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Per la Gigafactory Stellantis di Saragozza in arrivo 2.000 operai cinesi

A Saragozza CATL, in accordo con Stellantis, avvia così i lavori per quella che sarà la più grande Gigafactory mai realizzata in Spagna

Stellantis e CATL

La notizia era già nell’aria da qualche mese, ora le conferme ci sono e dicono che circa 2.000 fra tecnici e operai cinesi arriveranno a Saragozza, in Spagna, dove Stellantis, in collaborazione con CATL, ha avviato la costruzione di una nuova Gigafactory per la produzione di batterie da installare sulle elettriche del Gruppo.

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Parliamo di un progetto da oltre 4 miliardi di euro, in accordo con circa 300 milioni di euro provenienti da fondi europei. Da ciò che si sa, l’apporto di operai e tecnici cinesi dovrebbe essere messo a punto soltanto in una fase primordiale; Stellantis prevede infatti assunzioni locali successivamente. A Saragozza CATL, in accordo con Stellantis, avvia così i lavori per quella che sarà la più grande Gigafactory dedita alla produzione di batterie mai realizzata in Spagna. Di certo l’approccio di Stellantis alla gestione delle batterie delle sue elettriche passa per la necessità di attingere comunque all’esperienza cinese in tale contesto.

La nuova Gigafactory Stellantis sorgerà nei pressi dello stabilimento del Gruppo con sede già a Saragozza

La Gigafactory sarà realizzata a Figueruelas, in Aragona, ovvero nei pressi di Saragozza dove già Stellantis dispone di un importante stabilimento produttivo. Come accennato, il progetto di avvio di una Gigafactory che è costato circa 4 miliardi di euro ha già ottenuto fondi europei per circa 300 milioni di euro. Secondo le indiscrezioni la produzione di batterie dovrebbe cominciare entro la fine del prossimo anno, mentre entro l’avvio del 2026 dovrebbero arrivare sul posto circa 2.000 lavoratori cinesi. Successivamente verrebbe avviato un piano di assunzioni di circa 3.000 dipendenti locali.

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Stellantis e CATL

Il fatto di realizzare una Gigafactory in Spagna sarebbe legato agli interessanti costi energetici locali che sarebbero inferiori alla media europea di circa il 20%. Condizione che avrebbe fatto propendere verso questa direzione, in luogo ad esempio dell’attesa Gigafactory Stellantis di Termoli che sembra sempre più in ritardo sulla tabella di marcia; alcune indiscrezioni delle ultime settimane avrebbero anche fissato un vero e proprio stand-by alle attività propedeutiche all’avvio delle operazioni. Nel frattempo CATL pare abbia già trasferito a Saragozza un primo team di ingegneri e manager, con almeno un centinaio di altri tecnici che arriveranno in Spagna da qui alla fine dell’anno.

Sulle decisioni di integrare almeno 2.000 lavoratori cinesi, i sindacati spagnoli sembrano favorevoli in virtù del fatto che si tratta di una scelta che pare inevitabile. Ciò in virtù del fatto che i tecnici cinesi hanno più esperienza di tutti per la costruzione di una Gigafactory, come hanno ammesso le stesse sigle sindacali coinvolte. Si attendono comunque che quando la produzione verrà incrementata, allora aumenteranno anche le possibilità di includere lavoratori locali per un progetto in cui ognuno dovrà fare la propria parte.

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