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Il tuning Koenig su base Ferrari 512 BB si offre alla tentazione di acquisto

Certe auto non andrebbero toccate, ma c’è chi non si cura troppo degli aspetti culturali e spirituali.

Koenig Specials tuning su Ferrari 512 BB
Foto Rock n Roll Classics

Alcuni anni dopo la nascita della meravigliosa Ferrari 512 BB, un vistoso tuning prese forma sul modello. Ad eseguire le modifiche ci pensò Koenig Specials, grande specialista delle trasformazioni di supercar. In quel periodo storico, l’elaboratore tedesco era uno dei punti di riferimento mondiali nella materia. Ovviamente il suo prodotto non ebbe l’avallo della casa madre e neppure degli appassionati, ostili a queste blasfeme operazioni eseguite sui gioielli del “cavallino rampante”. Qualcuno, però, apprezzava, visto che non mancarono dei clienti.

Un esemplare della specie si appresta ora a passare di mano. La sua nascita risale al 1978, ma il radicale aggiornamento estetico e genetico si materializzò nel 1986. Difficile dire quanto possa valere sul mercato, anche se una richiesta precisa è stata formulata dal venditore: 249.990 euro. Premetto che, da purista, detesto anche un semplice adesivo aggiunto a una “rossa“, quindi preferisco esimermi dall’esprimere un parere sull’opera. Se la gente fosse tutta come me, questa elaborazione Koenig Specials su base Ferrari 512 BB non troverebbe un acquirente, ma per fortuna del venditore, in giro per il mondo ci sono persone che la pensano in modo diverso.

A segnare visivamente il modello, nella nuova veste, ci pensa un kit widebody di impatto molto deciso. Willy Koenig, titolare dell’azienda tedesca autrice del tuning, non si mosse in modo soft quando programmò l’intervento, approfittando del fatto che i meravigliosi anni ’80 erano quelli dell’ostentazione. Questo spiega meglio, ma non giustifica affatto, gli eccessi presenti nella carrozzeria rielaborata, che toglie classe e splendore alla vettura di partenza.

Già esteticamente si coglie l’entità del peccato commesso. Un’eresia che ha turbato profondamente il fascino sublime e insuperabile della Ferrari 512 BB, considerata da tutti un’opera d’arte a quattro ruote, degna di stare al Louvre. Strano che qualcuno abbia sentito la necessità di intervenire sul suo corpo, ma la voglia di distinguersi a tutti i costi (non sempre in modo positivo) talvolta prende il sopravvento.

Piange il cuore nel vedere la Berlinetta Boxer così conciata. Bisogna, però, farsene una ragione: il modello esiste…e non è l’unico ad essere stato trattato in questo modo. Gli interventi, ovviamente, non furono solo estetici. Anzi, questi ultimi nacquero in qualche modo come conseguenza del bisogno di assecondare il nuovo livello di performance cercato in fase di sviluppo. L’upgrade investì infatti anche le sospensioni e, soprattutto, il motore.

Koenig Specials tuning su Ferrari 512 BB
Foto Rock n Roll Classics

Sull’auto elaborata da Koenig Specials, il 12 cilindri a V di 180 gradi della casa di Maranello fu sottoposto a una cura rinvigorente, di cui non si avvertiva il bisogno, visto il livello prestazionale di partenza. La cilindrata rimase la stessa, di 4.9 litri, ma la potenza passò nel primo step da 360 cavalli a 450 cavalli, quando le lancette del tempo segnavano l’anno 1979.

Per mantenere il vantaggio energetico sulle supercar giunte nel frattempo sul mercato, specie di quelle firmate Ferrari e Lamborghini, l’owner di questa vettura nata dal tuning della sua 512 BB, la rispedì a Koenig Specials nel 1986, per elevarne ulteriormente il vigore. Nacque così una vera “belva”, grazie ad alcuni interventi meccanici molto mirati. Su tutti l’introduzione di una coppia di turbocompressori Rajay, combinati con la nuova iniezione elettronica, giunta al posto dei precedenti carburatori.

Così la potenza massima salì verso vette mai viste prima, toccando quota 653 cavalli, contro i 455 della contemporanea Countach Quattrovalvole e i 390 della Testarossa, nuova regina di casa Ferrari. Questo incredibile vigore energetico giungeva a terra, sulle ruote posteriori, senza il benché minimo aiuto di sistemi di supporto, come i controlli di stabilità e di trazione. Non ci vuole molto a capire quanto la gestione di un mezzo del genere non fosse proprio alla portata di tutti.

Chi volesse assicurarsi il giocattolo a quattro ruote di cui vi abbiamo parlato, può rivolgersi al salonista belga “Rock n Roll Classics“, che se ne libera per un controvalore di 249.900 euro. A favore dell’esemplare gioca la bassa percorrenza, pari a circa 16 mila chilometri. Come ben sapete, questa 512 non può essere chiamata Ferrari, perché “bannata” dalla casa di Maranello. C’è chi non si preoccupa troppo della cosa, altrimenti il mezzo non avrebbe trovato acquirenti. Pur essendo un’opera eretica, lontana dallo spirito di partenza delle auto del “cavallino rampante”, a qualcuno evidentemente piace. Il mondo è fatto così.

La firma stilistica del kit widebody di Koenig Specials va ascritta alla matita del designer tedesco Vittorio Strosek. Uno degli elementi caratteristici è il vistoso spoiler posteriore, che cambia pesantemente la fisionomia della Ferrari 512 BB di partenza, meno però di quanto facciano le altre radicali modifiche eseguite sul corpo grafico. Il risultato? Un vento che stravolge la magia del look iniziale, con la forza di un uragano. Ne deriva una conversione che fa gridare alla blasfemia, perché si è ferita la sacralità di un’opera d’arte a quattro ruote, mutando la sua matrice spirituale. Voi che ne pensate? Fatecelo sapere.

Fonte | Carscoops