A maggioranza il Consiglio regionale del Lazio ha approvato una mozione per convocare un tavolo ministeriale con i vertici di Fiat Chrysler Automobiles sulla situazione di crisi dell’impianto produttivo Fca Cassino Plant. Le parti coinvolte intavoleranno una discussione su posti di lavoro garantiti, quando arriverà il Suv Maserati Levantino e quali modelli premium sostituiranno Stelvio e Giulia. Mauro Buschini (presidente), Sara Battisti (Pd) e Pasquale Ciacciarelli (FI) hanno presentato il documento, sottoscritto mercoledì 3 luglio da altri consiglieri.
Fiat Chrysler: approvata la mozione
“C’è una grande preoccupazione per la crisi economica che attraversa questo territorio che è legato per il 90% alla casa automobilistica – Enzo Salera, ha spiegato il sindaco di Cassino, ha spiegato –. C’è preoccupazione soprattutto per gli operai dell’indotto“, evidenziando che sono in esaurimento “gli ammortizzatori sociali”.
Il testo riporta nelle premesse i numeri della crisi automobilistica e, in particolare del gruppo Fiat Chrysler, dovuta, secondo i proponenti, anche all’introduzione degli ecoincentivi. Tra i dati negativi, spiccano il -11% delle immatricolazioni nei primi sei mesi del 2019; le vendite dimezzate del marchio Alfa Romeo nello stesso periodo; e il calo da 5.100 a 3.700 dipendenti presso lo stabilimento di Piedimonte San Germano nell’ultimo triennio. Per fronteggiare tale crisi, la Regione Lazio ha provveduto al rifinanziamento annuale della legge n. 46/2002, mentre i Comuni del Lazio meridionale hanno adottato ammortizzatori per le famiglie del personale Fca e dell’indotto.
Presidente e Giunta Regionale si impegnano a: promuovere una proposta di revisione della normativa in vigore che consenta l’utilizzo delle risorse statali per superare, in quanto la crisi coinvolge l’intero settore; verificare il rendimento degli investimenti previsti nei bandi Fesr 2014-2020, l’obiettivo di definire un quadro di interventi per le aziende in difficoltà, anche attraverso le nuove tecnologie, con particolare riferimento allo stabilimento alla Fca Cassino Plant.
Movimento 5 Stelle contrario
Il documento è stato sottoscritto per parti separate su richiesta del Movimento 5 stelle perché non sono state condivise alcune premesse né il primo punto del dispositivo.
“Innanzitutto a marzo Fca ha confermato 5 miliardi di investimenti in Italia – ha detto Valentina Corrado – questo a testimonianza del fatto che l’ecobonus non è sicuramente alla base della crisi del settore automobilistico. Inoltre, il primo punto è di stretta competenza nazionale, motivo per il quale non siamo noi a poter revisionare le normative nazionali vigenti”.
Per Loreto Marcelli la mozione è “insufficiente e strumentale sia nel metodo che nel merito ed anche anacronistica, o fuori tempo massimo, considerate le attuali politiche perseguite su scala mondiale ed inerenti la produzione e incentivazione di motori a sempre più ridotto impatto ambientale e contenimento dell’inquinamento”.
Ugl con il Governo
Il segretario provinciale Enzo Valente sottolinea come bisogna “essere consapevoli che i mali di Fca non sono dovuti all’ecotassa, che non incide sulla cassa integrazione. Ci sono altri motivi che conosciamo, in particolare le difficoltà riscontrate sul mercato da parte del segmento di produzione dello stabilimento cassinate che ad oggi non ha trovato lo sbocco che ci si aspettava, complice anche il mancato investimento sulle nuove fonti di alimentazione verdi che il mercato ricerca”.
Nessuno dei sindaci presenti è vicino alla Lega. Allora Valente chiede che “la stessa sinergia e unità d’intenti dimostrata per la zona nord della Provincia venga applicata anche per il cassinate affinché si possano governare i processi e tutelare i lavoratori in questo difficile momento. A tal proposito ho chiesto agli amministratori atti concreti per aiutare le famiglie abbassando, ad esempio, le aliquote comunali a chi è senza reddito”.