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Una ricercata Ferrari Testarossa monospecchio e monodado all’asta ad Abu Dabhi

Sicuramente l’interesse all’acquisto non mancherà per questo esemplare.

Ferrari Testarossa monospecchio monodado
Foto da profilo Facebook RM Sotheby's

Tra le auto messe all’asta da RM Sotheby’s, nella sessione di vendita del 5 dicembre ad Abu Dhabi, un grande spazio nel cuore degli appassionati sarà catturato da una Ferrari Testarossa monospecchio e monodado. Questa è la variante del modello più ricercata. Si ritiene che l’esemplare proposto appartenga ai primi mille della serie mai costruiti. La consegna iniziale avvenne in Francia, nel 1985, tramite l’importatore ufficiale Charles Pozzi SA. Il mix cromatico è il migliore che si posa desiderare: carrozzeria Rosso Corsa su interni in pelle Beige.

Questa vettura sarà offerta senza un prezzo di riserva, ma le stime della vigilia, che danzano da 150 mila a 200 mila dollari, consentono di farsi un’idea sui livelli attesi per i rilanci. Stiamo parlando di somme comprese fra 130 mila e 175 mila euro, con il rapporto di conversione odierno. In cambio della spesa, il fortunato acquirente entrerà in possesso di un’auto sportiva molto ambita, che per tanto tempo è stata la regina delle supercar. L’esemplare richiede una rimessa in servizio, dopo un lungo periodo di esposizione statica.

Ferrari Testarossa monospecchio monodado
Foto da profilo Facebook RM Sotheby’s

Nella scheda di vendita della Ferrari Testarossa in esame viene spiegata la ragione della presenza di un solo specchietto retrovisore, collocato in alto. All’origine della scelta pare vi sia stata l’erronea interpretazione di una nuova normativa. I progettisti avevano capito che i conducenti dovessero avere una visuale posteriore completamente libera. L’unica soluzione per aggirare l’ingombrante presenza dei fianchi sinuosi a lamelle e dell’ampio cofano posteriore piatto era una disposizione alta dello specchietto retrovisore lato guida, messo così a metà montante.

Per la difficoltà di nascondere tutti questi elementi alla vista sul lato passeggero, si decise di eliminare completamente l’accessorio sulla parte destra dell’auto. Questo produceva difficoltà aggiuntive in manovra e nella percezione completa dell’ingombro del mezzo, ma la sbavatura interpretativa diede vita alla specifica più ricercata della Ferrari Testarossa. I valori più alti, rispetto a quelli delle sorelle più “ordinarie”, stanno a confermarlo.

Dopo alcuni cambi di proprietà, la vettura di cui ci stiamo occupando fu trasportata in Medio Oriente, dove attualmente si trova in attesa della vendita all’asta. La percorrenza accumulata nel tempo dovrebbe essere nell’ordine dei 56 mila chilometri. Ora l’esemplare si appresta ad entrare in un nuovo garage, per fare la gioia del prossimo owner, che potrà giovarsi a piacimento della sua compagnia.

Ferrari Testarossa monospecchio monodado
Foto da profilo Facebook RM Sotheby’s

La Ferrari Testarossa è un’auto meravigliosa, dove l’estro creativo di Pininfarina si è espresso al meglio. Qui i codici linguistici della casa di Maranello sono stati aggiornati, per proiettarsi nella modernità. Possiamo parlare di una granturismo classica, futuristicamente interpretata. Al momento del debutto lasciò tutti a bocca aperta per i tratti coraggiosi ed iconici della sua carrozzeria, che ammaliava gli occhi e il cuore. Fu subito febbre d’amore nei suoi confronti. Una febbre che si è mantenuta nel tempo, con la stessa intensità iniziale. Accade solo alle migliori opere d’arte…e la sportiva in esame sicuramente lo è.

Incredibile, in particolare, lo splendore dello specchio di coda e della vista di 3/4 posteriori, rimasti ancora oggi esempi di insuperata bellezza e di inimitabile carisma. Pure le altre prospettive di osservazione regalano stimoli ottici ed emotivi meravigliosi. Parlare di un capolavoro assoluto è perfettamente in linea coi contenuti del mezzo.

Sotto il cofano posteriore della Ferrari Testarossa pulsa un motore V12 da 5 litri di cilindrata, con angolo di 180 gradi fra le bancate. La potenza massima erogata da questo gioiello tecnologico è di 390 cavalli, che si traducono in una punta velocistica di oltre 290 km/h, con un’accelerazione e una ripresa molto incisive. A dispetto del look da prototipo di Le Mans, questa non è una “belva” da track-day, ma una signora granturismo, che regala trasferte veloci e confortevoli nel segno del mito. Chapeau!

Fonte | RM Sotheby’s