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Giovinazzi: “Il mio arrivo in F1 positivo per l’Italia”

Il giovane pilota italiano è contento per la scuola italiana di piloti che finalmente torna ad avere un suo rappresentante in F1

Antonio Giovinazzi
Antonio Giovinazzi

Antonio Giovinazzi pensa che il suo debutto in Formula 1 all’Alfa Romeo Sauber sia un buon segno per la scuola di piloti italiana. Dopotutto, sono trascorsi già sette anni dall’ultima volta che un pilota italiano è apparso tra i piloti ufficiali della stagione di Formula 1. Nelle 69 stagioni di Formula 1, sono stati in totale 98 i piloti italiani a prendere parte alle gare. Il paese ha prodotto due campioni del mondo Nino Farina (1950) e Alberto Ascari (1952 e 1953). Nel frattempo il 2018 è la settima stagione consecutiva che nessun italiano è stato presente nella griglia di partenza all’inizio del campionato. L’Italia è comunque coinvolta nello sport, perché la Ferrari è da anni il nome più importante assieme a Mercedes. Da poco inoltre vi è stato anche il ritorno assai gradito del marchio automobilistico italiano Alfa Romeo.

Che Giovinazzi, come italiano, possa debuttare con una squadra semi-italiana come Alfa Romeo Sauber, rappresenta sicuramente un buon segnale. ” E’ un sogno che si avvera e penso che la mia venuta in Formula 1 sia una notizia positiva per tutta la scuola di guida italiana”, dice il pilota di 25 anni parlando ai microfoni della stampa specializzata. “Dopo diversi anni di assenza, qualcuno rappresenterà di nuovo il nostro paese all’inizio di un Gran Premio. Questo tra l’altro avviene anche con un marchio italiano come Alfa Romeo.” Giovinazzi non vede l’ora di correre la sua prima gara in Australia. “È una pietra miliare e un inizio allo stesso tempo, perché da quel momento in poi dovrò dimostrare quanto valgo e dovrò crescere rapidamente”.

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