La guerra sui prezzi dei veicoli elettrici in Cina non mostra segni di rallentamento. Anzi, sembra proprio che si stia andando verso la direzione esattamente contraria, come dimostra la vicenda che in queste ore interessa BYD, il più grande produttore mondiale di veicoli elettrici. La casa cinese, infatti, sembra assolutamente intenzionata a intensificare la sua spinta per conseguire il predominio del mercato. E per farlo, stando alle indiscrezioni circolanti, sta facendo pressione sui fornitori nel preciso intento di tagliare i costi, una strategia tesa ad innescare una ulteriore ondata di riduzioni dei prezzi in tutto il settore.
I piani di BYD per vincere la guerra dell’auto elettrica è sempre più aggressiva
A svelare gli altarini, nel caso di BYD, è stata un’e-mail del vicepresidente esecutivo di BYD He Zhiqi che è recentemente emersa sui social media cinesi. Una comunicazione dalla quale traspare evidente l’intento di dare luogo ad una ulteriore riduzione dei costi per la produzione dei veicoli elettrici.
L’e-mail, intitolata “Requisiti di riduzione dei costi dei veicoli passeggeri BYD nel 2025”, richiedeva in particolare a un fornitore di tagliare i prezzi del 10% entro il 2025. Il mittente del messaggio, He Zhiqi, affermava quanto segue: “Per migliorare la competitività delle autovetture BYD, abbiamo bisogno che l’intera catena di fornitura lavori insieme e continui a ridurre i costi”.
Secondo il New York Times, BYD avrebbe confermato la legittimità dell’e-mail, con un portavoce dell’azienda il quale non avrebbe esitato ad affermare che la contrattazione annuale con i fornitori è una pratica comune nel settore automobilistico. Per poi aggiungere che l’azienda cinese è solita proporre spesso obiettivi di riduzione dei prezzi per i fornitori. Richieste che, però, non rappresentano di certo imposizioni e possono essere oggetto di negoziazione tra le controparti.
Una guerra che dura ormai da un biennio
La guerra dei prezzi dei veicoli elettrici in Cina è in corso ormai da due anni, rivelandosi letale per le case più piccole, spesso buttate fuori dal mercato con il conseguente consolidamento della concorrenza. Per cercare di affrontare con maggiori probabilità di affermazione la tenzone, sono anche sorte joint venture tra case cinesi e occidentali. Come è avvenuto ultimamente nel caso della collaborazione instaurata tra Gruppo Volkswagen e Xpeng.
Il risultato di questa guerra commerciale, ha contribuito non poco a mantenere bassi i prezzi, favorendo quindi i consumatori. Al tempo stesso, però, ha alzato a livelli proibitivi la pressione sulle case automobilistiche. Costringendole, in ultima analisi, ad abbattere i costi di produzione per riuscire a restare a galla.
In questa guerra, BYD è finora riuscita a diventare ancora più forte. L’azienda sembra ormai sulla buona strada per riuscire vendere oltre 3,6 milioni di veicoli entro la fine dell’anno. E con margini lordi che sono sensibilmente più elevati di quelli conseguiti dai rivali, come dimostra il 21,9% conseguito nel terzo trimestre del 2024.
Un periodo nel corso del quale l’azienda cinese è riuscita a superare Tesla in quanto a ricavi, tanto da consolidarne la posizione di potenza globale dell’automotive. Una tendenza che, ove confermata consentirebbe a BYD di sorpassare anche case tradizionali come Ford e Honda, per quanto concerne le vendite annuali.
BYD non è sola
Occorre comunque sottolineare come BYD non sia la sola casa automobilistica ad incamminarsi sulla strada dei tagli ai costi, per reggere in termini di competitività. SAIC Maxus Automotive, infatti, proprio di recente ha inviato una comunicazione ai fornitori contenente una precisa richiesta: una riduzione del 10% dei costi. Richiesta motivata dall’eccesso di offerta nel mercato automobilistico cinese.
Mentre Tesla ha dal canto suo annunciato una sforbiciata del 4% del prezzo di Modey Y in Cina, pari a circa 1.400 dollari. Anche il marchio di Elon Musk, quindi, intende restare assolutamente competitiva nel più grande mercato mondiale. Un ambito in cui la lotta è destinata a intensificarsi sempre di più.