La Ferrari F40 appartenuta ad Alain Prost torna sul mercato, alimentando un forte interesse tra i collezionisti di tutto il mondo. Chi volesse tentare lo shopping, dovrà segnare in agenda la giornata di venerdì 5 dicembre. Per quella data è infatti prevista l’asta del prezioso esemplare. La vendita andrà in scena nella sfavillante cornice di Abu Dhabi, sotto la regia degli specialisti di RM Sotheby’s.
Ovviamente l’idea dell’acquisto può essere accarezzata solo da pochi eletti, per le quotazioni stellari. Si ipotizza, infatti, un prezzo di aggiudicazione compreso fra 3.200.000 e 3.700.000 dollari (pari rispettivamente a 2.750.000 e 3.200.000 euro). Poche auto catturano lo spirito della casa di Maranello come la Ferrari F40. La provenienza speciale dell’esemplare destinato a passare di mano aggiunge ulteriori note di attrattiva, che potrebbero far lievitare i rilanci, portandoli verso cifre record per il modello.
Questa sublime “rossa” fu consegnata nuova al quattro volte campione del mondo di Formula 1 nel 1990, come sigillo della sua prima stagione nella scuderia del “cavallino rampante”. Si tratta di quella con telaio numero 83249. Alain Prost, pur se innamorato della vettura, non la tenne molto con sé, perché voleva evitare di catalizzare gli sguardi nelle sue uscite private. Prima di rivenderla, concesse all’acquirente la sua firma sul tetto dell’esemplare. Questo dettaglio è ancora oggi visibile sotto uno sottile strato di “cappotto” trasparente.

La Ferrari F40 di cui ci stiamo occupando fu anche protagonista di un servizio sulla rivista Motor Sport, insieme ad una GTO e ad una F50: le auto nate prima e dopo di lei nella line up delle supercar limited edition che periodicamente scrivono le nuove tappe dell’eccellenza del marchio emiliano. All’esemplare protagonista dell’articolo è andato anche il secondo posto di classe al Ferrari 70th Anniversary Concours di Maranello. In tempi recenti la vettura è stata sottoposta a un servizio presso Emil Frey Sportivo, a Monaco di Baviera (Germania).
Fra i punti di forza dell’auto in vendita, la bassa percorrenza accumulata nel tempo: solo 2.961 miglia. Il ritorno sul mercato di questa Ferrari F40 regala l’invidiabile opportunità di acquisire un pezzo di storia del “cavallino rampante”, strettamente legato ad una figura leggendaria della Formula 1: il già citato Alain Prost. La “rossa” in esame fu completata nel novembre 1989, per la distribuzione sul mercato svizzero. Non aveva né catalizzatori né sospensioni regolabili. Il campione transalpino, in pratica, non usò mai il suo gioiello alato, nonostante lo amasse.
La prima immatricolazione avvenne in Francia, nel febbraio del 1990. Poi l’ex pilota da Gran Premio, noto col soprannome de “Il Professore”, la cedette a Graham de Zille, facendola finire nel Regno Unito e, successivamente, negli USA. Questo passaggio spinse il fortunato owner a sostituire il contachilometri con un misuratore in miglia. Lo stesso di cui dispone attualmente. Nel 1999 il ritorno in Inghilterra, sotto una nuova proprietà. Poi altri cambi di nome sul libretto. Nel 2016 alla “nostra” Ferrari F40 fu assegnata la certificazione Ferrari Classiche.
L’ultima sostituzione dei serbatoi del carburante è avvenuta a marzo 2019. Nel mese di settembre del 2028 dovranno essere ricambiati. Ad ottobre 2025 risale il tagliando più recente, eseguito da Emil Frey Sportivo, concessionario ufficiale Ferrari di Monaco di Baviera. Da allora, la vettura ha percorso pochissima strada. Al momento della catalogazione il contachilometri indicava appena 2.961 miglia.
Per chi può permettersi la spesa, l’acquisto di questa Ferrari F40 è una opportunità imperdibile. Non parliamo di un’auto qualunque, ma della regina delle “rosse” moderne. Il suo look è da antologia. Anche la meccanica e il comportamento dinamico sono al top. Nessuna vettura regala le sue stesse scariche di adrenalina, durante l’azione. Gran parte del merito è del motore V8 biturbo da 2.9 litri e 478 cavalli che ne anima le danze, con un vigore sconosciuto a molti propulsori dell’era attuale, anche se ben più potenti. Qui ogni colpo sul pedale del gas si traduce in brividi sensoriali impossibili da descrivere.







