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Rc auto familiare, Attuari: “Snaturato Bonus/Malus”

Chi riscontra danni superiori a 5mila euro sarà sanzionabile con un declassamento di 5 classi di merito alla stipula successiva

Rc auto familiare

Vanno avanti imperterrite le critiche sulla Rc auto familiare, entrata in vigore lo scorso 16 febbraio e subito accolta da reazioni opposte. Se in linea puramente ipotetica dovrebbe derivarne un cospicuo vantaggio per i sottoscrittori delle polizze, in pratica le associazioni dei consumatori predicano cautela. Perché ci sarebbe il rischio, a detta delle organizzazioni assolutamente concreto, che si ritorca contro. Ovvero le compagnie finiscano per mettersi d’accordo fra loro e aumentino indistintamente i premi.

All’interno del testo del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 hanno introdotto la nuova misura. Previsto dall’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle ed approvato della commissione Finanze della Camera, prevede la possibilità di introdurre una specie di bonus famiglia per la polizza, grazie alla quale i nuclei potranno ottenere il riconoscimento della classe di merito più alta sull’intero parco circolante in possesso.

Ampliata la Legge Bersani

In sostanza, la legislazione amplia il campo d’azione della Legge Bersani, introdotta in Italia nel 2007. I componenti del nucleo hanno la facoltà di coprire i mezzi di trasporto pure di varia tipologia alle migliori condizioni disponibili purché non si siano verificati sinistri con responsabilità esclusiva, principale o paritaria negli ultimi 5 anni, in base alle risultanze dell’attestato di rischio. Ad aver diritto di goderne auto, scooter, moto e motorino sia sui nuovi contratti sia sui rinnovi.

Tra le novità contenute nel decreto Milleproroghe contenute dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera, l’onorevole Claudio Mancini ha depositato un emendamento secondo cui alla normativa viene applicato un malus per chi sottoscrive una polizza usufruendo di una classe di merito agevolata. In pratica chi riscontra danni superiori a 5mila euro sarà sanzionabile con un declassamento di 5 classi alla stipula successiva.

Tuttavia, la penalizzazione non comprende le polizze degli altri familiari, bensì riguarda esclusivamente quella coinvolta nell’incidente. Il legislatore già dava diritto a una famiglia di beneficiare della classe di merito più agevolata, però solo sui nuovi acquisti e i veicoli dello stesso tipo.

Rc auto familiare: il commento del Movimento 5 Stelle

Ora invece, attraverso la modifica dell’art. 134 del Codice delle Assicurazioni, sarà ammesso un notevole sconto sull’Rc auto familiare, in virtù dell’emendamento sottoscritto dal deputato M5S Andrea Caso. Ipotizzando che all’interno di un nucleo il padre abbia un auto in classe 1, la madre un’auto in classe 5, e il figlio uno scooter, sia l’auto in classe 5 sia lo scooter avrebbero diritto alla prima classe dell’altro auto, e permettendo dunque un forte risparmio sul totale complessivamente versato alla compagnia.

Come spiegato dal deputato M5S Andrea Caso l’Rc auto familiare avrà un notevole impatto sull’economia dell’intero nucleo: stimano un risparmio compreso fra il 30 e il 40 per cento. Si tratta secondo lui di un’enorme evoluzione, applicabile non solamente alle nuove polizze, ma pure a quelle in fase di rinnovo. Un primo, tangibile, basso per contrastare le discriminazioni correnti tra Nord e Sud. Soddisfatto del cambiamento lo è, ovviamente, pure Alessio Mattia Villarosa.

La Commissione Finanze ha approvato il suo emendamento al decreto Fiscale, utile alla riduzione delle tariffe Rca. Il sottosegretario del Movimento 5 Stelle spiega di essersi impegnato in prima persona affinché il sistema si avvicini all’equità. La maggiore correttezza nella definizione del premio si tradurrà nella definizione delle classe di merito e dei relativi costi. Ciononostante, Villarosa crede sia solamente l’inizio di un progetto di più ampio respiro. Dove il risultato oggi ottenuto in Commissione Finanze costituisce esclusivamente il primo step dell’ampia riforma in formulazione.

Attuari contrari alla Rc auto familiare

Sull’altro lato della barricata diverse organizzazioni professano scetticismo sul fatto che, grazie al lavoro svolto dal M5S, i destinatari finali conseguano i vantaggi promessi. Per quanto sia questo l’obiettivo perseguito ci sarebbero buone possibilità di assistere a un comportamento in malafede delle imprese. In vista di minore entrate, sembrano già sul punto di aumentare i premi richiesti.

A pronunciarsi oggi pubblicamente contro l’Rc auto Familiare sono gli Attuari. Si configurano come parte integrante della categoria liberi professionisti, nonché prestatori di attività in campo assicurativo, previdenziale e finanziario. L’intervento delle categoria è tenuto in alta considerazione dagli addetti ai lavori perché l’Organo possiede gli strumenti analitici adatti a esaminare fenomeni economici quantitativi contraddistinti dall’incertezza.

Ad esempio, valutano l’equilibrio tecnico dei Fondi pensione ed i rischi aziendali, modellano prodotti finanziari e, cosa qui più importante, le assicurazioni responsabilità civile auto e danni. In possesso di affidabili strumenti, l’Attuario si occupa di determinare il trend di variabili democratiche ed economico-finanziarie in futuro, stabilendo quale sarà la realtà nel breve, medio e lungo termine.

Chi sono gli Attuari

L’Attuario esegue numerose attività tra cui la gestione dei dati, l’elaborazione di analisi statistiche, il giudizio sulle riserve tecniche e la certificazione dei bilanci delle imprese di assicurazione, delle casse di previdenza e dei fondi pensione, lo studio patrimoniale ed economico di aziende pubbliche e private. Delle sue competenze se ne avvalgono pure i tribunali nei più svariati ambiti, svolgendo l’esame di risk management.

Nella nota diramata dagli Attuari, a pochi giorni dal voto in Parlamento sulla Rc auto familiare (contenuta nel decreto Milleproroghe), si è commesso l’ennesimo passo falso. Secondo la categoria costituisce l’ennesima manovra potenzialmente in grado di compromettere ulteriormente la corretta gestione del Bonus/Malus come strumento tecnico di definizione dei premi.

Invece di favorire i cittadini, l’emendamento n. 41, inserito all’ultimo minuto, darebbe alle compagnie la facoltà di assegnare alla polizza per il veicolo di tipologia differente, in caso di incidente comportante una spesa superiore ai 5.000 euro, una classe di merito superiore fino a 5 unità rispetto al malus normalmente previsto.

Secondo fine

Se dunque nell’immediato il cliente verserà magari un importo inferiore, al primo errore (di una certa entità) commesso finirà in una posizione di svantaggio. E a detta degli Attuari i rischi connessi non sarebbero frutto di una semplice svista, ma ben ponderati. Mirati a consentire una specie di ravvedimento a posteriori.

In parole povere: ti ho concesso un beneficio in quanto pensavo lo meritassi, tuttavia se sbagli me lo restituisci. Così come è scritto al momento, l’emendamento oggetto della disamina rischia di risultare più dannoso che inefficiente.

In primo luogo perché pone in essere nel sistema Bonus/Malus un precedente rivoluzionario, dettando la penalizzazione del contratto sottoscritto al suo importo, in aggiunta a quello già intercorrente sull’avvenimento del sinistro. Una novità assoluta in netto contrasto e incoerente sul piano tecnico con gli spostamenti tra classe di merito stabiliti esclusivamente in funzione del solo numero di sinistri; anche per evitare, qualora si fosse legati in tutto o in parte all’importo, l’attesa dei tempi di liquidazione.

Inoltre, c’è un problema proprio alla radice, nei principi di considerazione del metodo Bonus/Malus finora applicati. Non si tratta, infatti, di un meccanismo premio/punizione, ma di una metodologia di stima della rischiosità del soggetto assicurato, fondato sull’osservazione dei suoi trascorsi.

CARD: la Convenzione per il Risarcimento Diretto

Un’altra nota dolente è il cosiddetto CARD, ovverosia la Convenzione tra gli Assicuratori per il Risarcimento Diretto, rappresentante circa l’80 per cento dei sinistri. L’effettivo esborso non è noto alla compagnia del responsabilità, poiché spetta a quella non colpevole gestire la liquidazione.

Con il Malus aggiuntivo a posteriori previsto dall’emendamento, per ciascun sinistro causato da un veicolo beneficiario dell’Rc auto familiare, ne scaturirebbe una lunga, costosa e irrimediabilmente confusionaria attività di accertamento dei presupposti del cosiddetto ravvedimento, ossia se l’importo dell’incidente interamente conteggiato superi o meno i 5mila euro.

In assenza di una netta modifica agli attuali sistemi di comunicazione dentro il sistema CARD (il quale scaturirebbe, ad ogni modo, un onore a carico aggiuntivo del mercato e di conseguenza di tutti gli assicurati) parecchie compagnie potrebbe decidere a prescindere, laddove non espressamente obbligate ad agire diversamente, di non avvalersi di tale facoltà.

Troppa libertà alle imprese

La serie di criticità comunque prosegue. Deriverebbero sempre dal lasciare la discrezionalità alle imprese sia in termini di applicazione o meno, sia in termini di livello di penalizzazione. Ciò allontanerebbe sempre di più la cosiddetta “CU” (classe universale) dall’essere poi riscontrabile dal sottoscrittore, facendo riferimento ad una scala unanimemente riconosciuta.

Perché nella determinazione dei valori inciderebbe troppo la politica posta in essere dalla singola entità. Non è poi fissato un orizzonte temporale massimo di osservazione per attivare la penalità.

Di conseguenza, potrebbe pure risentirne un conducente che, dopo aver beneficiato della norma per trenta o quarant’anni, si renda colpevole di un incidente.

Peraltro le 5 classi di merito sono state pattuite senza alcun supporto statistico/tecnico, senza prendere consapevolezza del fatto che pure con una penalizzazione di 5 classi i peggiori guidatori potrebbero potenzialmente e paradossalmente averne la convenienza, ovvero ritrovarsi in una classe migliore di quella effettivamente meritata.

Il presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari, Giampaolo Crenca, evidenzia come il susseguirsi di normative totalmente prive di connotazione tecnica relative all’Rc auto familiare, con accento posto sui meccanismi creati dal rivisto sistema Bonus/Malus renderebbe praticamente inutilizzabile una variabile, che, se correttamente gestita, sarebbe invece fondamentale ai fini di una tariffazione coerente con i più elementari principi della tecnica attuariale.

Pertanto, l’associazione conferma il bisogno di istituire una tavolo tecnico apposito, da tempo richiesto, allargabile a ogni esperto della materia e in diritto di contare sulla conclamata esperienza degli Attuari.

Lo scorso dicembre Facile.it aveva tracciato un giudizio, al contrario, positivo sull’Rc auto familiare. Stando alle elaborazioni, in alcuni casi, la spesa totale di una famiglia diminuirebbe perfino del 53 per cento.

Rc auto familiare: le previsioni (ottimiste) di dicembre

Per quantificare il vantaggio l’agenzia ha considerato un nucleo composto da quattro membri proprietario di 2 auto e 2 scooter. Lo studio è stato effettuato su tre città campione: Milano, Firenze e Bologna.

Per quanto riguarda il capoluogo lombardo, la media delle migliori tariffe disponibili sul portale ammonta a 234,7 euro, mentre per coprire uno scooter di cilindrata 100cc, il miglior prezzo per chi guida in 14esima classe è pari a 484 euro, valore ridotto a 138 euro se l’assicurato è in prima classe.

In una famiglia con 2 auto e 2 scooter il costo totale sarebbe pari a oltre 1.430 euro l’anno. Rispetto al passato, l’emendamento autorizzerebbe un risparmio di circa 690 euro, ossia del 48 per cento in confronto a quanto versato oggi.

Presa la stessa famiglia nella città toscana, la media delle tariffe per assicurare un mezzo a quattro ruote in prima classe di merito ammonta a 328,50 euro. Se si consulta la migliore tariffa a disposizione per un veicolo a due ruote di cilindrata 100cc il premio da 670 euro, se in quattordicesima classe, passa a 142 euro in prima.

Calcolatrice alla mano, la spesa totale in precedenza avrebbe perfino sfiorato i 2mila euro. Oggi, con l’entrata in vigore della nuova normativa, e la classe di merito dei due scooter portata alla prima classe, si verserebbero oltre 1.000 euro in meno, per un risparmio complessivo del 53 per cento.

Infine, la media delle migliori tariffe disponibili a Bologna è di 293 euro, mentre, per uno scooter 100cc va da 549 euro, per chi è in quattordicesima classe, a 145 euro, per chi è in prima. Preso atto della simulazione, il costo complessivo scenderebbe da quasi 1.690 euro a circa 810 euro, pari a una riduzione del 48 per cento.

 

 

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