Per contrastare la crescente pressione dai costruttori cinesi nel settore delle auto elettriche, i marchi occidentali stanno preparando una vera e propria controffensiva industriale e tecnologica. Europa e Stati Uniti puntano su una nuova generazione di veicoli elettrici, sviluppati fin dall’origine come prodotti definiti dal software, basati su architetture a 800 volt e progettati per evolversi nel tempo grazie agli aggiornamenti over-the-air.

La Cina continua infatti ad avanzare con modelli sempre più competitivi, capaci di combinare prestazioni elevate, ricariche estremamente rapide e prezzi più accessibili rispetto a molte proposte occidentali. Questo divario ha messo in difficoltà diversi marchi storici, spingendoli a rivedere strategie e tempistiche. Costruttori come BMW, Mercedes, Polestar e altri brand premium hanno quindi accelerato lo sviluppo di una nuova generazione di elettriche pensate per confrontarsi ad armi pari con le proposte cinesi più avanzate.
Questi modelli vengono spesso descritti come espressione della terza generazione dell’auto elettrica moderna. Il tratto distintivo è l’adozione di piattaforme dedicate a 800 volt, abbinate a un’architettura elettronica in cui il software assume un ruolo centrale. Non si parla più soltanto di veicoli elettrici, ma di prodotti digitali su ruote, capaci di migliorare nel tempo attraverso aggiornamenti da remoto che possono incidere su prestazioni, gestione dell’energia, infotainment e sistemi di assistenza alla guida. Alcuni di questi modelli sono già arrivati sul mercato, mentre il 2026 è destinato a segnare l’ingresso di una nuova ondata ancora più matura e convincente.
Dal punto di vista tecnico, il passaggio agli 800 volt rappresenta un salto di qualità significativo. Lavorare a tensioni più elevate consente di aumentare la potenza disponibile, ridurre in modo sensibile i tempi di ricarica e migliorare l’efficienza complessiva del sistema. Inoltre, una tensione superiore permette di abbassare l’intensità della corrente, limitando la produzione di calore e rendendo possibile l’utilizzo di cavi più sottili, leggeri ed economici, con benefici concreti anche sul piano del peso e dei costi industriali.

Ancora più profondo è il cambiamento introdotto dal concetto di software-defined vehicle. In queste auto il software non è più un elemento accessorio, ma diventa il vero centro di controllo del veicolo. Proprio come accade con uno smartphone, l’esperienza d’uso può evolversi nel tempo senza intervenire sull’hardware, rendendo l’auto più longeva, flessibile e pronta ad adattarsi alle esigenze future.
I costruttori europei hanno già iniziato a muoversi in questa direzione. BMW prepara la nuova famiglia elettrica Neue Klasse, interamente basata su architettura a 800 volt, mentre Mercedes lavora alle versioni elettriche di GLC e Classe C con soluzioni tecnologiche di nuova generazione. Anche Polestar, Volvo, Porsche, Hyundai e Kia hanno puntato con decisione su questa impostazione, mentre Lucid si spinge ancora oltre, adottando sistemi che sfiorano i 900 volt.
Ora il futuro dell’auto elettrica occidentale passerà da piattaforme più evolute, che avranno un ruolo sempre più centrale del software e prestazioni finalmente allineate alle aspettative di un mercato globale sempre più competitivo.
