La BMW M5 ha attraversato sette generazioni e, in gran parte, ha sempre rappresentato un punto di riferimento nel mondo delle berline sportive di segmento medio-alto. Ora, la settima incarnazione alza ulteriormente l’asticella con un’inedita novità tecnica. Per la prima volta nella sua storia, infatti, la M5 adotta un powertrain ibrido plug-in, ereditato dal controverso BMW XM.
Sotto il cofano troviamo un motore V8 biturbo da 4,4 litri, affiancato da un sistema elettrico che consente di erogare una potenza combinata di 717 CV e 1.000 Nm di coppia, rendendola la M5 più potente mai prodotta. Tuttavia, c’è anche un rovescio della medaglia, com’è intuibile. Con un peso che sfiora i 2.435 kg, questa nuova M5 è anche la più pesante, tanto da essere ironicamente paragonata da alcuni detrattori a un “vagone merci”.

Dal punto di vista stilistico, BMW ha scelto la via dell’evoluzione sobria, mantenendo un design derivato dalla nuova Serie 5, senza le audaci scelte estetiche viste su altri modelli M. Ma non c’è da stupirsi se già si parla di restyling LCI (Life Cycle Impulse). La casa bavarese sta già testando le nuove versioni, mentre il web pullula già di anticipazioni e rendering digitali.
Uno dei più noti artisti CGI del settore, Nikita Chuicko (alias kelsonik), è tornato a lavorare sulla BMW M5 Touring (G99), immaginando una reinterpretazione visiva ispirata alla leggendaria M5 E34 Touring prodotta tra il 1988 e il 1995.

Il suo ultimo concept unisce elementi retrò e dettagli moderni: dal nuovo paraurti anteriore scolpito ai gruppi ottici a LED a forma di “U”, passando per indicatori direzionali ambra e cerchi aftermarket maggiorati. Mentre alcuni sognano una M5 più estrema in stile rétro, altri si interrogano su quale direzione prenderà il prossimo facelift ufficiale. Inevitabile sperare in un delicato omaggio a elementi dal passato. L’attuale versione Touring, con un restyling con influenze dalla Neue Klasse, sembra però essere la strada inevitabile di BMW.