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Concessioni autostradali vanno rimosse, secondo il deputato Di Stefano

“Le concessioni autostradali ai Benetton vanno rimosse” afferma il deputato del Movimento

Autostrade Italia

Il nuovo governo Movimento 5 Stelle-PD pare abbia molto a cuore la revoca delle concessioni autostradali. Manlio Di Stefano, deputato del M5S e sottosegretario agli Esteri, ha parlato proprio di questo durante un intervento tenutosi ieri mattina a Radio 24, ribadendo la posizione del suo partito su tale questione.

Egli ha detto: “Le concessioni autostradali ai Benetton vanno rimosse. Le concessioni autostradali, come tutte le concessioni in Italia, vanno riviste. Non è possibile avere dei monopoli senza obblighi di reinvestire in manutenzioni”.

Manlio Di Stefano
Manlio Di Stefano, deputato del Movimento 5 Stelle

Concessioni autostradali: bisogna reinvestire nella manutenzione delle strade

Manlio Di Stefano ha proseguito affermando che i Benetton sono liberi di effettuare investimenti dove meglio credono. Sulle autostrade, però, il deputato è severo. Egli, infatti, ha dichiarato: “Non mi interessa se i Benetton con i loro capitali vogliono investire in altro. Ho un problema quando prendendo una concessione, non fai manutenzione e causi 43 morti”.

Ovviamente, con questa affermazione, il deputato si riferisce a quanto successo al Ponte Morandi il cui crollo, avvenuto il 14 agosto 2018, ha portato alla morte di 43 persone e 566 sfollati. A gennaio di quest’anno è stata avviata la demolizione sfruttando delle tecniche di smontaggio meccanico. La demolizione è terminata esattamente il 12 agosto con la distruzione dell’ultima pila.

L’intervento a Radio 24 di Di Stefano si è concluso parlando di come verranno gestite le prossime concessioni da parte del nuovo governo: “Nelle concessioni che andremo a rimodulare va inserito l’obbligo di reinvestire una quota fissa in manutenzione. Va rivisto tutto perché oggi non hanno obblighi i concessionari. Se Atlantia vuole investire in Alitalia quello è libero mercato, non posso dire ai Benetton di non investire più”.

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