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Anche Vettel ad Austin aveva un motore depotenziato

Vettel

Le difficoltà patite dalla Ferrari durante il weekend di Austin sono sotto gli occhi di tutti. Sebbene il caso abbia voluto che le cattive prestazioni siano giunte in pista in concomitanza con la direttiva tecnica FIA sul funzionamento delle power unit, in Ferrari hanno negato questa ipotesi. La lentezza delle due monoposto è stata giustificata da difficoltà di setup e da un carico aerodinamico non ottimale.

Ora però in base a quanto espresso dal giornalista Mark Hughes pare che i tecnici del Cavallino abbiano preferito utilizzare la power unit in modalità “protezione”. Un metodo adottato sia durante le qualifiche, sia in gara. Una situazione che potrebbe chiarire quanto accaduto di recente ad Austin.

Le prestazioni della Ferrari al centro del mirino

Dal ritorno della pausa estiva sono stati diversi i team che hanno provato a risalire alla motivazione che ha reso le Ferrari imprendibili. Avanzando ipotesi sul pacco batterie per giungere poi alla combustione extra dell’olio, fino all’idea che il liquido di raffreddamento dell’Intercooler potesse essere utilizzato come carburante supplementare.

A seguito di ulteriori richieste di chiarimento da parte di Red Bull la FIA aveva quindi deciso di emanare una direttiva sul caso.

Vettel ad Austin
Vettel ad Austin e il cedimento della sospensione

Secondo la Federazione, tutte le monoposto “devono essere dotate di un solo sensore di flusso del carburante posto all’interno del serbatoio e realizzato da fornitore designato dalla FIA secondo specifiche FIA”. Quindi il carburante dovrà passare sempre attraverso questo sensore. Tuttavia la FIA non aveva riscontrato nulla di irregolare nella power unit Ferrari.

La direttiva era stata introdotta sabato mattina. Poi a seguito di una perdita di olio sulla vettura di Charles Leclerc veniva installata una power unit del tipo Evo2. La stessa utilizzata fino al GP prima di Monza. Con una perdita di potenza quantificabile in circa 18 cavalli. Secondo Hughes visto che “la Ferrari non era sicura delle cause della perdita, avrebbe fatto girare anche la power unit di Sebastian Vettel in modalità conservativa per tutto il weekend”.

Bisognerà quindi attendere il GP del Brasile per capire se queste indiscrezioni possono essere confermate o meno. Su un circuito in cui la power unit può assolutamente fare la differenza.

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