La Tesla Model Y, il SUV elettrico più piccolo di Elon Musk, sta vivendo un boom di vendite. L’ultimo sconto applicato ha riscosso un grande successo, che la Casa texana intende sfruttare al massimo. Di conseguenza, ha deciso di ritardare il lancio del restyling al 2025.
Tesla Model Y inarrestabile: boom di vendite, facelift slitta
La politica di forti sconti sta dando i frutti sperati. L’assenza di incentivi in certi Paesi europei non costituisce un problema per chi desidera passare alle vetture elettriche, e la proposta a stelle e strisce costituisce un’opzione quantomeno da valutare. Ciò a maggior ragione dopo i notevoli sconti accordati alla clientela, dettati dall’obiettivo di aumentare considerevolmente la tiratura complessiva. Realizzate presso la Gigafactory di Shanghai, l’idea è di rubare la scena attraverso una qualità costruttiva di altissimo profilo, tale da soddisfare un pubblico ampio e diversificato nei gusti.
Il nuovo anno è iniziato con un importante ribasso del costo dello Sport Utility a zero emissioni, che ha contribuito a mantenere un elevato volume commerciale. Addirittura, in passati incontri con la stampa si è ipotizzato un futuro dove i veicoli della gamma verranno offerti a parità di spese di produzione. L’idea è parecchio suggestiva e, anche se di difficile attuazione, niente e nessuno esclude il raggiungimento del target prefissato, specie in riferimento al magnate sudafricano, capace spesso di contraddire le previsioni degli scettici.
Alla luce degli ottimi risultati messi a segno dalla Tesla Model Y, la compagnia rinvia il lancio del restyling, identificato con il nome di Project Juniper. Dopo aver “sfornato” la Highlander della Model 3, la variante crossover derivata, occorrerà attendere un anno ulteriore. La conferma definitiva è giunta mediante una lettera spedita ai dipendenti americani, dove si parla espressamente di non ci saranno update per la Tesla Model Y nel corso del 2024.
L’idea è di dare il via alla fabbricazione della versione rivista a ottobre, assicurandosi uno stock di unità sufficienti per la consegna quasi immediata, in seguito all’annuncio ufficiale. La missiva termina sottolineando come non ci sia momento migliore per i clienti di iniziare a guidare la vettura più venduta al mondo, senza dimenticare gli incentivi disponibili negli Stati Uniti e, soprattutto, in Canada.
Benché qualcuno si dirà di certo deluso dal passo indietro, il provvedimento adottato nasce da valide argomentazioni. La situazione venutasi a creare consente di avere ulteriore margine di manovra, al fine di risolvere eventuali criticità e smaltire l’enorme stock attuale. La medesima fonte spiega che la società è tornata ai vecchi prezzi, eliminando gli sconti con cui era sbarcata in Europa all’inizio dell’anno. I margini di guadagno ridotti hanno indotto ad adottare delle contromisure tangibili. Nella consapevolezza di avere tra le mani un ottimo esemplare, a prescindere dal listino, il fine è di ottimizzare i profitti.