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Antonio Tajani: “Spero che Stellantis rimanga in Italia”

Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani si augura che Stellantis confermi il suo impegno in Italia

Antonio Tajani

Nelle scorse ore il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani ha parlato di Stellantis e della situazione del settore automobilistico nel nostro paese. A proposito del gruppo automobilistico guidato dal CEO Carlos Tavares, Tajani ha espresso un augurio.

Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani si augura che Stellantis confermi il suo impegno in Italia

Tajani ha detto che si augura che Stellantis non abbandoni del tutto il nostro paese anche perchè qui da noi c’è una tradizione nel mondo dell’auto che va assolutamente portata avanti. Tajani ha parlato anche di “vincoli di coscienza” nei confronti del nostro paese. Queste dichiarazioni sono state rilasciate a Bruxelles a margine di una ministeriale Nato. Dunque dopo il Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso anche Tajani ha affrontato l’argomento Stellantis e più in generale quello relativo alla situazione dell’industria auto del nostro paese.

Stellantis

Anche il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale ha detto che spera che presto a Stellantis possa essere affiancato almeno un altro produttore di auto nel nostro paese per rilanciare la produzione e rendere sempre più a portata di mano l’obiettivo del governo di riportare la produzione di auto nel nostro paese al di sopra del milione di unità all’anno nel giro di qualche anno. “Siamo un Paese attrattivo e al momento opportuno vedremo con chi aprire trattative“ ha concluso Antonio Tajani. Vedremo dunque come si evolverà la situazione nel frattempo al Mimit continuano gli incontri per discutere del futuro degli stabilimenti italiani del gruppo automobilistico guidato dal CEO Carlos Tavares. Dopo Mirafiori e Melfi si parlerà anche di Atessa, Cassino, Pomigliano e Termoli tra le altre.

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