Antonio Filosa è intervenuto alla Industrial & Auto Conference organizzata da Goldman Sachs. «A fine novembre eravamo allineati con le previsioni per il 2025», ha dichiarato, aggiungendo però che i dettagli verranno comunicati solo al momento opportuno: «I numeri li forniremo quando sarà il momento. Il lavoro si valuta a risultato ottenuto».
Stellantis, Filosa: Obiettivo tornare a generazione cassa positiva
Ogni parola scelta da Filosa è misurata e precisa, riflettendo la linea politica e industriale della sua gestione, che da sei mesi cammina su un equilibrio delicato: rassicurare gli investitori, rispondere alle richieste del governo italiano, sostenere la strategia globale del gruppo e, allo stesso tempo, garantire ai territori e ai dipendenti che Stellantis manterrà il suo impegno produttivo.
La prudenza sui conti si inserisce in un contesto complesso: il 2025 è stato un anno di turbolenze per il settore automobilistico e per Stellantis, con la transizione elettrica più lenta del previsto, fluttuazioni della domanda, pressione sui costi, tensioni sindacali e discussioni con Palazzo Chigi sugli stabilimenti italiani. La nomina di Filosa era vista come un segnale di attenzione verso il Paese, e ora il manager campano deve trasformare quella promessa in risultati concreti.
“Dobbiamo tornare a una generazione di cassa positiva. Si vedranno progressi trimestre dopo trimestre, puntiamo a migliorare tutti i Kpi aziendali in modo graduale, ma costante”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, intervenendo alla 17ª edizione della Industrial & Auto Conference di Goldman Sachs.

Il numero uno del gruppo ha evitato di fornire previsioni sugli utili annuali, rimandando ai risultati ufficiali che saranno diffusi nei prossimi mesi. Sulla remunerazione degli azionisti, Filosa ha precisato che “ai prossimi Cda decideremo cosa fare”. L’AD ha anche ricordato che “abbiamo chiuso l’anno scorso con una generazione di cassa negativa”, aggiungendo che “dobbiamo crescere trimestre dopo trimestre e ci arriveremo”, sottolineando l’obiettivo di consolidare una crescita finanziaria sostenibile e di rafforzare la posizione del gruppo sul mercato globale.
“Sui prodotti e sulla loro pianificazione abbiamo imparato che alcune delle ipotesi alla base della strategia precedente si sono rivelate sbagliate. Credevamo che la penetrazione dei veicoli elettrici a batteria negli Stati Uniti sarebbe arrivata al 50% entro il 2030, ma il mese scorso era ancora inferiore al 6%. Anche in Europa i numeri non sono al livello che ci aspettavamo. Questo ci ha fatto capire che era necessario rivedere e adattare la strategia costruita su quelle ipotesi”, ha spiegato Antonio Filosa. L’amministratore delegato ha poi aggiunto una riflessione più interna al gruppo: “Un’altra lezione importante riguarda noi stessi. Ascoltando di più i nostri clienti, abbiamo scoperto cosa si aspettano davvero da noi e quali sono le loro priorità”.
Il dossier più delicato resta quello di Mirafiori. Con l’annuncio della Fiat 500 Hybrid e il ritorno del secondo turno, Filosa ha ridato ossigeno a uno stabilimento che negli ultimi anni ha alternato cassa integrazione, incertezze produttive e cali costanti nella produzione. L’AD ha più volte sottolineato gli investimenti italiani: «Due miliardi nel 2025» e «sei miliardi agli acquisti dai fornitori locali». Un messaggio ricorrente, pensato per rassicurare opinione pubblica e sindacati, ma che rimane in parte da confermare sul medio termine: i risultati concreti emergeranno nel 2026, quando si vedrà se la 500 ibrida avrà realmente rilanciato la produzione e se la transizione industriale sarà solida.
Filosa si muove in una posizione complessa. Da un lato deve tutelare gli interessi degli azionisti e mantenere Stellantis competitiva sul mercato globale, spinto da efficienza e riduzione dei costi; dall’altro, deve rassicurare l’Italia, Paese che associa il gruppo all’identità storica di Fiat e al lavoro che garantiva a interi territori. Ogni parola diventa quindi strategica: un accenno a problemi finanziari o rallentamenti produttivi può avere immediate conseguenze politiche.
Alcuni segnali positivi ci sono: il secondo turno a Mirafiori e le assunzioni legate alla 500 Hybrid sono concreti, così come gli investimenti dichiarati. Restano però tensioni sui sindacati, incertezze sull’elettrico e preoccupazioni per gli stabilimenti più vulnerabili. La sfida di Filosa sarà trasformare promesse e annunci in risultati industriali tangibili.

“Entro la metà del primo semestre 2026 ci sarà il Capital Market Day con la presentazione del nuovo piano strategico“, ha annunciato l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa. Inizialmente, il gruppo aveva previsto di svelare il piano entro il primo trimestre, ma erano già circolate indiscrezioni su un lieve slittamento, dovuto al fatto che il Ceo sta riorganizzando le attività e si è preso più tempo per valutare gli effetti delle azioni correttive già avviate. “Il Capital Market Day sarà l’occasione per parlare di tanti argomenti”, incluso l’andamento e il futuro dei brand del gruppo, ha spiegato Filosa, aggiungendo: “Come anticipazione posso dire che ciascuno dei nostri brand ha una sua storia e una sua forza, ognuno ha, per così dire, un suo superpotere”.
“Cosa sarà cambiato tra un anno per Stellantis? Spero non il CEO”. Così l’amministratore delegato Antonio Filosa ha risposto con una battuta a una domanda durante la Industrial & Auto Conference di Goldman Sachs.
