Periodo nero per Volvo, che nel secondo trimestre dell’anno ha dovuto registrare una pesante svalutazione straordinaria non monetaria pari a 1,2 miliardi di dollari (circa 11,4 miliardi di corone svedesi o 1 miliardo di euro).
Le cause sono molteplici, ma al centro della tempesta ci sono il complicato lancio del nuovo SUV elettrico EX90 e le politiche protezionistiche in vigore su scala globale, in particolare i dazi doganali sui veicoli prodotti in Cina.

Il colpo più duro, infatti, arriva dagli Stati Uniti, dove le nuove misure impongono una tariffa del 247,5% sull’importazione di auto elettriche cinesi. Una cifra impressionante che rende praticamente impossibile commercializzare anche l’inedita berlina ES90 a prezzi competitivi. Come dichiarato dalla stessa Volvo, questi dazi compromettono la redditività del modello sul mercato statunitense. Ma non è tutto.
Anche l’Unione Europea ha introdotto dazi simili, con l’obiettivo di tutelare (ma non troppo bene) l’industria automobilistica locale dall’invasione di elettriche a basso costo. Questo ha generato pressioni sui margini di profitto anche per l’ES90 in Europa, secondo quanto riportato dall’azienda.
A peggiorare ulteriormente il quadro, l’EX90, presentato ormai nel 2022 come simbolo di una “nuova era” per il marchio, si è rivelato una fonte di grattacapi. Il lancio, inizialmente previsto per il 2023, è slittato al 2024 a causa di gravi ritardi nello sviluppo del software, causando aumenti nei costi di produzione e una redditività inferiore rispetto alle attese. Le vendite lo dimostrano: nel primo semestre 2025, solo 1.972 EX90 sono state vendute negli States, numeri inferiori persino ai modelli tradizionali XC90 (3.004 unità) e XC60 (2.421 unità) in un solo mese.

Fredrik Hansson, CEO di Volvo Cars, ha spiegato che, alla luce dei nuovi scenari economici, è stato necessario rivedere al ribasso le previsioni produttive per EX90 ed ES90. Tuttavia, ha sottolineato che i sacrifici attuali potranno tradursi in un vantaggio tecnologico futuro: “Le piattaforme sviluppate, compreso il core computing e le architetture elettriche, saranno fondamentali per la prossima generazione di veicoli”. Secondo Hansson, la strategia di elettrificazione e digitalizzazione resta comunque il pilastro della visione a lungo termine di Volvo, con l’obiettivo di posizionarsi tra i leader nel settore.