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Stellantis: le critiche non fermano l’ascesa in Borsa

Le critiche avanzate a Stellantis non ne arrestano l’ascesa in Borsa: sia Deutsche Bank sia UBS ne premiano le strategie.

Insegna Stellantis

Su Stellantis si nota una netta divisione tra gli azionisti e i lavoratori. Mentre questi ultimi spesso hanno espresso le proprie lamentele riguardo ai piani dell’azienda, chi ha scelto di acquistare azioni del gruppo esprime giudizi positivi. Infatti, i risultati finanziari sembrano premiare le scelte fatte dalla multinazionale, presieduta da John Elkann. Gli esperti di Deutsche Bank e UBS condividono anch’essi le politiche adottate dal conglomerato.

Gli analisti dell’istituto di credito tedesco hanno recentemente aumentato l’obiettivo di prezzo da 34 a 38 euro, mentre lo scambio del titolo è avvenuto a 18,498 euro stamattina. Dall’istituto si prevede “un altro trimestre (il terzo, che uscirà il prossimo 31 ottobre) discreto” per il settore automobilistico europeo, sottolineando che “il mix di prezzi continua a tenere molto bene”.

Stellantis: quotazioni in ascesa sul mercato borsistico

Stellantis logo

Anche gli analisti di UBS esprimono un parere favorevole. Nella giornata di ieri, lunedì 9 ottobre, hanno incrementato l’obiettivo di prezzo su Stellantis da 19 a 20,5 euro, confermando la raccomandazione “buy” per le aziende specializzate nella produzione di massa. La banca prevede ricavi per Stellantis pari a 45,2 miliardi di euro, con una crescita del 7,3% su base annuale, insieme a un miglioramento del 22% delle stime degli utili per azione nel 2023 e del 39% nel 2024. In tal caso, si premia la migliore resilienza rispetto alle previsioni nel mercato statunitense e l’efficace gestione di Stellantis.

Nel frattempo, Stellantis sta procedendo con la sua campagna di licenziamenti negli Stati Uniti, con altri 570 dipendenti che hanno perso il posto, oltre ai 640 già annunciati. Gli scioperi indetti dalla United Auto Workers (UAW) sembrano non averla particolarmente scalfita. Anche se il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è unito alla protesta dei lavoratori, i risultati hanno lasciato a desiderare. Tuttavia, Deutsche Bank ritiene che per evitare impatti a lungo termine sarebbe opportuno un aumento salariale del 20%.

Ciò è uno dei punti chiave richiesti dai sindacati, insieme alla riduzione delle ore di lavoro a 32. Mentre i giorni passano, le parti sembrano avvicinarsi a un accordo, ma è necessario raggiungere un accordo definitivo. Fino a questo momento, Stellantis sembra essere la più disposta ad ascoltare le ragioni dei sindacati, ma i negoziati continuano. Le fabbriche colpite dall’ultima ondata di licenziamenti sono state quelle dei motori a Trenton, nel Michigan, e della fusione in Indiana, dove rispettivamente 520 e 50 lavoratori hanno perso il posto.