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Stellantis rivede la propria strategia sull’elettrico passando per l’annullamento di tre accordi

Mosse che sembrano voler rappresentare un segnale forte nell’ottica di rivedere la strategia destinata alle elettriche, in casa Stellantis

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È stata una settimana decisamente di fuoco per Stellantis, perlomeno in tema di revisioni e rescissioni da contratti legati alla strategia del Gruppo nei confronti dell’elettrico. Nel giro di cinque giorni sono infatti ben tre gli accordi di fornitura, con altrettanti partner, definitivamente conclusi. Si tratta infatti di un vero e proprio dietro front nei confronti di società con le quali Stellantis aveva stipulato un accordo in relazione a materiali utili per la gestione e la produzione di nuove batterie da destinare ai futuri veicoli elettrici del Gruppo.

Un set di mosse che sembra voler rappresentare un segnale forte nell’ottica di rivedere la strategia destinata alle elettriche, in casa Stellantis. In appena cinque giorni il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA ha infatti stracciato gli accordi con Novonix, Alliance Nickel e Westwater Resources. Una condizione che traccerebbe un approccio nettamente in controtendenza nella gestione di Stellantis fra il precedente CEO Carlos Tavares e l’attuale, Antonio Filosa. Pare lecito attendersi una prossima revisione dell’annunciato piano Dare Forward 2030, che potrebbe subire forti variazioni durante i prossimi mesi. Quando, peraltro, si attende pure il nuovo piano industriale del Gruppo.

I tre accordi rescissi da Stellantis segnerebbero un passaggio importante in un generale cambio di passo del Gruppo

Come accennato, la necessità di rescindere i contratti con i tre fornitori citati potrebbe voler significare molto nel rinnovato approccio di Stellantis nei confronti dell’elettrico. Già lo scorso 4 novembre il Gruppo aveva annunciato la conclusione dei rapporti con Novonix, una società australiana che forniva grafite sintetica destinata alla produzione di celle per batterie prodotte da Stellantis in Nord America. Secondo la motivazione ufficiale, si sarebbero verificate incompatibilità in termini di specifiche di prodotto.

È stato poi il turno della Westwater Resources, negli Stati Uniti, che lo scorso 7 novembre comunicava la cessazione dell’accordo di fornitura vincolante con FCA US. In questo caso la produzione era legata a materiali anodici in grafite. Una condizione che ha portato la società a sospendere la sindacazione del debito che risultava legato alle attività di partnership con Stellantis, rivedendo anche la configurazione del suo principale impianto produttivo. Pare però che Stellantis abbia lasciato aperta la porta, sostenendo di poter riconsiderare l’intesa in accordo con le nuove prerogative del mercato.

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Antonio Filosa

Infine, sempre il 7 novembre scorso, si è concluso un ulteriore accordo fra Stellantis e Alliance Nickel. L’accordo prevedeva una fornitura di circa 170.000 tonnellate di nickel solfato e 12.000 tonnellate di cobalto solfato in cinque anni. Va detto che però Stellantis possiede l’11,5% delle quote sociali di Alliance Nickel, condizione che non impedirà di concludere il contratto a partire dal prossimo 3 dicembre. In questo caso la motivazione andrebbe ricercata nel mancato rispetto degli obiettivi sullo sviluppo del progetto.