in

Prodotta la prima Fiat Grande Panda in Algeria, nello stabilimento di Orano

Tra gli applausi dei 1.650 dipendenti dello stabilimento di El Djazair, ha lasciato ieri le linee produttive la prima Fiat Grande Panda

Fiat Grande Panda Algeria

Come è noto, Stellantis ha destinato la produzione della Fiat Grande Panda non solo in Serbia ma anche presso lo stabilimento algerino di Tafraoui nei pressi di Orano. Ieri, 9 ottobre 2025, il team locale ha assemblato la prima Grande Panda prodotta in modalità Completely Knocked Down (CKD) accolta con una grande ondata di orgoglio nazionale. La produzione della prima Fiat Grande Panda in Algeria rappresenta, infatti, una vera pietra miliare per l’industria automobilistica del Paese nordafricano.

D’altronde, secondo i sentimenti locali, la prima Grande Panda prodotta a Tafraoui rappresenta un simbolo indissolubile della nascente sovranità industriale del Paese che può contare, proprio presso lo stabilimento vicino a Orano, su strutture rinnovate di recente proprio per accogliere la nuova produzione. Stellantis Middle East & Africa, attraverso la sua filiale locale a marchio Fiat, ha celebrato questo traguardo come un fermo impegno nei confronti dell’Algeria, un paese chiave per la sua strategia di espansione africana. La produzione della Grande Panda potrebbe anche proiettare l’Algeria verso un ruolo di polo automobilistico regionale non indifferente.

La prima Fiat Grande Panda prodotta in Algeria ha lasciato le linee produttive ieri

Tra gli applausi dei 1.650 dipendenti dello stabilimento Stellantis di El Djazair, ha infatti lasciato ieri le linee produttive la prima Fiat Grande Panda sfruttando una produzione che appare completamente localizzata. Parliamo di un modello che ben si adatta al contesto algerino che ricerca modelli di questo tipo alla ricerca di una proverbiale versatilità urbana, quindi anche di spazio a bordo e per i bagagli. In ogni caso l’effettivo avvio della produzione della Fiat Grande Panda si inserisce in un contesto caratterizzato dall’utilizzo dei nuovi impianti di saldatura e verniciatura: una novità assoluta per la produzione di vetture in Algeria, passando dall’assemblaggio SKD (Semi-Knocked Down) al già citato CKD, con un tasso di integrazione locale a partire dal 20% che punta anche a superare il 30% entro il 2026.

La transizione verso una metodologia di tipo CKD segna la fine di un’era in cui l’Algeria importava kit parzialmente assemblati, per poi concluderne l’assemblaggio, trasformandosi ora in un ecosistema industriale autosufficiente. Le linee di verniciatura e carrozzeria, completate a fine settembre di quest’anno, consentiranno non solo la personalizzazione locale con ad esempio colorazioni adattate al mercato di riferimento, ma anche una riduzione dei costi logistici del 15-20% per ogni veicolo prodotto. Per Stellantis, si tratta di una mossa strategica: Tafraoui, stabilimento inaugurato a dicembre 2023, ha già prodotto 18.000 unità nel 2024 (principalmente Fiat 500 e Doblò). Con l’approdo della nuova Fiat Grande Panda, l’impianto punta a produrre 60.000 veicoli nel 2025, di cui 25.000 Doblò, 10.000 Fiat 500 e una quota crescente di nuove Grande Panda.

Fiat Grande Panda

Si punta a mantenere alti i livelli produttivi a Tafraoui

Questa accelerazione nella capacità produttiva nel giro di un solo anno, rappresenta la prova di una partnership vincente con il governo algerino, che impone un’integrazione locale minima del 30% entro il 2027. La vera sfida è ora quella di mantenere tali ritmi produttivi senza rischi derivanti dagli approvvigionamenti. Lo stabilimento di Tafraoui, ampliato del 40% entro la fine di quest’anno, integra ora fornitori locali per sedili e cablaggi, promuovendo un nascente ecosistema di subappaltatori.

Dal punto di vista economico si tratta di un approccio redditizio per Stellantis visto che viene esclusa la necessità di importazioni che vengono tassate del 30% in Algeria. La Fiat Grande Panda, progettata sulla piattaforma Smart Car ragiona su costi di produzione contenuti. In questo contesto l’innovazione locale, con la la formazione di 500 tecnici attraverso partnership con ENP Oran, potrebbe spingere lo stabilimento di Tafraoui verso l’export entro il 2027. Sul fronte sociale, si tratta di un impulso non indifferente con la creazione di 1.650 posti di lavoro diretti, più 2.000 indiretti.