta il paziente. Che prende appuntamento per recarsi in un certo luogo: da fuori, personale sanitario esegue il tampone. Per la Commissione europea, queste strutture permettono di ridurre il rischio di infezione al personale sanitario o altri pazienti. Vediamo cosa sapere della circolare.

  1. È una delle prove basate sulla rilevazione dei geni virali direttamente nelle secrezioni respiratorie permetterebbero di ottenere risultati in tempi brevi. Questi test sono in grado attualmente di processare solo pochi campioni contemporaneamente. Potrebbero essere utili nei casi in cui la diagnosi di infezione da nuovo coronavirus assuma carattere di urgenza.
  2. Emanata il 3 aprile dal ministero della Salute, fornisce l’aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici. Ci sono i criteri da adottare nella determinazione delle priorità. Presente l’aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio.
  3. Il documento, seguendo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e della Commissione europea, ravvisa la necessità di adattare una strategia. Questa deve individuare priorità per l’esecuzione dei test diagnostici.

Dall’auto al laboratorio: la guerra al corona

Il documento fornisce l’elenco dei kit diagnostici e delle aziende certificate produttrici o distributrici. Decide tutto il gruppo di lavoro “diagnostici in vitro” del CTS. La diagnosi molecolare per casi di infezione da coronavirus si esegue presso i laboratori di riferimento regionali e laboratori aggiuntivi individuati dalle regioni. Per ottimizzare le risorse, ecco le raccomandazioni della circolare.

  1. Effettuare un unico tampone naso faringeo e orofaringeo per ogni paziente.
  2. Un solo test da più tamponi di un singolo paziente riuniti in un solo saggio diagnostico.
  3. Per i pazienti già confermati positivi no ulteriori test diagnostici fino al momento della guarigione clinica. Questo lo dimostra l’assenza di sintomi e tampone naso-faringeo due volte a distanza di almeno 24 ore e risultati negativi prima della dimissione.
  4. La presenza di un test indeterminato perché positività alla rilevazione di un solo target genico in presenza di sintomatologia caratteristica di corona è come un caso di Covid-19.

Prevenzione e controlli contro il Covid-19

Intanto, per chi circola in auto e a piedi viene, ancora controlli delle Forze dell’ordine: per capire se c’è l’autocertificazione. Ci sono state verifiche su 254.959 persone e 93.064 esercizi commerciali e attività, il 3 aprile, da parte di Polizia e Carabinieri, sul rispetto delle misure per il contenimento del contagio da coronavirus. Si viaggia al ritmo di 50.000 multe a settimana da 400 euro cadauna.

Le multe? 8.187 il 3 aprile; più 83 false ​attestazioni nell’autodichiarazione sono state e 30 denunciati per violazione della quarantena 30. Nell’ambito dei controlli settimanali, dal 28 marzo al 3 aprile sono state 1.561.527 le persone controllate, e 612.682 gli esercizi commerciali. Complessivamente, dall’11 marzo al 3 aprile 2020 sono stati verificati 4.630.583 persone e 2.040.055 attività/esercizi commerciali.

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