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Fenabrave: il mercato brasiliano non dovrebbe chiudere in negativo nel 2020

L’emergenza coronavirus potrebbe non assicurare un maggior aumento delle immatricolazioni in Brasile

Mercato auto Italia

Fenabrave, l’organizzazione che rappresenta il settore della distribuzione di veicoli in Brasile, sta rifacendo le sue proiezioni di vendita per il mercato locale nel 2020. Secondo il presidente Alarico Assumpção Júnior, le immatricolazioni diminuiranno ma il paese non dovrebbe chiudere in negativo quest’anno nonostante l’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus.

Con le fabbriche che hanno bloccato la produzione per quasi un mese e la chiusura di diversi concessionari, il mercato brasiliano sarà sicuramente influenzato. Al quotidiano Estadão, Assumpção Júnior ha affermato con tristezza che purtroppo il mercato subirà un crollo delle immatricolazioni.

Alarico Assumpção Júnior
Alarico Assumpção Júnior, presidente di Fenabrave

Fenabrave: l’emergenza coronavirus potrebbe portare gravi conseguenze al marcato brasiliano

Senza il COVID-19, il mercato brasiliano prevedeva una chiusura dell’anno con un aumento del 9% delle vendite di nuove auto, seguendo la tendenza al rialzo che andava avanti da tempo. Nel 2019, le immatricolazioni sono cresciute del 7,6%.

Il presidente di Fenabrave ha affermato che le vendite sono rimaste stabili nella prima metà di marzo ma, in seguito alle restrizioni dovute al coronavirus, i clienti sono diminuiti nelle concessionarie.

In diversi paesi, le limitazioni sugli scambi impediscono ai rivenditori di restare aperti ma per fortuna l’organizzazione ha raggiunto degli accordi per mantenere in funzione almeno il servizio post-vendita negli stati di São Paulo, Goiás e Santa Catarina.

Assumpção Júnior avverte che la crisi continuerà ancora per un po’ e una parte di questi rivenditori non sarà in grado di gestirla. Fenabrave ha dichiarato di aver già tagliato le tasse e gli oneri contributivi per questo periodo ma sta cercando ancora una linea di credito per poter recuperare le aziende in rosso.

Infine, l’organizzazione sostiene che le attuali scorte potranno ricoprire la richiesta fino ai prossimi 30/45 giorni ma, se le fabbriche resteranno chiuse troppo a lungo senza produrre, alcune componenti non arriveranno sul mercato nazionale.

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