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Stellantis: quale futuro per lo stabilimento di Poissy?

Oggi a Poissy lavorano oltre 2.000 persone, impegnate soprattutto sulla Opel Mokka

Stellantis Poissy

C’è grande incertezza nello stabilimento Stellantis di Poissy in Francia, dove da giorni circolano voci contrastanti sul futuro della produzione. Secondo alcuni dipendenti, la fabbrica – l’ultima automobilistica dell’Île-de-France – potrebbe cessare l’assemblaggio di veicoli entro la fine del decennio. Una dichiarazione attribuita all’amministratore delegato Antonio Filosa durante una riunione del 3 novembre ha alimentato il dibattito, ma il gruppo ha smentito con decisione. Stellantis ribadisce infatti che non esiste alcuna decisione ufficiale e che Filosa non avrebbe mai suggerito una fine della produzione.

Si era vociferato di uno stop definitivo alla produzione di auto a Poissy ma Stellantis ha smentito le voci

Anche la maggioranza dei sindacati conferma la versione dell’azienda. Force Ouvrière, CFDT e CFE-CGC sostengono che dall’incontro con il CEO non siano emersi segnali allarmanti su Poissy. Per loro, un quadro più chiaro arriverà entro fine novembre o dicembre. Al contrario, la CGT resta convinta che Filosa abbia annunciato la fine della produzione e accusa Stellantis di voler preparare una transizione lontana dall’assemblaggio tradizionale.

Tre scenari sono attualmente allo studio: la trasformazione del sito in polo di economia circolare, con attività come produzione di ricambi e stampaggio; l’assegnazione di un nuovo veicolo, eventualità che potrebbe dipendere dalle evoluzioni normative europee sui motori termici; o una combinazione delle due opzioni, anche se considerata meno probabile. Su questi temi i sindacati sono divisi, soprattutto sul numero di posti di lavoro che ogni scenario potrebbe garantire.

Stellantis Poissy

L’obiettivo comune, però, è chiaro: evitare qualsiasi perdita occupazionale. Oggi a Poissy lavorano oltre 2.000 persone, impegnate soprattutto sulla Opel Mokka, che rappresenta la quota principale della produzione. Ma la recente cassa integrazione di tre settimane e la possibilità di nuove sospensioni alimentano il clima di tensione.

Nonostante le preoccupazioni, alcuni rappresentanti sindacali restano fiduciosi, ricordando la capacità dello stabilimento di reinventarsi più volte in quasi novant’anni di storia. La speranza è di festeggiare il centenario nel 2040. Intanto, i lavoratori attendono le decisioni della direzione, che dovrebbero arrivare nel giro di poche settimane.