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Ferrari 488 GTE: appello per la vittoria negata in Cina

James Calado e Alessandro Pier Guidi di AF Corse #51 avevano tagliato per primi il traguardo

Ferrari 488 GTE

Sul circuito di Shanghai, storicamente ostico per la Ferrari 488 GTE, l’equipaggio di AF Corse #51 è riuscito a centrare la prima vittoria in Cina e la prima affermazione nella Season 8 del WEC. Un’irregolarità relativa all’altezza da terra ha vanificato l’impresa, per la squalifica della macchina, ma non è detta l’ultima parola: la squadra ha presentato appello.

Ferrari 488 GTE: la terza prova WEC in Cina

Nella 4 Ore, terza prova del campionato 2019/2020, James Calado e Alessandro Pier Guidi avevano sbaragliato la concorrenza grazie a una prestazione convincente durante l’intera gara. Nelle prime fasi Calado saliva in terza posizione, dopo un avvincente confronto con le Porsche e gestiva al meglio le gomme, eseguendo il cambio di sinistra nella prima sosta. Velocissimo il pit stop ed il driver inglese affiancava la Porsche #92 in corsia box: la vettura tedesca sarebbe stata di lì a poco sanzionata per unsafe release con 10 secondi da scontare alla sosta successiva.

Quinto classificato, Davide Rigon adottava una strategia simile, esattamente come il compagno sostituiva esclusivamente le coperture del lato sinistro, ma, diversamente da Calado, anticipava di un paio di passaggi il cambio pilota e il full service. Nella seconda parte di gara dunque Pier Guidi e Molina guidavano le due 488 GTE di AF Corsa. La svolta cruciale avveniva in prossimità del 90esimo giro, quando l’Aston Martin, in testa alla corsa, si fermava, causa foratura che provocava lo spargimento di detriti lungo il tracciato e il cosiddetto Full Course Yellow. Della circostanza ne approfittava Pier Guidi per assumere il comando ed eseguire il pit stop in questo frangente, imitato da Molina, sesto.

Una volta ripartiti, il pilota italiano poteva contare su un margine di oltre 15” sul primo degli inseguitori. Il vincitore della 24 Ore di Le Mans controllava il degrado degli pneumatici e il tentativo di rimonta delle due Porsche alle proprie spalle, fino alla bandiera a scacchi, tagliata per primo. Pur recuperando parzialmente nelle battute conclusive comincia del distacco precedentemente accumulato, si aggiudicava il sesto posto.

Classe LMGTE Am

Partite da metà gruppo, le Ferrari 488 GTE coinvolte nella agguerrita classe LMGTE Am hanno convinto contro sfidanti temibili, alternandosi nelle posizioni di podio. Nella prima ora, Thomas Flohr metteva a segno pregevoli sorpassi che lo proiettavano in terza posizione prima di lasciare il volante a Castellacci in quinta, davanti a Perrodo. La vettura di AF Corse #83 scalava posizioni anche mediante buoni pit e un passo di gara veloce da parte di Collard.

In seguito ad un avvio prudente con Ishikawa, l’auto di MR Racing con Beretta alla guida sferrava l’offensiva. Sfortunatamente, però, il monegasco, dato un leggero contatto con un rivale, era costretto ad effettuare un drive through. A metà gara Beretta apriva il plotone delle Ferrari, seguivano Collard, Flohr e, leggermente distante, Hollings, decimo. Con la fase di Full Course Yellow accadevano i cambi finali, con l’ingresso in pista di Nielsen, Fisichella, Cozzolino e Mowlem.

L’alfiere danese girava decisamente forte e si issava in terza piazza prima della sosta finale ai box che lo riportava quarto. La auto #83 di AF Corse era la migliore delle Ferrari al traguardo, malgrado i 40 kg di zavorra. Settimi Cozzolino, Ishikawa e Beretta – l’equipaggio di MR Racing – che ha battuto sul tempo la seconda 488 GTE di AF Corse, la #54 affidata a Fisichella, Castellaci e Flohr. Undicesimi Mowlem, Grimes e Hollings, il trio inglese di Red River Sport.

Se confermato, quello ottenuto nello scorso week-end sarebbe stato il primo trionfo in Cina: il miglior precedente consisteva nel secondo posto con la 458 Italia GTE, datata 2015. E sarebbe stata la seconda imposizione in territorio asiatico dopo il Fuji nel 2017, la ventesima per una Ferrari #51 nel WEC.

Le dichiarazioni dei protagonisti

“Siamo estremamente felici della vittoria qui a Shanghai, il nostro primo successo in Cina da quando siamo partiti con il programma GT nel 2006. La gara si è basata sul consumo gomme che abbiamo interpretato probabilmente meglio degli altri, soffrendo all’inizio e stringendo i denti alla fine, ma meritando complessivamente questo risultato. È una vittoria che premia il grande lavoro dei tecnici e dei piloti, determinanti nello sfruttare al meglio gli pneumatici in tutte le fasi di gara”, ha detto Antonello Coletta, Head of Ferrari Attività Sportive GT.

“La vittoria è arrivata nel posto meno atteso e ci ripaga di un avvio un po’ sfortunato visto che avremmo meritato il successo già a Silverstone ed il podio al Fuji. Questa volta abbiamo invece avuto la fortuna dalla nostra ma poi siamo stati bravi a meritarcela. Era la pista meno adatta a noi ma nonostante questo abbiamo evidenziato un buon passo ed una buona velocità. Sono molto felice di tornare a casa con questo trofeo perché è davvero insperato. In campionato siamo tornati ad essere nelle posizioni che ci competono ma la sfida è lunga e difficile perché gli avversari sono molto forti e non regalano nulla”, ha aggiunto Alessandro Pier Guidi.

Finalmente sono riuscito a sfatare uno dei miei tabù grazie ad un successo straordinario che arriva con uno sforzo incredibile della squadra. Sportivamente mi dispiace per l’episodio che ha penalizzato l’Aston Martin ma queste sono le corse, oggi siamo stati più fortunati rispetto ad altre gare. La corsa è stata molto intensa ed abbiamo spinto in ogni fase ed in ogni tratto della pista, inclusa la pit lane come ha evidenziato l’episodio con la Porsche, ma siamo felici per quanto abbiamo ottenuto oggi”, ha concluso James Calado.

Altezza da terra inferiore ai 50 mm

L’altezza della Ferrari #51 è stata trovata inferiore ai 50 mm imposti dal regolamento nei canonici accertamenti post-gara. Il rapporto dei commissari dichiara che la squadra presume ci si possa essere qualcosa di danneggiato in un contatto con una delle Porsche ad inizio gara o in quello con la Ferrari #62, quella di classe GTE-Am con i colori della Red River Sport. Un’ulteriore verifica della macchina ha tuttavia escluso la presenza di danni e il fatto è stato acclarato pure dal team. I commissari hanno confermato il provvedimento.

La squalifica in questione ha dunque consegnato il primo posto alla Porsche 911 RSR di Kevin Estre e Michael Christensen, concludendo la gara con un ritardo inferiore ai 7” dai vincitori della terza tappa del WEC 2019/2020. La casa tedesca consegue perciò una doppietta, infatti Gianmaria Bruni e Richard Lietz sono stati promossi al secondo posto, mentre l’Aston Martin Vintage di Masime Martin ed Alex Lynn completa il podio.

Contro l’esclusione della 488 GTE #51 guidata da James Calado e Alessandro Pier Guidi nella 4 Ore di Shanghai, adesso la AF Corse, sostenuto appieno dalla Ferrari, ha inoltrato appello. La sentenza #29 sancita dal collegio dei commissari sportivi ha negato alla squadra del Cavallino l’affermazione nella classe GRE/Pro. Secondo loro il mezzo è risultato non in linea alla regolamentazione tecnica del mondiale endurance data un’irregolarità inerente l’altezza da terra. Un pezzo dello splitter anteriore, transitato sul piano di riscontro delle verifiche, non raggiungeva i 50 millimetri minimi.

Ferrari 488 GTE: presentato appello contro la squalifica

Alle lamentele dei tecnici FIA gli uomini AF Corse hanno risposto esibendo un chiaro segno di contatto nell’anteriore, motivo dell’abbassamento di una piccola porzione di spoiler. Su domanda della Ferrari era già stato chiesto in sede d’analisi di appurare se nel retrotreno della Porsche 911 RSR #92 ci fosse il segno di una “bussata” di gara. Richiesta rigettata dagli uomini federali, preferendo procedere con l’estromissione della Ferrari dalla classifica. Un comportamento sotto giudizio al tribunale di Parigi. La sentenza ha sollevato non poche polemiche, le ragioni comunque non sono state ritenute adeguatamente valide per rivedere un giudizio parso inutilmente punitivo.

La AF Corse è passata all’appello, perché delle immagini tv comprovano l’avvenuto contatto che ha dettato la lieve deformazione dello splitter che non produceva alcun vantaggio prestazionale. L’exploit di Calado e Pier Guidi valeva la seconda posizione in classifica generale, a 5 lunghezze dalla coppia Estre-Christensen.

La prossima tappa del FIA World Endurance Championship è prevista dal 12 al 14 dicembre, per la 8 Ore del Bahrain, quarta prova della Season 8. Sullo stesso tracciato James Calado e Alessandro Pier Guidi si laurearono campioni iridati nel 2017 festeggiando un arrivo in parata assieme a Sam Bird e David Rigon che allora si imposero al termine della corsa.

 

 

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