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Fiat 131 Abarth, l’auto che insegnò agli anni Settanta a correre

La Fiat 131 Abarth Rally è anche un autentico pezzo raro: solo 400 esemplari costruiti per l’omologazione in Gruppo 4.

Fiat-131-Abarth-Rally

Senza giri di parole, se la Fiat 131 Abarth non vi fa battere il cuore, forse non avete ancora scoperto la storia sportiva che ha portato (molto) in alto questa vettura. Non si può che dichiarare amore automobilistico a questa meraviglia tutta italiana. Ogni sentimento simile si accompagna volentieri anche a una buona dose di cecità affettiva: non importa se la 131 non è una coupé tutta pepe, questa è un bellissimo miracolo torinese.

La 131 Abarth Rally è l’esempio lampante di come da un’auto popolare, quasi banale, si possa tirare fuori un’icona capace di far sognare generazioni intere. La carrozzeria squadrata, marchio indelebile degli anni Settanta, diventa tela per interventi geniali: il nolder anteriore abbraccia i passaruota allargati, la presa d’aria sul cofano e quelle vicino alle ruote posteriori hanno un’aria cattiva per chi deve mettere paura ad avversarie temibili in gara. E poi c’è il posteriore, con il doppio spoiler, doppio scarico cromato e cerchi dal design inconfondibile.

Fiat 131 Abarth

Ma è il momento di ricordare le glorie, ovvero i tre titoli mondiali rally vinti (1977, 1978 e 1980) e i successi firmati da due giganti come Markku Alén e Walter Röhrl. Eventi che fanno di questa l’unica Fiat arrivata a traguardi così leggendari. Ma la Fiat 131 Abarth Rally è anche un pezzo raro: solo 400 esemplari costruiti per l’omologazione in Gruppo 4.

Fiat 131 Abarth

La ricetta utilizzata è stata alleggerire la 131 due porte con porte, cofani e parafanghi in vetroresina, ridurre lunghezza e altezza, aumentare la carreggiata e fermare l’ago della bilancia sotto la tonnellata. Così il motore 2 litri quattro cilindri, con testata a quattro valvole per cilindro (un debutto assoluto per Fiat), poteva esprimersi al meglio. Così, eccoci a 140 CV nella versione stradale, ma fino a 220 CV a 7.500 giri nelle specifiche da competizione. Con trazione posteriore, differenziale autobloccante, cambio a cinque marce con innesti frontali, sospensioni McPherson su entrambi gli assi e quattro freni a disco, la 131 Abarth Rally era più vicina a un’arma da gara che a un’auto da passeggio.

Fiat 131 Abarth

Oggi possederne una è un privilegio per pochi: dai 50.000 ai 100.000 euro per un esemplare stradale, fino a 150.000 (e oltre) per le versioni da corsa. Prezzi che sembrano alti, ma stiamo parlando di una vera leggenda italiana.