Una Lancia Rally 037 Evoluzione 2 del 1983 si offre alla tentazione di chi vuole aggiungere un oggetto raro e prestigioso alla propria raccolta automobilistica personale. Non bisogna per forza essere un collezionista per portare a termine l’impresa dell’acquisto, dal momento che lo shopping è aperto a tutti, ma il prezzo richiesto da Iconic Auctioneers risulta accessibile solo a pochi eletti, dalle possibilità economiche indubbiamente grandi.
Qui, per assicurarsi il “giocattolo”, ci vogliono 695 mila sterline, pari col cambio odierno a circa 791 mila euro. A tanto ammonta la legittima pretesa del venditore. Una cifra del genere, allineata alle caratteristiche del mezzo, vola oltre le possibilità di spesa dei comuni mortali, cui resta l’alternativa di un poster in camera o di un modellino in scala.
Tornando alla “nostra” Lancia Rally 037 Evoluzione 2, protagonista della vendita privata di cui ci stiamo occupando, è doveroso sottolineare come questa sia una delle 20 costruite in fabbrica nello specifico step. Registrata per la prima volta alla FIAT Auto S.p.A., come ‘TO W67781’ e poi mantenuta come ‘Works car’, oggi è immediatamente disponibile per un cambio di garage.
Il suo valore aggiunto sta nel palmares sportivo, che ne fa la vettura della specie di maggior successo nell’era del Gruppo B, con nove vittorie complessive maturate nei rally tra il 1984 e il 1987. Dopo la fine della carriera agonistica, la sua azione è proseguita in alcune delle principali manifestazioni e gare storiche, con al volante piloti del calibro di Björn Waldegård e Markku Alén (entrambi campioni del mondo), oltre che di Martin Rowe e Andy Dawson. Connessioni che aggiungono fascino al lotto, rendendolo ancora più appetibile nella dimensione collezionistica.

Questa Lancia Rally 037 Evoluzione 2 si trova nel Regno Unito. Vanta una storia ampiamente documentata, che certificata quanto scritto prima. Non ci vuole molto a capire come sia uno degli esemplari più appetibili della sua famiglia. A dispetto della richiesta economica particolarmente impegnativa, credo che l’interesse nei suoi confronti sarà molto vivace.
Targata A868 TPO, la vettura in esame sfoggia una vistosa livrea giallo/blu (VS Olio Fiat/Hertz), che la veste molto bene, anche se a mio parere l’abito Martini Racing si offre agli sguardi con note di maggiore splendore. L’esemplare in vendita appartiene all’evoluzione più estrema della belva da corsa torinese. Stiamo parlando della vettura portata in corsa dal farmacista volante Fabrizio Tabaton che, in sua compagnia, affrontò le insidie del Campionato Italiano Rally, quando le lancette del tempo segnavano l’anno 1984.
Sui campi di gara questa vettura attirava gli sguardi come una calamita. Nel 1986 prese parte, sotto l’egida del Jolly Club, al Campionato Europeo Rally, con Gianfranco Cunico a gestirne la danze. Tra il 1984 e il 1987, la Lancia Rally 037 Evoluzione 2 ora in vendita mise a segno nove vittorie assolute nell’universo dorato delle corse su strada, diventando l’esemplare della specie di maggior successo di un’epoca adrenalinica e indimenticabile, ma al tempo stesso drammatica, come quella del gruppo B.
In questa divisione si impose nel Campionato Italiano Rally (CIR) del 1984, guadagnando il secondo posto nella sua classifica assoluta. Oggi si concede all’attenzione del pubblico con la sua intrigante livrea originale. Dal 1985 ad oggi, l’auto oggetto di trattazione ha avuto soltanto quattro proprietari. Quello attuale la custodisce da 19 anni. Ora ha deciso di separarsene, per ragioni a noi sconosciute, legate alla sfera personale.
Le sue condizioni sembrano impeccabili. Nel 2022 la Lancia Rally 037 Evoluzione 2 proposta oggi da Iconic Auctioneers fu sottoposta a un restauro meccanico completo. Ad eseguirlo ci pensarono gli specialisti Elio e Giovanni Baldi, a Torino. Da allora ha percorso pochissima strada. Adesso è pronta a fare la gioia di un nuovo proprietario, già pronta per l’uso. Il lotto è accompagnato da un paio di set di pneumatici Pirelli P7 Corsa nuovi, per asciutto e bagnato, e da diversi cerchi.
Fra gli eventi cui ha preso parte dopo la sua carriera sportiva nel gruppo B, meritano di essere menzionati il Goodwood Festival of Speed, il Members’ Meeting, l’Eifel Rally Festival e il RallyLegend. La lista è però più lunga, ma citarla tutta non aggiungerebbe nulla al suo appeal. Questa vettura, con telaio “ZLA 151AR0 0000412”, è davvero una splendida tentazione, almeno per chi può permettersela.

Ricordiamo che la Lancia Rally 037 ha solidi ancoraggi nel cuore degli appassionati di automobilismo. La sua presentazione avvenne nel 1982, al Salone dell’Auto di Torino. Nacque sulla base della Beta Montecarlo, ma con un cospicuo intervento di revisione, per partecipare al campionato mondiale rally. L’obiettivo dei manager della casa torinese era quello di battere le rivali a trazione integrale, con un bolide la cui energia si scaricava sulle sole ruote posteriori. L’impresa andò parzialmente a segno, assicurando il titolo costruttori alla Lancia nel 1983.
Per rendere possibile l’omologazione nel Gruppo B, che richiedeva almeno 200 esemplari “commerciali”, venne configurata una versione in serie speciale destinata ai clienti. Mi sto riferendo alla Lancia Rally 037 Stradale. La struttura del telaio combinava una monoscocca alle appendici tubolari, su cui trovava ancoraggio una carrozzeria in poliestere, con rinforzi in vetroresina.
La firma del progetto stilistico era quella di Pininfarina, che seppe dare una gradevole specificità visiva al prodotto, nonostante gli stretti vincoli architettonici e funzionali della base di lavoro, che non consentiva grandi voli di fantasia.
Sotto il cofano posteriore di questa vettura, nella versione di listino, esprimeva la sua grinta un motore a quattro cilindri in linea da 2 litri di cilindrata, con 16 valvole, al cui tenore energetico concorreva il compressore “Volumex”, la cui efficacia si palesava ai bassi regimi. I cavalli al servizio del piacere erano 205, a 7.000 giri al minuto. Questa scuderia imprimeva un ottimo slancio prestazionale, grazie al peso contenuto in soli 1.170 chilogrammi.
Le metriche stavano a confermarlo, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 7 secondi e una velocità massima di oltre 220 km/h. I numeri, ovviamente, si facevano molto più interessanti sulla versione da gara, la cui potenza partì da 260 cavalli, per raggiungere quota 350 cavalli nel suo massimo sviluppo, quando le lancette del tempo segnavano l’anno 1985. Una scuderia di notevole vigore, specie perché tratta da un motore duemila ed esercitata su un corpo vettura di appena 960 chilogrammi.
Fonte | Iconic Auctioneers





