A Varano de’ Melagari è andato in scena un nuovo atto di ASI in Pista, format molto apprezzato dagli appassionati. L’evento si è disputato solo pochi giorni dopo la scomparsa del grande Andrea de Adamich, avvenuta il 5 novembre nello stesso comune in provincia di Parma. Doveroso, quindi il tributo che gli organizzatori, con affetto e sensibilità, gli hanno riservato. Al noto pilota di origini triestine è stata dedicata l’intera giornata, nel circuito che era la seconda casa per lui.
Forte il coinvolgimento dei presenti, per l’affetto che sapeva suscitare nel pubblico e in chi aveva la fortuna di interloquire con lui. Il suo ricordo è stato un momento di grande e commovente umanità, vissuto con intensa carica emotiva. ASI in Pista 2025 ha dato l’ultimo saluto ad Andrea de Adamich, sotto le note rombanti dei motori, che amava intensamente.
Anche l’edizione 2025 dell’evento ha visto entrare in azione un ricco campionario di auto storiche da competizione. Parliamo di 200 esemplari, giusto per dare un’idea sulla consistenza numerica del parterre. Le loro alchimie dinamiche sono state dedicate al pilota, commentatore TV, istruttore di guida e grande appassionato di auto, venuto recentemente a mancare.

Come già riferito in un’altra circostanza, Andrea de Adamich iniziò la sua avventura agonistica all’inizio degli anni ’60. Il suo nome si legò soprattutto a quello dell’Alfa Romeo. Dopo una lunga carriera sportiva, che interessò anche la Formula 1, si dedicò al giornalismo, diventando un telecronista di riferimento dell’automobilismo, a 360 gradi. Per il suo stile e lo straordinario garbo personale seppe entrare nel cuore della gente, anche oltre la dimensione competitiva. Il calore umano nei suoi confronti si è confermato in occasione di ASI in Pista 2025, a Varano de Melegari.
Qui si è celebrata anche la passione per le auto storiche e, più in generale, per l’universo dorato delle quattro ruote. In questa sesta edizione dell’evento, il titolo di “Best of Paddock” è andato alla Fiat 509 “Sperimentale Sella” del 1926. Si tratta di una vettura in esemplare unico, costruita a Biella da Riccardo Sella sulla base dell’autotelaio dell’omonima berlina Fiat.
Qui fu installata una carrozzeria sportiva: non solo un vezzo stilistico, ma anche un riflesso della diversa scelta propulsiva fatta sul veicolo. Per animarne le danze, infatti, l’autore del progetto puntò su un un motore a 8 cilindri in linea di soli 1100 centimetri cubi di cilindrata. Raro esempio di fine artigianato meccanico dell’era pioneristica, oggi questa creatura è custodita dal collezionista Guido Spagna.

Nel corso di ASI in Pista 2025 sono stati assegnati anche altri riconoscimenti. Il “Trofeo Granturismo” è andato alla Lancia Aurelia B20 GT del 1954 portata in pista da Efisio Carutti; il “Trofeo Youngtimer” all’Alfa Romeo 147 GTA del 2003 di Roberto Penna.
Alla Lancia Delta Integrale Evoluzione Gruppo A del 1992 di Angelo Miniggio (esemplare ex ufficiale Lancia Martini Racing che partecipò al campionato del mondo della specialità) è andato il “Trofeo Regina dei Rally”, mentre e il “Trofeo Regina della Pista” ha premiato la Lancia Stratos GTU del 1976 di Manuel Lasagni, protagonista dei campionati IMSA negli Stati Uniti. Una versione del cuneo torinese, quest’ultima, sconosciuta al grande pubblico, come la sua sigla finale, ma che ebbe una certa notorietà oltreoceano, qualche decennio fa.

Notevole l’interesse suscitato da ASI in Pista 2025. Anche quest’anno il paddock del circuito parmense alle porte della Motor Valley si è trasformato in una grande esposizione di vetture da corsa costruite fino al 1995. Le auto storiche protagoniste della manifestazione sono state suddivise nelle categorie formula, sport prototipi, turismo e rally.
A queste sono state affiancate diverse vetture stradali, di indole sportiva e di interesse storico e collezionistico, nate prima del 2005. Tutte hanno goduto di apprezzati turni di giri liberi in pista e di una sessione speciale di omologazione finalizzata all’emissione di Certificati di Rilevanza Storica e Certificati di Identità ASI.
Durante questa finestra tecnica dell’Automotoclub Storico Italiano, gli ospiti hanno potuto seguire dal vivo le diverse fasi della scrupolosa attività della Commissione Tecnica ASI. Nell’occasione è stata consegnata la “Targa Oro ASI” alla monoposto Dallara 385 Formula 3 del 1985 conservata nel museo della factory. Si tratta della prima vettura del marchio ad aver adottato il telaio monoscocca in carbonio, diventato poi uno dei suoi marchi di fabbrica, anche in virtù dell’efficienza raggiunta nella progettazione e costruzione del prezioso elemento strutturale.








Fonte | ASI
