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Fusione FCA-PSA: Tavares conferma che nessun brand uscirà dal mercato

Confermata la volontà di non chiudere alcun stabilimento di produzione

fca psa

Il nuovo maxi-gruppo che prenderà vita dalla fusione tra FCA e PSA si prepara a diventare uno dei protagonisti principali del mercato delle quattro ruote a livello internazionale e potrà contare su ben 14 marchi, in di coprire in modo completo il mercato, e su decine di stabilimenti di produzione sparsi in tutti i principali mercati mondiale. Una delle principali sfide della nuova azienda sarà legata all’individuazione del corretto posizionamento dei suoi brand sul mercato.

Come confermato oggi da Carlos Tavares, attuale CEO di PSA e futuro CEO del nuovo gruppo che nascerà dopo la fusione con FCA, non è in programma la soppressione di alcun marchio. I brand sotto il controllo della futura azienda verranno sfruttati al massimo per avviare un ambizioso progetto di crescita che passerà per strategie di mercato ben precise che dovranno valorizzare le risorse dell’azienda.

Carlos Tavares FCA-PSA

Nonostante il parere negativo di molti analisti di settore, che in questi ultimi giorni, hanno evidenziato i rischi di una strategia multi-brand troppo accentuata anche in considerare delle difficoltà di alcuni marchi (come Lancia ad esempio), Tavares ha confermato la volontà di puntare su tutti i brandi che arriveranno con la fusione.

Secondo il futuro CEO, infatti, per ora non ci sono le condizioni per eliminare qualche marchio e ridurre l’offerta potenziale del nuovo gruppo. Il manager ha citato il caso del “principale concorrente” Volkswagen che può contare su un numero maggiore di marchi e che, negli ultimi anni, ha messo in atto strategie precise per tentare di valorizzare, al massimo, tutta la sua gamma.

Ecco un estratto delle dichiarazioni di Tavars: “Vedo che tutti questi marchi, senza eccezioni, hanno una caratteristica comune: hanno una storia favolosa. Adoriamo la storia dei marchi automobilistici, ci fornisce una base su cui fare affidamento per proiettarci nel futuro” In merito alla possibile uscita di scena di uno o più marchi, Tavares conferma il suo pensiero “Oggi non vedo alcun bisogno, se questo accordo dovesse essere concluso, di cancellare marchi perché hanno tutti la loro storia e tutti hanno la loro forza”

E’ importante sottolineare che Tavares ha specificato che “per ora” non c’è il bisogno di cancellare alcun marchio. In futuro, chiaramente, le cose potrebbero cambiare se, dopo la fusione tra FCA e PSA, non verranno trovate le condizioni basilari per far fruttare tutti i brand del nuovo gruppo.

Alfa Romeo a rischio ridimensionamento?

Non è solo Lancia a rischiare un’uscita dal mercato. In futuro, infatti, alcuni brand potrebbero registrare un netto ridimensionamento degli investimenti e della loro presenza sul mercato. Il caso di Alfa Romeo rappresenta, a tal proposito, un esempio molto importante.

Subito dopo l’accordo di fusione tra FCA e PSA, è arrivato il nuovo piano industriale di Alfa Romeo che, andando a cancellare diversi progetti annunciati lo scorso anno, va, di fatto, a ridimensionare gli investimenti dell’azienda per il brand italiano lasciando, come confermato dalle dichiarazioni di Manley, una porta aperta a futuri nuovi investimenti solo in caso di successo dei nuovi modelli (in programma Alfa ha un C-SUV ed un B-SUV da affiancare a Giulia e Stelvio restyling).

Sia per Alfa Romeo che per altri marchi del futuro gruppo (non solo per i marchi di FCA ma anche per quelli di PSA), sarà necessario capire come si evolverà il mercato nel corso dei prossimi anni. La possibilità di contare su ben 14 brand permetterà al futuro gruppo di rendere più flessibile e variegata la sua offerta ma, considerando la fase delicata del mercato delle quattro ruote, bruschi cali di vendita e ripetuti risultati insoddisfacenti non potranno che essere accompagnati da un ridimensionamento degli investimenti.

Stabilimenti di produzione: non ci sono rischi di chiusura

A margine delle dichiarazioni sui brand e senza entrare troppo nei dettagli, Tavares, nel corso delle prime dichiarazioni pubbliche dopo l’accordo di fusione, ha voluto sottolineare che l’azienda punta a non ricorrere alla chiusura di impianti di produzione, un elemento sottolineato anche dai comunicati separati rilasciati da FCA e PSA subito dopo il raggiungimento dell’accordo preliminare di fusione.

Tavares ha evidenziato il caso dell’acquisizione di Opel e come PSA è riuscita a gestire la situazione “quando ne abbiamo preso il controllo, la situazione era molto più critica di oggi. Stavamo uscendo da 20 anni di perdite e non abbiamo chiuso neppure uno stabilimento. Senza contare che FCA è un’azienda in buona salute

Ricordiamo che l’accordo definitivo in merito alla fusione dovrebbe arrivare nel corso delle prossime settimane, dopo che verranno chiariti tutti gli aspetti tecnici dell’intero processo. L’operazione dovrà poi ricevere l’ok delle autorità antitrust europee. Successivamente, la nuova dirigenza potrà iniziare a lavorare sul futuro del nuovo gruppo che ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo punto di riferimento del settore automotive internazionale.

Per ora, quindi, non ci resta che restare in attesa di ulteriori sviluppi sulla situazione. Di certo, per i prossimi mesi le attività di FCA e PSA non cambieranno più di tanto. I due gruppi, come confermato dai rispettivi dirigenti, continueranno a seguire il loro piani industriali in vista di una graduale cooperazione che permetterà di sfruttare al massimo le sinergie derivanti dalla fusione. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.

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