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Multe per i seggiolini salvabebè: come evitarle

La ministra dei Trasporti ha solo detto che si lavora per eliminare le sanzioni. Ma in caso di controlli, scatta la sanzione

Seggiolino in auto con mamma
Seggiolino in auto con mamma

Le multe per i seggiolini salvabebè, obbligatori dal 7 novembre 2019 per trasportare i piccini under 4 anni, ci sono eccome. Infatti, siccome i genitori hanno avuto poco tempo per comprarli, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, si è limitata a dire che il governo sta lavorando per posticipare al primo marzo 2020 l’avvio delle multe per i non provvisti del dispositivo. Che costa dai 30 euro insù, grosso modo.

Chi è senza seggiolini salvabebè la paga

Le multe per i seggiolini salvabebè sono quelle previste dalla legge 117 del primo ottobre 2018 all’articolo 1. Che ha modificato il Codice della strada (articolo 172). Si tratta di multe di 83 euro con sottrazione di 5 punti dalla patente. Se si commettono due infrazioni in 2 anni, c’è recidiva: scatta la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

Cosa dice la legge dei seggiolini

Il conducente dei veicoli di determinate categorie, come le auto, immatricolati in Italia, o immatricolati all’estero e condotti da residenti in Italia, quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni assicurato al sedile con il sistema di ritenuta, ha un obbligo: utilizzare l’apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico-costruttive e funzionali stabilite con decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Così, niente più piccini che muoiono nell’abitacolo, dimenticati sotto il Sole, per asfissia o ipertermia.

Per pagare meno la multa da seggiolini salvabebè

Le multe per i seggiolini salvabebè si riducono a 58 euro se si paga entro cinque giorni. È lo sconto del 30%. Comunque non valido per infrazioni più gravi: la riduzione non si applica alle violazioni per cui è prevista la sanzione accessoria della confisca del veicolo, o la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida.

Per chi bara col seggiolino

In più, va detto che chiunque, pur facendo uso dei dispositivi di ritenuta, ne altera od ostacola il normale funzionamento degli stessi, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma di 41 euro. Mentre chiunque importa o produce per la commercializzazione sul territorio nazionale, e chi commercializza dispositivi di ritenuta di tipo non omologato, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma di 868 euro.

Come pagare la multa

Il trasgressore può corrispondere la somma dovuta presso l’ufficio dal quale dipende l’agente accertatore: per esempio il comando dei vigili. Oppure a mezzo di versamento in conto corrente postale. O, se l’amministrazione lo prevede, a mezzo di conto corrente bancario. O anche mediante strumenti di pagamento elettronico. Nel verbale contestato o notificato devono essere indicate le modalità di pagamento, con il richiamo delle norme sui versamenti in conto corrente postale, o, eventualmente, su quelli in conto corrente bancario ovvero mediante strumenti di pagamento elettronico.

Seggiolini: dove comprarli

I dispositivi sono già in commercio da alcuni mesi e sono reperibili on line e nei negozi specializzati in articoli per l’infanzia. II dispositivo antiabbandono può essere integrato all’origine nel sistema di ritenuta per bambini. O una dotazione di base o un accessorio del veicolo, compresi nel fascicolo di omologazione del veicolo stesso. O indipendente sia dal sistema di ritenuta per bambini sia dal veicolo.

Seggiolino in regola: quando?

Quando un dispositivo antiabbandono è messo a disposizione sul mercato, il fabbricante deve accertarsi che sia conforme alle prescrizioni tecniche e costruttive e funzionali essenziali ai sensi dell’articolo. Redige la documentazione tecnica e, su richiesta, la mette a disposizione dell’autorità di vigilanza del mercato.

La dichiarazione di conformità del seggiolino

Il fabbricante rilascia una dichiarazione di conformità, redatta secondo il modello imposto per legge, e la rende disponibile su richiesta. Nel redigere la dichiarazione di conformità, il produttore si assume la responsabilità della conformità del dispositivo antiabbandono alle prescrizioni tecniche e costruttive e funzionali essenziali. Per farvi capire di che si tratta, guardate lo screenshot in basso del decreto.

dichiarazione di conformità del seggiolino

Come funziona il seggiolino salvabebè

Il dispositivo deve essere in grado di attivarsi automaticamente a ogni utilizzo, senza ulteriori azioni da parte del conducente. Deve dare un segnale di conferma al conducente nel momento dell’avvenuta attivazione. Nel caso in cui il dispositivo rilevi la necessità di dare un segnale di allarme, quest’ultimo deve essere in grado di attirare l’attenzione del conducente tempestivamente attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo.

Le caratteristiche del seggiolino salvabebè

Il dispositivo anti-abbandono deve essere in grado di attivare il sistema di comunicazione. Se alimentato da batteria, il dispositivo deve essere in grado di segnalare al conducente livelli bassi di carica rimanente. I seggiolini possono essere dotati di un sistema di comunicazione automatico per l’invio, per mezzo delle reti di comunicazione mobile senza fili, di messaggi o chiamate.

Incentivi: serve un decreto

Un decreto verrà pubblicato nei prossimi giorni con le modalità richieste per l’erogazione dell’incentivo: così dice la ministra dei Trasporti. Il contributo sarà erogato direttamente alle famiglie dopo l’esibizione della ricevuta di pagamento, fino a esaurimento delle risorse stanziate. Per questo è consigliabile tenere lo scontrino.

Ministra indignata per le polemiche sui seggiolini

La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, definisce sacrosanta e di civiltà la legge sull’obbligo di installazione dei dispositivi anti abbandono.Per evitare che accadano tragedie simili a quelle avvenute in passato. Si indigna per le accuse che bollano come ulteriore tassa sulle famiglie questa norma. Trova vergognoso strumentalizzare la vita dei nostri figli a fini politici. Questa legge dovrebbe costituire soltanto una conquista per tutti e non un motivo di polemica, conclude.

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