All’indomani dell’avvio delle attività produttive relative alla nuova Fiat 500 Hybrid, ciò che emerge è una certa lontananza verso un atteggiamento condizionato da attriti fra Stellantis e il Governo Nazionale. Condizione corroborata da frasi distese e scenari di oggettiva serenità, in accordo con attestati di stima proposti dal presente all’evento Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, accanto a quelli garantiti da John Elkann in veste di presidente di Stellantis stessa.
Un atteggiamento di reciproca gratitudine che relega quasi alla preistoria gli attriti che, tuttavia, nel recente passato avevano caratterizzato gli approcci fra il management Stellantis e il Governo Italiano. C’è da dire però che gli obiettivi che nel recente passato il Governo aveva richiesto a Stellantis appaiono lontani da un’effettiva realizzazione, oggi che la produzione sul suolo italiano guarda a qualcosa come 300.000 unità prodotte in un anno. In definitiva, questo elemento in accordo con altri parametri oggetto di discussione nel recente passato, sembra essere cambiato poco nelle intenzioni fra le parti sebbene quanto espresso ieri a Torino sembra aver rilanciato un rapporto fra le parti privo di ogni discussione probabilmente relegata ormai al passato.
Pare quindi che le problematiche siano rimaste le medesime registrate in passato, sebbene la trattazione rappresentata ieri (e anche in altre recenti occasioni) rimanga serena e confidenziale. Condizione che non si sono lasciati sfuggire i sindacati, che pur plaudendo al ritorno della produzione della nuova Fiat 500 Hybrid a Mirafiori chiedono maggiori garanzie sul Piano Italia ovvero sul coinvolgimento produttivo degli altri stabilimenti del Gruppo sparsi lungo lo Stivale.
Per i sindacati il ritorno della produzione della 500 Hybrid a Torino voluto da Stellantis è un primo passo, ma servono maggiori garanzie
In una nota congiunta a firma delle segreterie provinciali di FIM, FIOM, UILM, FISMIC, UGLM e AQCFR Torino si legge sicuramente un sospiro di sollievo nel ritorno della produzione a marchio Stellantis a Mirafiori. Proprio Mirafiori, secondo le sigle citate, deve tornare ad essere “il cuore pulsante dell’automotive italiano”. Ragion per cui l’avvio delle attività produttive che coinvolgono la nuova 500 Hybrid risultano essere un primo passaggio fondamentale.
Quello che rappresenta “un segnale concreto per il rilancio dell’industria automobilistica piemontese e nazionale” permette, in qualche modo, ai sindacati di intestarsi il rilancio di Mirafiori visto che in maniera unanime avevano chiesto da tempo una produzione locale della variante ibrida dell’iconico modello a marchio Fiat. Ciò in virtù del fatto che la sola 500 Elettrica difficilmente riusciva a ottemperare alle esigenze produttive del sito torinese, con conseguenti continui ricorsi agli ammortizzatori sociali per i lavoratori coinvolti.

La necessità attuale, che i sindacati chiedono a Stellantis, è quella di garantire un aumento dei volumi produttivi costante e un rafforzamento occupazionale che sia stabile e duraturo. Per agire verso questa direzione “la sfida non riguarda solo il Piemonte”, aggiunge il segretario generale della FIM-CISL, Ferdinando Uliano. Il ragionamento passa infatti attraverso un rafforzamento del Piano Italia che coinvolga tutti gli stabilimenti. D’altronde a Cassino si attendono ancora garanzie sui modelli futuri mentre a Termoli il progetto della Gigafactory è stato posto in stand-by. La necessità di prospettive reali appare quindi fondamentale; una prerogativa che sarà posta in essere con una mobilitazione con corteo organizzata da FIM, UILM, FIOM, FISMIC e UGLM in programma il prossimo 29 novembre a Torino. Dal punto di vista normativo la FIM-CISL ha fatto sapere anche di aver avviato un confronto con IndustriALL Europe in vista delle prossime decisioni europee, sulla gestione futura del comparto dell’auto, in programma il prossimo 10 dicembre.
A Mirafiori sarà avviato il secondo turno
In ogni caso va ricordato che con l’avvio delle operazioni produttive della nuova Fiat 500 Hybrid, Stellantis procederà col secondo turno giornaliero così come ammesso dal nuovo CEO Antonio Filosa. Le aspettative dicono che si procederà con l’avvio del secondo turno a partire dal mese di gennaio 2026 per raggiungere un valore produttivo di almeno 100.000 unità l’anno e più di 6.000 unità prodotte entro fine anno, come confermato da Olivier François.
In questo senso lo stesso Filosa ha voluto rimarcare che l’aver riportato la produzione della 500 Hybrid a Mirafiori rappresenta un primo passo, sebbene si tratta di “un esempio tangibile del nostro impegno qui in Italia”. Stellantis si è impegnata per fare la sua parte nel riportare l’industria automobilistica europea a condizioni di crescita costante. Antonio Filosa ha poi aggiunto che per ripristinare le corrette condizioni di crescita, ogni componente dell’ecosistema produttivo dovrà svolgere la propria parte: “solo lavorando assieme garantiremo cambiamenti che stimoleranno domanda e produzione, col lancio della nuova 500 Ibrida che rappresenta il meglio di Torino, dell’Italia e dell’Europa”.
